L’archivio del 2016 год

TEB-1

In Cina il TEB-1 ha fatto il primo viaggio di prova. Tra cinquant’anni (forse) arriva anche in Europa (ma non perché è lento).


Imparate a sbagliare

Oggi ho pensato di condividere con voi un po’ della mia smisurata saggezza…

Penso che i miei lettori siano capaci di formulare da soli una definizione della parola errore.

Per me un errore consiste nella mancata corrispondenza tra l’obiettivo e i mezzi adoperati per il suo raggiungimento.

Di conseguenza, una buona parte delle vostre azioni viene collocata nella categoria degli errori dalle persone che hanno gli obiettivi diversi dai vostri (e/oppure dalle persone che per qualche strano motivo considerano i propri obiettivi identici ai vostri).

Perché lo scrivo? Lo scrivo per dirvi che non dovete avere paura a fare delle cose che possano apparire degli errori agli occhi di qualcun altro. L’importante è avere degli obiettivi da seguire.


USA2016: due considerazioni ovvie

Ora che entrambi i partiti principali statunitensi hanno ufficialmente scelto i propri candidati per le elezioni presidenziali, lo possiamo dire: la campagna elettorale della Hillary Clinton sarà tutta incentrata sulle dichiarazioni anti-Trump. In sostanza, il Partito Repubblicano le ha fatto un grosso regalo, fornendo una grossa e spettinata scusa per mettere gli argomenti più difficili in secondo piano. Di conseguenza, la Clinton potrebbe avere la vittoria facile come la ebbe Chirac nel 2002 quando dovette «salvare la Francia da Le Pen».

In ottica delle elezioni presidenziali statunitensi è un po’ più interessante vedere il comportamento della Russia. Avete già sicuramente letto o sentito dell’attacco agli archivi elettronici del Partito Democratico da parte dei hacker russi. Non so, però, se avete ben chiaro il perché. Le istituzioni russe puntano su Donald Trump non perché lo vedono come un candidato «amico della Russia». Infatti, ogni politico è prima di tutto un amico della propria carriera in patria (oltre a essere lo schiavo dei propri oneri/poteri istituzionali).

Le istituzioni russe puntano su Donald Trump perché lo vedono come un elemento destabilizzante della politica interna degli USA. In sostanza, sperano che le istituzioni statunitensi si concentrino sulla lotta al presidente Trump, non creando ulteriori «problemi» alla Russia (per esempio sanzioni). Sanno benissimo che la vita presidenziale di Trump terminerebbe con un impeachment entro un massimo di due anni (sappiamo già che tipo è, vero?).

Allo stesso tempo, le istituzioni russe vedono la Hillary Clinton come una politica con la quale si può trattare normalmente, in quanto appartenente a una classe politica tradizionalmente comprensibile. Sanno, infine, che la Clinton è capace di lavorare regolarmente per almeno un mandato presidenziale.

Alla politica regolare nel medio periodo preferiscono però la vita facile nel breve periodo.

L’uomo più importante del Cremlino è, come forse sapete, un tattico e non un stratega.


Cinema indiano

Nei film indiani, le persone che prendono una pallottola in fronte soffrono veramente tanto:

Avevo le lacrime agli occhi… Non vi posso indicare con precisione la loro origine emotiva, ma erano le lacrime.


Propongo un gioco

Oggi vediamo due foto. La prima è della squadra olimpica ucraina del 2008. Con questa uniforme sono andati ai Giochi di Pechino:

La seconda foto è della squadra olimpica russa del 2016. Con questa uniforme alcuni membri della squadra andranno (forse) ai Giochi di Rio de Janeiro:

Se non avete nulla di meglio da fare, provate a confrontare le uniformi: tanto per esercitarsi nel cercare le differenze.

Bonus track. L’uniforme olimpica statunitense (versione 2016):


Design religioso

Le notizie delle ultime settimane mi hanno indotto a leggere una determinata quantità di testi in qualche modo collegati alla tematica dell’islam. Tra le varie cose, ho riscoperto la bandiera dell’emirato del Nord-Caucaso (uno Stato islamico esisto da settembre 1919 a marzo 1920 sul territorio Cecenia e Daghestan):


Pianificare i viaggi

Qualche mese fa vi avevo consigliato un utile sito per pianificare i viaggi. Non perdete tempo a cercare quel post perché ho scoperto un sito molto più efficiente da consigliarvi.

Il sito rome2rio.com è una roba fantastica. Se inserite un qualsiasi indirizzo di partenza e un qualsiasi indirizzo di destinazione (di tutto il mondo) e cliccate su «cerca», in pochissimi millesimi di secondo ottenete il percorso ottimale da fare: il sito vi costruisce una sequenza di mezzi di trasporto da prendere e indica il tempo e i soldi necessari per il viaggio.

Faccio subito un esempio. Supponiamo di dover partire dalla Facoltà di Scienze politiche della Università Statale di Milano (via Conservatorio, 7) e di dover arrivare alla Camera di commercio italiana a Hong Kong (168 Queen’s Road Central, Hong Kong). Inseriamo quindi i due indirizzi nella form della prima pagina del sito e clicchiamo su «cerca». Poi scegliamo la prima delle soluzioni proposte:

Il prezzo del biglietto della metropolitana è stato calcolato in modo sbagliato (in realtà costa 1,50 euro), ma il resto è corretto. Ora proviamo a vedere i dettagli più precisi del viaggio: sulla linea verticale a sinistra clicchiamo su una qualsiasi fase del nostro futuro viaggio. Ed ecco vediamo un po’ più informazioni e, addirittura, delle foto che ci aiuteranno a orientarsi nello spazio reale (in basso a sinistra).

Direi che per un aggregator è un ottimo risultato. Nemmeno Google mi fornisce tante informazioni utile in così poco tempo e con una sola ricerca.

Quindi segnatevi questo indirizzo: rome2rio.com


Windows 10 insiste

Appena sabato avevo scritto delle avances da parte del Windows 10. Oggi l’OS ha deciso di agire con ancora più decisione e mi ha mostrato questa schermata intera:

Sì, è proprio un esempio di fottutissimo stalking. Quale sarà la prossima mossa?


Una decisione sofferta

Il mio interesse verso lo sport professionale tende allo zero… Il che non significa che lo sport professionale non mi dia delle emozioni: infatti, spero che venga vietato al più presto.

Anche le persone come me, però, nelle ultime settimane hanno letto e sentito non poche informazioni sulla questione del doping diffuso tra gli sportivi olimpici russi. Si tratta di uno scandalo pesante, attraverso il quale è facile spiegare agli occidentali comuni la tendenza delle istituzioni russe a falsificare qualsiasi cosa che esse ritengano importante, redditizia e di prestigio.

Domenica 24 luglio il Comitato Olimpico Internazionale ha preso la decisione di non escludere tutta la squadra russa dalle Olimpiadi di Rio-2016 in un colpo solo ma di far selezionare gli sportivi «puliti» alle singole Federazioni di vari sport. E’ una scelta che potrebbe avere una sua logica, anche se si tratta di una logica molto debole. Infatti, i non dopati non dovrebbero essere puniti per quello che non hanno fatto, ma a loro sfavore conta però il fatto che erano ben informati dell’intero sistema e partecipavano comunque alla creazione della «riserva di urine».

Purtroppo, la scelta del Comitato Olimpico Internazionale ha un grosso motivo reale. Il tedesco Thomas Bach, che dal 10 settembre 2013 è il presidente del COI, ricopre allo stesso tempo un’altra carica: quella del presidente del Comitato di Vigilanza del Gruppo Weinig. Il Gruppo Weinig produce i macchinari per la lavorazione del legno, ha 11 punti-vendita sparsi per la Russia, l’ufficio centrale e il centro tecnico a Mosca. Insomma, si tratta di una azienda con dei forti interessi economici in Russia.

Chissà perché il COI ha deciso di non decidere?


Gli attacchi in Germania

Dopo l’attacco terroristico avvenuto a Monaco di Baviera il 22 luglio, alcuni politici tedeschi hanno avanzato la proposta populista di rendere più severe le leggi sull’acquisto delle armi da parte dei privati. Si tratta di populismo per due banalissimi motivi: 1) i terroristi e i criminali non comprano le armi in modo legale; 2) l’incapacità dei cittadini di difendersi non comporta l’azzeramento dei pericoli da cui doverebbero poter difendersi.

I cittadini privati maggiorenni fisicamente e mentalmente sani, senza precedenti penali, non appena tornate dalle zone di guerra e capaci di custodire le armi in modo sicuro devono avere la possibilità di possedere le armi da fuoco corte. Solo questo aiuterà a abbassare notevolmente la delinquenza quotidiana (autodifesa e prevenzione: «chissà se quella tipa che voglio violentare ha una pistola in borsa?») e di fermare in modo tempestivo i terroristi (se il camionista di Nizza non fosse stato sparato in meno di un minuto, cosa avrebbe fatto in tempo a fare? e se ci fosse stata più gente in grado di spararlo?). Se non vi è mai capitato di trovarvi in una situazione di pericolo – anche banale: trovarvi di fronte a un cane super aggressivo – fidatevi della mia esperienza: costretti dalla voglia di vivere, siamo tutti capaci di sparare. Vi dirò di più: molti di noi, pur essendo molto pacifici nella vita reale, non si fermeranno prima di svuotare tutto il caricatore contro il proprio aggressore.

E, ovviamente, devo fare una precisazione importante. Il «far west» non è quando tante persone hanno una pistola in tasca. Il vero «far west» è quando i pochi armati si sentono dei padroni del mondo. La diffusione delle armi tra la popolazione aiuta a contrastare il vero «far west».

Se torniamo ai tristi avvenimenti in Germania, c’è da constatare anche il fatto che negli ultimi 44 anni la polizia tedesca non ha fatto alcun progresso nelle capacità di reagire agli attacchi terroristici. Così, la notte tra il 22 e il 23 luglio ha bloccato l’intera città perché non si era accorta del suicidio del terrorista e del fatto che ce n’era solo uno. La sera del 24 luglio, invece, dopo l’esplosione ad Ansbach ha costretto gli spettatori di un concerto di lasciare l’area protetta (quella del concerto, appunto) e di camminare in massa per le vie buie fino a casa o albergo. In questo ultimo caso un terrorista furbo avrebbe pensato di poter fare esplodere un petardo al concerto per poi sparare la grande massa di persone cacciate via dalla polizia.