L’archivio del 2016 год

Come creare un campione

L’intervista di Demis Hassabis potrebbe sembrare consolante per tutti coloro che non sono capaci di giocare a Go o altri giochi più o meno difficili.

Spero però che ogni lettore si chieda se egli stesso possa essere definito il «campione del mondo» almeno in una attività semplicissima (intellettuale o fisica).


Robot a due gambe

Il progresso tecnologico impressiona:

Intanto è già nata una bambina di nome Sarah.


8 marzo

Ai bambini russi dicono spesso che il regalo migliore è quello fatto con le mani proprie di chi lo regala. (Almeno, ai tempi della mia infanzia lo si diceva spesso.)

Tra gli adulti russi si dice ancora spesso che il regalo migliore è un libro.

Di conseguenza, continuo a convivere con un mio vecchio dubbio: cosa regalare alle donne per l’8 marzo.

E mentre ci ragiono su, faccio i semplici auguri…

Auguri.


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Non so perché, ma alcune persone ritengono necessario comunicarmi che assomiglio a qualche personaggio famoso. I più nominati sono James Hetfield (quando ho la barba lunga) e Russel Crow (quando ho la barba corta). Entrambe le «somiglianze» mi divertono ben poco, ma non ho ancora inventato un rimedio efficiente…

Anzi, ne ho inventato uno, ma non tutti gli amanti dei sosia comprendono il mio inglese.

Per quanto riguarda la periodicità della somiglianza rilevanza, comunque, al terzo posto si posiziona Gesù (quotato soprattutto tra le persone avanti con l’età). In questo caso sono più sorpreso che preoccupato, ma oggi ho finalmente raggiunto la sua età massima: questo fatto mi comporta dei pensieri poco felici.


Ripartiamo da zero

Il PrimitiveTechnology è un progetto interessantissimo. In sostanza, un tipo australiano ci insegna, senza nemmeno una parola pronunciata o scritta/disegnata, di ricostruire la civiltà.

Ha pure un canale su YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCAL3JXZSzSm8AlZyD3nQdBA/videos), lo consiglio a tutti. Qui posto solo due suoi video.

La costruzione di una capanna:

Come accendere il fuoco:


Morarà

63 anni fa, il 5 marzo (forse) del 1953, è morto Iosif Stalin. Per commentare la vita di questo, ehm, personaggio storico sono necessari tantissimi post e tantissimo tempo. Sul solo fatto della sua morte, invece, sarei in grado di consigliare il libro migliore, ma non mi risulta che sia stato tradotto in almeno una lingua dell’Europa occidentale. (Pausa autopubblicitaria: il libro non è lunghissimo, quindi se qualche editore mi paga la traduzione, io la eseguo con piacere.)

Il post di oggi, invece, è dedicato a una foto. Una foto che stamattina è stata esposta da sconosciuti in uno stand pubblicitario di centro di Mosca. Si tratta della foto della maschera mortuaria di Stalin accompagnata da due stritte: «morì quello» (in alto) e «morirà pure questo» (in basso).

Gli autori sono sconosciuti. Il senso no. Il cartello è già stato rimosso. Chissà perché.


Foto della organizzazione Open Russia.


Il nuovo logo dalla UAZ

Mi sono dimenticato di scrivere che l’8 di febbraio è stato presentato il nuovo logo del produttore automobilistico russo UAZ:

Cosa posso dirne? Fanno fatica a rinnovare le macchine, ma esse rimangono comunque a un buon livello. Poi, finalmente sono riusciti a rinnovare il logo, ma esso è comunque rimasto uno schifo.

Ah, quel segno di spunta cerchiato in teoria dovrebbe essere la lettera У (cioè la U cirillica). Come potete vedere dalla seguente immagine, è stata «inventata» nel 1962:


Auguri a Gorbachev

Oggi, 2 marzo 2016, Mikhail Gorbachev ha compiuto 85 anni. Non ne avrei mai scritto se non lo ammirassi.

Lo ammiro perché è stato uno dei pochissimi politici che, trovandosi a capo di uno Stato non democratico, non si è aggrappato al potere a tutti i costi. Aveva i mezzi per farlo, ma ha evitato. Ha constato il decesso dell’URSS e non ha cercato di rianimarlo per evitare una crisi molto più grave di quella che si è verificata nei primi anni ’90.

La chiusura di una parentesi nella storia russa, verificatasi negli anni 2000, non è una colpa (o merito) sua. Non lo è almeno perché il ruolo della personalità nella storia è nullo. E’ possibile fingere di guidare una tendenza storica, ma non si può crearla. Si può cavalcare l’onda, ma è impossibile crearla.

Non ha «distrutto» l’URSS, sapeva di non poterlo salvare. E meno male che quello schifo è sparito dalle mappe.


L’Oscar per cosa?

Indovinare era troppo facile, ci ero riuscito pure io. Leonardo di Caprio ha ricevuto l’Oscar per il miglior attore protagonista in uno dei peggiori film che io abbia mai visto. Si potrebbe supporre che sia un modo molto sottile di prenderlo in giro, ma in pochi sono capaci di accorgersene.

Nonostante la trama in generale e il cineoperatore incapace di riprendere in controluce ci siamo accorti tutti, però, che Leonardo di Caprio è capace di respirare al freddo senza emettere vapore e di produrre dei spettacoli pirotecnici pure nelle condizioni fisiche precarie. Sarà questa la «roba da Oscar».

Proviamo a consolarci con delle cose belle. Il fenomenale motore di ricerca russo Yandex.ru per l’occasione ha cambiato il proprio logo.


Paure

Nata Metlukh ha disegnato un bellissimo cartone corto sulle paure: