L’archivio del dicembre 2016

Buon 2017

Con qualche ora di anticipo, prima di diventare temporaneamente inaccessibile, vi auguro un buon anno nuovo.

Per l’anno nuovo vorrei augurarvi un sacco di cose. Non vorrei sembrare un predicatore, ma…

Nell’anno nuovo continuate a guardare avanti. Il vostro futuro radioso è lì, mentre la vita fatta di ricordi porta solo la tristezza, la sensazione di non avere un futuro e, spesso, la sensazione di avere fallito nelle cose fondamentali della vita.

Nell’anno nuovo fate le scelte, inventate e iniziate i progetti, condividete e assorbite le idee. Provate, non abbiate paua di fallire, discutere, buttarsi, vincere. Perché l’unico momento in cui il vostro passato avrà un peso sarà quello della domanda «chi sei? cosa hai raggiunto nella vita?».

Vi auguro di non trovarsi, nel 2017, senza risposte. Di non diventare degli sfigati inutili.

E stiate sereni. Andrà tutto bene.

Buon 2017.

Pace, Gufo

ahahahahahahaha


Informazione libera

Nonostante una larga diffusione delle tecnologie nel mondo contemporaneo, oggi sono altrettanto diffuse delle leggende metropolitane sulle potenzialità dell’internet. Per esempio, un sacco di gente è convinta che in Cina non si possa utilizzare Facebook o che, in qualsiasi punto del mondo, bisognasse necessariamente pagare per ottenere i contenuti a pagamento. Entrambe le affermazioni non sono del tutto vere, ma l’esercizio delle relative libertà richiedono alcuni piccoli sforzi teconologici all’utente finale.

Sarebbe bellissimo uilizzare l’internet senza i seccanti sbattimenti.

Se in questi giorni, a causa delle vacanze natalizie, avete poco da fare – provate pure a seguire il 29-simo Congresso mondiale dei hacker (Chaos Communication Congress). I lavori sono in programma dal 27 al 30 dicembre 2016, ma i video delle dirette online sono sempre disponibili (anche per le edizioni passate).

Li argomenti del Congresso di quest’anno sono:
– la contapposizione al monitoraggio globale da parte degli Stati;
– la creazione della filosofia della Rete;
– le possibilità del supramento della censura.

Uno dei principali motti, assolutamente condivisibile, è «Tutte le informazioni, tranne quelle private, devono essere accessibili».

Il programma del Concresso.


La storia dei Babbi

Dato che siamo in un periodo festivo particolare, ho pensato di raccontare la storia del personaggio che ogni anno mette i regali sott’albero. Esiste in (quasi) tutto l’Occidente, ma ha il nome e l’aspetto diversi da Paese a Paese: si potrebbe addirittura dire che si tratta di tanti personaggi diversi.

Forse sapete che in Italia esiste la figura del Babbo Natale, il quale è sempre rappresentato, secondo la mia osservazione, allo stesso modo del Santa Claus statunitense.

Spesso si crede che i vestiti di colore rosso del Santa Claus siano stati imposti dalla famosa pubblicità di Coca-Cola. Non è vero: Continuare la lettura di questo post »


Dottoressa

Oggi in Russia è un giorno di lutto nazionale. I più attenti di voi conoscono già il motivo: alle 5:27 del 25 dicembre non lontano da Sochi è sparito dai radar l’aereo TU-154 (RA-85572) del Ministero della Difesa russo. Alle 7:21 è stata avvistata una macchia d’olio sul mare, alle 8:50 sono stati avvistati i primi frammenti del velivolo. Si dice che l’aereo sia caduto pochi minuti dopo il decollo, a 6 chilometri dall’aeroporto.

A bordo c’erano 92 persone: 8 membri dell’equipaggio, 64 membri della orchestra del Ministero della Difesa, alcuni dipendenti di tre canali televisivi e la diretrice di una organizzazione benefica Elizaveta Glinka.

Ci sara ancora tempo per parlare dei dettagli della tragedia. Per ora le informazioni sulle cause sono poche. Non è nemmeno chiaro il motivo della tappa a Sochi: l’aereo era decollato dall’aeroporto militare Chkalovsky vicino a Mosca e diretto in Siria (di solito quei voli sono diretti).

Ci sarà ancora tempo per parlare dell’orchestra, i 64 membri (su 135 totali) non ci sono più: nonostante il comprensibilmente basso livello di simpatia verso il loro datore di lavoro, mi dispiace per le loro famiglie.

Non voglio parlare dei dipendenti di tre canali televisivi, ai quali non riuscirei applicare il sostantivo giornalisti. Ma pure loro hanno delle famiglie. Non sarei in grado di gioire nemmeno per la loro morte.

In qualsiasi altra circostanza, come in quella che ha causato la pubblicazione del presente post, sarebbe stata una enorme tragedia la scomparsa di Elizaveta Glinka, nota ai russi come dottoressa Liza. La sua scomparsa è una enorme tragedia. Era un medico, nata nel 1962 a Kiev e residente a Mosca dai tempi dell’università, che aveva dedicato praticamente tutta la sua vita professionale e sociale all’aiuto alle persone meno fortunate della Russia. È diventata realmentefamosa nel 2007, dopo la fondazione della organizzazione «L’aiuto giuso», attraverso la quale offriva quotidianamente assitenza medica e il cibo ai senzatetto e nullatenenti di Mosca (nel suo ambulatorio in cenro e da un furgone in varie zone della città). Inoltre, dai primi anni 2000 aveva costanemente avuto un ruolo rilevante nella raccolta e organizzazione di aiuti destinati alle persone colpite dalle calamità naturali (chiunque poteva partecipare anche fisicamente almeno per vedere che alle sue mani non si appiccicava nulla) e guerre causate dallo Stao russo. In quest’ulimo caso (delle guerre, appunto) è stata più volte criticata da alcune menti pervertite per la collaborazione con il regime dittatoriale. Io, invece, vorrei paragonarla a Oskar Schindler, anche se non era né ricca né spensierata nella vita personale quanto lo fu egli. Dottoressa Liza aveva degli obiettivi precisi e lavorava per raggiungerli.

Un sacco di gente le augurava la morte. I «patrioti» professionali russi per la provenienza dalla Ucraina e per il marito americano. I «patrioti» professionali ucraini per gli aiuti ai bambini vittime della guerra nel sud-est dell’Ucraino. I «filo-russi» professionali del sud-est ucraino per il fatto che evacuava i bambini rimasti orfani a causa della gurra nel sud-est ucraino verso i territori pacifici dell’Ucraina. Gli abitanti di quella zona del centro di Mosca, dove in uno spazio semi-interrato la dottorezza Liza aveva il suo ambulatorio per i senzatetto. L’amministrazione cittadina di Mosca che volevano una parte di immobile così preziosa da impiegare in altri modi.

Dottoressa Liza stava portando i medicinali all’ospedale di Latakia ma non ci è arrivata. L’odio di tutte quelle persone è stato acconentato. Non siamo rimasti in un mondo con una brava persona in meno.


Pubblicizzare l’estate

Sarebbe stato logico programmare per l’edizione odierna del «video domenicale» qualcosa di relativo al Natale. Ma io sono ateo, quindi pubblico ben tre video (brevi) che in qualche modo riguardano le vacanze natalizie e uno dei luoghi preferiti dai molti per passarle.

Come saprete, tante persone d’inverno vanno in Svizzera in montagna.

Ma non tutti sanno che in Svizzera, ogni anno, oltre all’inverno succede pure l’estate.

E non è tutto: oltre alle montagne, in Svizzera ci sono pure le città.

Essendo un vecchio spettatore di Euronews, vedo spesso dei video pubblicitari mirati ad attirare i turisti in vari Stati del mondo. Ora posso affermare con certezza: una pubblicità di qualità di uno Stato è una cosa rarissima. Quindi non perdiamoci gli esempi positivi.

P.S.: ancora una volta faccio gli auguri di buon Natale a tutti coloro che lo festeggiano.


Natale 2016

Buon Natale a tutti coloro che ci credono.
Tanti regali a tutti coloro che non ci credono ma approfittano delle utili tradizioni.

E non dimenticatevi di lasciare sott’albero almeno una bottiglia o una canna a Babbo Natale, altrimenti dovrà accontentarsi di qualche altro vizio…

P.S.: per approfondire l’argomento dell’amore che gli uomini anziani nutrono verso la Coca-Cola, rivedete pure il video della domenica scorsa.


L’ucciso a Sesto

Verso le 3 di stanotte a Sesto San Giovanni (una cittadina praticamente attaccata a Milano) è stato ucciso Anis Amri. Quest’ultimo è l’autore dell’attentato con il camion a Berlino (19 dicembre 2016). Cosa posso dirne? Prima di tutto, complimenti a Luca Scatà per la prontezza e buona guarigione al suo collega Christian Movio ferito.

Poi, però, mi vengono in mente quelle indecenti polemiche sull’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine che sento con una buona periodicità da quando seguo le notizie legate all’Italia (quindi da anni). Secondo me i «nemici» delle armi in dotazione ai poliziotti devono unire gli sforzi con quelli del «tutti gli immigrati sono vittime innocenti».

Solo in questo modo la lotta per il Natale con dei ricchi fuochi d’artificio sarà realmente efficiente.


Garlasco, 9 dicembre 2016

È pronto il rapporto fotografico sul mio viaggio a Garlasco. Trovare delle cose interessanti da farvi vedere non è stato proprio un «gioco da ragazzi».


Turchia resta

Sicuramente tutti i miei lettori sanno dell’assassinio dell’ambasciatore russo Andrey Karlov ad Ankara. So che la prima reazione di alcuni di essi è stata quella di preoccupazione per la permanenza della Turchia sulla mappa.

Io e l’esperienza dei due giorni passati da quel tragico episodio tranquillizziamo tutti: l’accaduto non costituirà il casus belli. Perché lo Stato russo poteva reagire, realisticamente, in tre modi:

1) attaccare militarmente la Turchia,
2) attaccare militarmente l’Occidente,
3) inviare in Turchia una commissione d’inchiesta.

La prima opzione viene logicamente esclusa appena si pensa alla felice soluzione della ultima crisi diplomatica tra la Russia e la Turchia. La soluzione fu trovata per delle semplici (e reciproche) necessità politiche-economiche e non in seguito a un cambiamento radicale nella politica di almeno uno dei due Stati.

La seconda soluzione – che potrebbe apparire illogica per un occidentale – negli ultimi due anni e mezzo avrebbe potuto verificarsi per qualsiasi altro motivo. Semplicemente perché secondo la propaganda interna russa la colpa di tutte le disgrazie russe è dell’Occidente. Nella vita reale, però, in Occidente risiedono i figli, le mogli e i soldi di tutti i gerarchi russi. Quindi niente scontro diretto (e, soprattutto, niente scontro bellico).

La terza soluzione – la più normale e scontata per uno Stato sviluppato – è già stata adottata: un gruppo di 18 esperti russi è partito ieri verso la Turchia. Almeno questa volta non c’è alcunché da temere.

L’unico aspetto da approfondire sono le scuse di Erdogan. Esse hanno un peso enormemente più elevato di quelle che avrebbe potuto presentare al suo posto qualsiasi altro collega occidentale trovatosi in una situazione simile. Infatti, uno dei fondamentali elementi della cultura musulmana è l’ospitalità. L’ospite è un Messggero. L’ospite è sacro. Ogni suo desiderio va esaurito. La sua sicurezza è importante quanto quella dell’unico e tanto atteso figlio. Quindi anche l’assassinio del rappresentante di uno Stato è una tragedia.

Almeno sotto questo aspetto la differenza tra i musulmani e gli islamisti è netta. Gli ultimi sono degli ignoranti violenti.


Manubrio “Leader”

A qualcuno serve un manubrio (oppure è più corretto chiamarlo peso?) di modello «Leader»? Prodotto in Russia da Havy Metal Sport, pesa 16 kg (cioè 1 pud, si tratta di una antica unità di misura del peso russa) e costa circa 90 euro (5850 rubli).

Il manico sembra una coppia di appendici ossee unitesi nel corso della crescita accelerata, ma spero che il leader non se ne accorda (altrimenti sono amara penises per i produttori).

Peso = 1 put (1 пут). Per apprezzare la grande battuta si rilegga l’inizio del presente post.

Per gli altri modelli offerti dal produttore, si veda il sito ufficiale: heavymetalsport.ru (anche senza sapere la lingua russa è facile orientarsi cliccando sulle immagini).