L’archivio del marzo 2017

Un pezzo del futuro

Non so se vi siete già resi conto dell’evento epocale di ieri.

Elon Musk è ufficialmente riuscito a trasformare un razzo-vettore in un mezzo di trasporto vero e proprio.

I sogni degli scienziati e ingegneri, le fantasie degli scrittori e registi si stanno avverando.

Bellissimo! Che altro posso dire?

A tutti gli scettici che hanno qualcos’altro da dire propongo un piano d’azione:

Quando decolla il Falcon1 ne parliamo.
Quando trovano almeno un cliente, ne parliamo.
Quando riescono a ottenere un contratto con la NASA, ne parliamo.
Quando decolla il Falcon9, ne parliamo.
Quando costruiscono la propria navicella, ne parliamo.
Quando riescono ad arrivare alla ISS, ne parliamo.
Quando lanceranno i loro satelliti geostazionari, ne parliamo.
Quando capiscono come far atterrare i razzi, ne parliamo.
Quando riescono a capire come farne atterrare almeno uno, ne parliamo.
Quando riescono a farne atterrare uno su una piattaforma, ne parliamo.
Quando imparano a farli atterrare dopo un viaggio sulla GTO, ne parliamo.
Quando riescono a lanciare un razzo già utilizzato per la seconda volata, ne parliamo.
>>>>>>>>>>>>VOI SIETE QUI<<<<<<<<<<<<<<<<<<
Quando riescono a lanciare il Falcon Heavy, ne parliamo.
Quando riescono a fare il Dreagon2, ne parliamo.
Quando iniziano a trasportare le persone, ne parliamo.
Quando lanciano il Red Dragon, ne parliamo.
Quando riescono a fare un atterraggio su Marte, ne parliamo.
Quando fanno andare le persone su Marte, ne parliamo.
Quando colonizzano Marte, ne parliamo.
Quando riescono a terraformare Marte, ne parliamo.

Ah, e non dimenticatevi di confrontare questo elenco, o almeno la sua prima parte con a) la durata della vita umana, b) con quello che siete riusciti a realizzare voi nella vostra misera esistenza.


Una nuova regola

Le mie regole della vita si sono finalmente arricchite di un nuovo punto (se prefrite, legge o articolo):

Gli scrocconi vanno mandati affanculo. Sempre.

Tale regola è stata approvata all’unanimità dalla redazione del mio blog personale e d’ora in poi verrà rispettata con tutto il rigore dovuto a una norma di legge.

Dai lavori preparatori possiamo apprendere che gli scrocconi ci privano delle risorse materiali e temporali che avrebbero potuto essere utilissime per le questioni di importanza vitale nostre o delle persone alle quale ci teniamo veramente tanto. Quindi la nuova legge risponde pienamente alle necessità attuali della società civile.

Ovviamente, le leggi non vivono solo sulla carta (o internet). Altrettanto importante è la prassi. Quindi vi faccio subito alcuni esempi.

Esempio № 1
«Ciao, mi offri una sigaretta?»
«Certo! Eccola.»
«Hai anche da accendere?»
«Massì, visto che ci siamo…»
«Mi fai inviare un messaggio che ho finito il credito?»
«Vaffanculo!»

Esempio № 2
«Mi aiuti con questo esame che non sono capace di fare?»
«Non mi ricordo nulla della materia ma posso consigliarti un esperto».
«Ah, grazie, ma gli parli tu della mia situazione visto che il mio italiano è un po’ scarso?»
«Beh, non mi costa nulla…»
«Ah, mi presti dei soldi per pagargli qualche lezione?»
«Vaffanculo!»

Ogni coincidenza con gli avvenimenti della vita reale è puramente casuale.


Navalny e il 26 marzo

Probabilmente negli ultimi giorni nel mondo sono successi troppi pochi grandi eventi. Non ho ancora elaborato altra spiegazione al fatto che molti mass media italiani (e di conseguenza molte persone che conosco) si sono finalmente accorti della esistenza di Aleksej Navalny.

Ho scritto pochissimo di egli nel passato e non so quando inizierò a nominarlo con più frequenza nei miei post in futuro perché per ora lo considero un fenomeno di importanza interna e molto limitata. In più, non condivido del tutto il suo programma politico (in alcuni argomenti sembra un socialista). Anche se riconosco che al giorno d’oggi è l’unico personaggio pubblico russo che merita di essere definito come un politico. Infatti, in Russia le persone che autodefiniscono «politici» si dividono in due categorie:

1) Quelli che governano sono più funzionari che politici perché sono tutti in qualche modo nominati dall’alto (a volte tramite elezioni fittizie come i parlamentari) per svolgere i compiti dati dall’alto;

2) Quelli di opposizione che occasionalmente si presentano alle elezioni senza però fare una campagna elettorale seria perché, a loro dire, «è inutile perché tanto ci rubano i voti». Passano la maggior parte del loro tempo a ripetere il mantra «Putin è cattivo, deve andare via».

In una situazione del genere Navalny appare come un fenomeno straordinario. Prima di tutto ha un programma: di dubbia qualità e a volte superficiale, ma almeno si è sbattuto di formularlo. Partecipa in modo serio alle elezioni e ottiene dei risultati che gli altri «politici di opposizione» non avrebbero mai sperato di ottenere. Crea dei sensibili disagi al potere tramite alcune sue ONG (le più note e efficienti sono quelle contro la corruzione e contro l’inattività delle amministrazioni locali nella gestione dei territori). Periodicamente compare tra gli organizzatori delle manifestazioni di protesta.

L’ultima manifestazione, quella della domenica 26 marzo è stata particolarmente interessante non per l’ennesimo arresto di Navalny (viene arrestato o fermato praticamente a ogni manifestazione).

La manifestazione del 26 marzo è interessante perché per la prima volta è stata prevalentemente giovanile. Infatti, di solito alle manifestazioni di protesta partecipano le persone tra i 30 e i 60 anni e con delle idee politiche ben formulate. Questa volta invece, la maggioranza del pubblico abituale non si è presentata a causa della preoccupazione per la propria sorte: la manifestazione non era autorizzata dalla Amministrazione di Mosca (la mania della opposizione di obbedire alla legge e chiedere ai governanti il permesso di protestare contro essi è un’altra stranezza russa). Navalny aveva invitato la gente a partecipare nonostante la mancata autorizzazione e ha raggiunto un risultato che non so quanto era premeditato. Cosa fa un tipico giovane quando legge «è vietato»? Se non è un down zombizzato, fa esattamente ciò che gli è stato vietato.

Quindi la domenica 26 marzo 2017 in Russia è stata creata una nuova massa di protestanti giovani, attivi e non soddisfatti di quello che sta succedendo nel Paese: ieri hanno capito che protestare per strada è più emozionante che farlo su Facebook.

Ci sono delle situazioni in cui protestare è giusto.


La neve!

Quasi un mese fa abbiamo superato un altro inverno (ogni inverno, come ogni perodo di buio, prima o poi finisce). Salutiamolo con un bel video.

Questo video non è stato preso da un film. Non ci sono degli effetti speciali ma solo delle persone coraggiose con uno scarso istinto di autoconservazione. Molto spesso proprio grazie a queste persone anche noi scopriamo delle cose interessantissime.

Ah, è bello ricordare, dopo la visione di questo video, che in Italia un fiocco di neve caduto dal cielo è capace di far bloccare il traffico di mezzo Paese.


Il nuovo aereo di Putin

Per il trasporto del Presidente in Russia su lunghe distanze si usa l’aereo Ilyushin Il-96-300. Eccone uno:

Oggi vi faccio vedere, senza caricarvi di troppi commenti, gli interni del nuovo aereo di Putin (in servizio da l’anno scorso). Stilisticamente, sembra più una roba asiatica che occidentale…

Sala riunioni:

Ah, l’intero parco aereo del presidente è composto da 9 velivoli.

D’oro solo in parte:

Si sa che Putin è fortemente dipendente dallo sport.

La presenza del letto matrimoniale sembra confermare alcune voci. Ma noi non scendiamo a quei livelli, vero? Precisiamo solo i quadri sopra il letto sono quelli temporanei (le foto sono state scattate prima della fine dei lavori).

La postazione per le conversazioni private:

La cucina:

Tutte le poltrone e tutti i divani sono attrezzati di cinture di sicurezza.

Dicono che sarebbe uno degli aerei presidenziali russi più ricchi da sempre.


L’acqua per le locomotive

All’inizio del dicembre 2016 ero stato contattato da un ingegnere che mi aveva chiesto l’autorizzazione per una eventuale pubblicazione di due mie fotografie su una rivista specializzata. Aveva manifestato l’interesse, tra l’altro, per la foto della manichetta per l’acqua per le locomotive a vapore che io avevo pubblicato sul mio fotoracconto dedicato a Breno.

Naturalmente, avevo autorizzato la pubblicazione. Tutte le foto di cui sono autore possono essere pubblicate su carta o web se accompagnate dal mio nome e dal link al mio sito.

La rivista specializzata si chiama «Il mondo ferroviario», costa 7,50 euro e non so bene dove possa essere comprata (nelle edicole normali non l’ho mai vista). Di conseguenza, non so nemmeno se abbiano mai pubblicato le mie foto (non ho più avuto delle comunicazioni ufficiali). Se qualcuno di voi lo sa, mi faccia sapere!

In compenso, posso comunicare con tutto il mondo – e non solo quello ferroviario – attraverso il proprio blog. Esattamente con questo potentissimo mezzo di comunicazione vi informo oggi di un’altra grande notizia: ho trovato una manichetta per l’acqua per le locomotive molto più interessante di quella vista a Breno. Si trova a Casalmaggiore (in provincia di Cremona). Eccola:

Anzi, ce n’erano ben due, entrambe conservate benissimo. Avevano entrambe i lampioni e, in un caso, pure l’accesso al pozzo di servizio.

Pure la catena con il cui aiuto si girava la canna è al suo posto.
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Realtà istituzionalizzata

La gente è talmente impegnata a detestare Donald Trump, che si dimentica un principio vitale importantissimo: si può imparare da tutti. Anche un coglione fenomenale la persona più antipatica ha delle conoscenze pratiche o teoriche prezioыe o, almeno, è capace di inventare qualche trucco utile per la vita quotidiana.

Torniamo alla figura di Trump. Come sapete, è un imprenditore (probabilmente non sapete che nei Paese realmente sviluppati la bancarotta è uno strumento economico e non un indicatore di sfiga, ma non importa), un imprenditore che deve per la sua natura essere sempre al passo coi tempi. Allo stesso tempo, sapete (o almeno immaginate) che i familiari di un qualsiasi politico sono informati sugli affari di Stato molto più dei cittadini comuni. Lo sono semplicemente perche in famiglia se ne parla con una fonte diretta. Non solo si parla, ma anche si discute, si fa uno scambio di opinioni.

In questa ottica le lamentele sul fatto che Ivanka Trump non avrebbe alcun incarico ufficiale sono prive di senso. Il suo status è quello della familiare del presidente. Donald Trump ha semplicemente riconosciuto un dato di fatto portandolo a un nuovo livello politico. E vuole pure dare a Ivanka un ufficio alla Casa Bianca.

Quindi abbiamo da imparare anche da Trump. Impariamo a riconoscere pubblicamente lo stato reale delle cose.


Chuck Berry

Chuck Berry, 18/X 1926 — 18/III 2017.


Festa anche per noi

In Olanda il partito VVD del premier Mark Rutte ha mostrato il risultato migliore alle elezioni di ieri: 21,2% dei voti corrispondenti ai 33/150 seggi. Il partito PVV di Geert Wilders è secondo con 13,1% dei voti (20 seggi): nonostante tale risultato sarà sicuramente escluso dalla coalizione di governo.

Dopo la dimostrazione della inadeguatezza professionale dei sondaggisti emersa nelle occasioni del Brexit e del «great again», finalmente vediamo concretizzarsi una piccola speranza nella salvezza di questo mondo.

Non abbiamo però avuto l’ennesima conferma del fatto che le società benestanti sono meno vulnerabili al populismo. Non l’abbiamo avuto perché un Governo liberale è riuscito a battere i populisti proprio sul loro campo: vietando al regime turco di dubbia qualità di fare propaganda su un pezzo, seppur molto limitato, dell’Europa.

I fatti concreti, sensati e utili possono vincere ancora sulle parole. Festeggiamo questo fatto, visto che non dipendiamo direttamente dal risultato delle elezioni olandesi.


I consumatori pervertiti

Alcuni anni fa il Ministero dello Sviluppo Economico ha diffuso un documento interessante: «Indagine sulla percezione dei consumatori rispetto alla contraffazione». Si tratta di un rapporto di facilissima lettura, ricco di dati quantitativi sul rapporto tra gli italiani e i prodotti contraffatti che si trovano sul mercato.

Di recente mi è capitato di leggerlo per una ricerca accademica. Ora condivido con voi due passaggi che mi hanno colpito in modo particolare.

Il passaggio № 1 (alla pagina 22).
Comunque chi ne è cosciente [di comprare i prodotti agro-alimentari contraffatti] è ben contento della sua scelta e definisce la qualità dell’alimento contraffatto uguale a quella dell’originale (53,6%) e il rapporto qualità/prezzo uguale a quello dei prodotti originali (53,6%).

Io sono sempre stato convinto che la gente comprasse i prodotti contraffatti per risparmiare. E invece, come dimostra la ricerca del Ministero, più della metà delle persone compra i prodotti contraffatti spendendo le stesse somme solo per fare un dispetto ai produttori onesti e allo Stato (il quale in questo modo incassa meno tasse). Molto interessante!

Il passaggio № 2 (alla pagina 28).
A tutti gli acquirenti dichiarati di prodotti contraffatti abbiamo chiesto quali sono i vantaggi che traggono da questo tipo di acquisto.
Il risparmio (76,6% delle risposte che diventa il 95,5% tra i disoccupati) è senz’altro la principale motivazione. Ma anche la possibilità di acquistare una maggiore quantità di prodotti (22,1%) – che è una ulteriore maniera di risparmiare – o di comprarli con leggerezza, senza pensarci troppo (21,5%).

Come cazzo si concilia questo 76,6% con il 53,6% del primo passaggio?!

Mi spiego meglio: se la qualità dei prodotti originali e quelli contraffatti è uguale e, allo stesso tempo, è uguale anche il rapporto qualità/prezzo, logicamente è uguale anche il prezzo!

Purtroppo non si tratta di un errore fatto nel corso della indagine. Si tratta di un problema enorme: la gente comune (cioè i consumatori) prende le decisioni utilizzando i cervelli contraffatti. Quelli «Made in China».