L’archivio del gennaio 2017

Barzellette segrete

Riprendiamo l’argomento del mio post di ieri.

Tra i documenti declassificati dalla CIA è stata trovata anche una piccola raccolta delle barzellette sovetiche. Il materiale fu preparato per il vice-capo della Agenzia.

Perché proprio queste opere folcloristiche furono ai tempi inserite tra i documenti segreti? Boh…

Bonus Track. Forse non lo sapevate, ma Ronald Reagan aveva uno strano hobby: collezionava le barzellette sovietiche. E, essendo un ex attore, amava raccontarle in pubblico. Ecco un video che lo testimonia:


Tanti segreti in meno

Ho una buona – anzi, ottima – notizia da comunicarvi.

La CIA, nell’ambito del programma Freedom of Information Act, ha concesso a tutti l’accesso a più di 930.000 documenti (più di 12 milioni di pagine) prodotti fino al 1990.

Prevedo che tantissime persone pervertite andranno subito a vedere i documenti sugli UFO.

Alzi il mouse chi, come me, va invece a leggere della Baia dei Porci.


C’è speranza per tutti

Non mi piace quando una notizia sparisce nel nulla prima di giungere alla sua naturale conclusione. Quindi oggi riprendiamo una delle vecchie notizie.
Nel 2012 in Russia fu approvata una legge, con la quale venne vietata l’adozione degli orfani russi da parte dei cittadini statunitensi. Chi non sa o non si ricorda di cosa si tratta, può rileggere il mio vecchio post sull’argomento.
A tutti gli altri segnalo l’odierna sentenza della CEDU (Corte europea dei diritti dell’uomo), la quale si è espressa a favore dei 45 ricorrenti americani. I 45, «A. H. and others», nel 2012 si videro rifiutare il completamento del processo di adozione degli orfani scelti nonostante il processo burocratico iniziato già tempo prima. Presentando il ricorso, hanno tralatro lamentato la discriminazione per motivi nazionali. La Corte ha riconosciuto il fatto della discriminazione.
Si tratta di una delle pochissime situazioni in cui una questione di diritti umani non mi fa schifo.
Chi ha tempo e voglia, si legga pure la sentenza.


Pubblicità giapponese (parte 2)

Due mesi e mezzo fa abbiamo visto un curioso esempio della pubblicità giapponese.

Oggi riprendiamo queso ineressantissimo argomento tele-sociologico e vediamo il «meglio» della pubblicità giapponese del 2016.

È un altro mondo. Per comprenderlo ci vorrebbero anni, decenni di ricerche empiriche.

Ma ricordiamoci che ogni ricerca empirica comporta un forte rischio di assimilazione involontaria (e forse inconscia).


Google.art

Google ha digitalizzato e pubblicato in alta risoluzione diecimila graffiti di tutto il mondo. Ogni fotografia è accompagnata da una descrizione e l’indirizzo preciso dell’opera. Quindi, se un disegno vi è piaciuto, potete anche andare a vederlo dal vivo: naturalmente, sperando che non sia stato distrutto o danneggiato nel corso di un intervento di ristrutturazione o di pulizia (l’ultimo termine è spesso interpretato in un modo perverso dai vandali ignoranti delle amministrazioni comunali). Meno male che quelli del Google si sono prefissati l’obiettivo di salvaguardare gli esempi migliori di questa corrente dell’arte contemporanea.

Ecco il link del progetto StreetArt: https://streetart.withgoogle.com/en/


Giocattoli costosi

Un bel pomeriggio d’inverno all’inizio degli anni ’90 stavo giocando a palle di neve con alcuni compagni di classe. All’apice della battaglia della neve, preso dalla agitazione generale, non mi accorsi di avere fatto una bella palla di neve con in grosso pezzo di ghiaccio come nucleo…

Questa storia ha una triste fine, ma non per me o i miei compagni. Il mio ordigno diabolico, infatti, colpì non una persona ma la portiera di una Hyundai. La portiera fece crrraac e rimase con un notevole foro aperto proprio nel mezzo. Eppure io, in qualità di lanciatore, non sono dotato di una forza extra-naturale.

«E allora come cazius hai fatto a bucare una auto con un pezzo di ghiaccio?!», potreste chiedere voi.

«Semplice», avrei risposto io. «Uno studio tecnico-scientifico eseguito da un team di esperti undicenni (tornati coraggiosamente sul luogo dell’incidente il giorno dopo) rilevò che la carrozzeria della macchina fu fatta di uno strano composto somigliante alla plastica».

E ora il perché di questo ricordo adolescenziale: anche voi trovate che la vernice opaca fa sembrare le auto fatte di plastica?

Ebbene, mi sa che non siete soli.


Ora anche a Milano

Due mesi e mezzo fa avevo scritto brevemente (per parlare di un fenomeno simile) del progetto «Le Pietre d’Inciampo». Ebbene, ho scoperto che il 19 gennaio verranno poste le prime «Pietre d’Inciampo» a Milano. Quindi anche i milanesi che viaggiano poco per il mondo avranno ora la possibilità di vedere di persona una delle famose Pietre.

Il primo indirizzo previsto a Milano: corso Magenta 55.


Ucraina social

L’Ucraina è uno Stato tecnologicamente avanzato. Non si preoccupa delle piccole banalità come la lotta alla corruzione, la costruzione delle strade o la soluzione efficace dei problemi con gli Stati vicini… Però ha un account su Facebook.

Sì, mi sono espresso bene. Lo Stato ucraino è registrato su Facebook.

Il problema è che a volte lo Stato ucraino beve un po’ troppo e si mette a scrivere delle cose strane:

Ma la modernizzazione dell’Ucraina non si ferma qui. Lo Stato ucraino si è registrato pure su TwitterInstagram!


Chi ha freddo?

Ieri pomeriggio a Mosca c’erano –27°C, ma la parata delle biciclette, programmata mesi prima, si era tenuta comunque.

Non si conosce ancora il numero esatto delle persone che hanno partecipato. Ma sicuramente sono stati più di 300.

La Russia è spesso definita dai russi stessi come «il Paese degli idioti coraggiosi».

Per più foto (di Anton Belitskiy) si veda il post di Ilya Varlamov.


iPhone 8

Ho da poco scoperto la pubblicità dell’iPhone 8. Sono in arrivo delle grandi novità…

P.S.: a dicembre del 2016 due miei conoscenti hanno vinto l’iPhone 7 alla Esselunga. Dopo avere visto questo video si sentiranno ancora più fortunati…