L’archivio del ottobre 2016

L’ultima a essere sepolta

La speranza è l’ultima a essere sepolta morire, vero?

Il 15 novembre 1843 è stata brevettata l’invenzione dell’americano Christian Henry Eisenbrandt (Baltimore, Stato di Maryland): una bara apribile da dentro per i casi di «dubbi sulla morte avvenuta». Immaginate una processione funebre, il cui regolare svolgimento viene improvvisamente interrotto dalla apertura della bara e l’uscita del defunto…

Per dei ovvi motivi di natura logica e giuridica il festeggiamento di Halloween non è mai stato brevettato. Il primo festeggiamento pubblico registrato risale però al 1895 (in Scozia): 52 anni dopo la registrazione del brevetto di cui sopra. Di conseguenza, auguro a tutti di non sottovalutare le invenzioni assurde. Ragionandoci bene su alcune di esse, è possibile creare degli eventi popolari (e, dunque, redditizi). Basta solo un po’ di fantasia.

Buon Halloween a tutti!

P.S.: la tafofobia è più diffusa di quanto potessimo pensare, ne soffrirono anche molti personaggi famosi distintesi per alti meriti intellettuali (per esempio Alfred Nobel, Wilkie Collins, Nikolaj Gogol e Arthur Schopenhauer). Al giorno d’oggi, però, è fisicamente impossibile essere sepolti e/o cremati vivi perché lo stato di morte viene accertato con l’autopsia. Quindi al massimo morite per quest’ultima, ahahahaha!


Il salvataggio di una UAZ-469

Da un lavoro di gruppo nascono sempre dei grandi risultati. Dopo un confronto delle idee di una pluralità di esperti (teorici, scienziati e artigiani), si raggiunge spesso un risultato che nemmeno la persona più illuminata avrebbe potuto sperare di ottenere. Ecco il video che lo testimonia:


L’ultimo indirizzo

Oggi è sabato, quindi non mi sento tanto in colpa distraendovi con un testo lungo.

Il 30 ottobre è, in Russia, la Giornata di memoria delle vittime delle repressioni politiche (inventata nel 1974 da un dissidente e riconosciuta ufficialmente dal Consiglio Supremo della RSFSR nel 1991). Quindi oggi, con un giorno di anticipo, vi racconto di un bellissimo progetto privato avviato in Russia nel 2014.

Cominciamo da una piccola parentesi storica-culturale. Come molto probabilmente alcuni di voi sanno, dal 1994 in Europa esiste il progetto «Pietre d’inciampo» (Stolpesteine), inventato dall’artista tedesco Gunter Demning. Nell’ambito di questo progetto in vari Paesi europei sono state installate, nei marciapiedi, delle pietre con sopra una piastra di ottone (10×10 cm di superficie). Tali pietre vengono installate davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni nei campi di sterminio nazisti e riportano, sulle piastre, il nome e le date della nascita e della morte di una persona concreta prelevata e deportata dalla rispettiva abitazione. La produzione di una «pietra d’inciampo» costa 120 euro, all’inizio del 2016 ne erano già installati oltre 56 mila pezzi in tutta l’Europa. Ecco un esempio italiano:

Nel 2014 il giornalista e editore russo Sergey Parkhomenko decise di organizzare un progetto simile in Russia: lo scopo di tale progetto «nazionale» avrebbe però dovuto essere la commemorazione delle vittime delle repressioni politiche esercitate dallo Stato sovietico verso i propri cittadini. La scelta delle vittime da ricordare si basa, secondo l’idea di Parkhomenko, sui seguenti principi:
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Grazie per il GULAG

Si è scoperto oggi che il 16 agosto 2016 a Mikun’ (una cittadina nella Repubblica Komi, Russia) è stato aperto un monumento particolare. E’ posizionato accanto alla entrata del carcere IK-31 e porta una scritta di gratitudine ai creatori del lager N19 «Vodorzdellar-Mun’skaja», l’ultimo dei lager per i detenuti politici aperti ai tempi di Stalin (chiuso nel 1954, poco dopo la morte di Stalin). Assieme alla apertura del monumento, si erano tenuti dei festeggiamenti della Giornata del carcere, per i quali era anche stata organizzata la partecipazione dei detenuti attuali.

Foto pubblicata su Facebook da Ernest Mezak, il legale di una associazione locale.

Oppure è più corretto dire che è una targa commemorativa? Indipendentemente dal nome, però, il peso dalla notizia non cambia. Questo fenomeno è più forte della creazione dei monumenti a Stalin e Ivan il Terribile.


Have you been pwned?

Oggi ho deciso di consigliarvi un sito utile, interessante e, in alcuni casi, spaventoso.

Si tratta di HaveIbeenpwned.com, creato da Troy Hunt, un manager australiano della Microsoft. Il sito in questione permette di controllare se la password della vostra posta elettronica o di un qualsiasi altro tipo di account sia mai stata rubata dai hacker.

[N.B.: se per almeno uno dei vostri account la risposta è «sì», aggiornate il vostro antivirus, controllate la salute del computer e solo dopo questi due passaggi cambiate la password rubata.]

Nel database del sito sono attualmente contenute le informazioni sui fatti di furto di quasi due miliardi di password relative agli account registrati su 152 siti.

Spero tanto di avervi incuriositi.


Pubblicità giapponese

Abbiamo già visto un esempio della pubblicità indiana. Oggi vediamo quella giapponese e proviamo a capire quale delle due è più psicodelica…

Un altro esempio della pubblicità giapponese è fuori concorso perché batterebbe qualsiasi altro… ma non so bene in quale competizione…


Asola, 30 luglio 2016

E’ pronto il rapporto fotografico sul mio viaggio ad Asola, la città delle parole nuove.


Due settimane fa, il 5 ottobre, la ferrovia Transiberiana aveva compiuto 100 anni.

Oggi riprendo l’argomento per comunicarvi che esiste un percorso alternativo (e molto più estremo) per andare da Mosca a Vladivostok in treno. Ebbene, la distanza tra le due città è di 6430 km (in linea retta) ed è possibile percorrerla utilizzando esclusivamente i treni locali. Certo, ci vogliono tempo, coraggio, pazienza e forza fisica, ma il risultato potrebbe essere grandioso.

Infatti, anziché vedere la parte non esattamente più interessante della Russia dal finestrino del treno della Transiberiana, potreste fare una emersione totale nella etnografia russa. Quindi vedere un sacco di gente semplice che si sposta per i propri fatti quotidiani, studiare le piccole stazioni e le biglietterie, i percorsi da una stazione dall’altra nelle grandi città, gli alberghi e i dormitori etc. Secondo me potrebbe essere una bellissima avventura, ma da provare necessariamente in compagnia di una persona madrelingua (altrimenti nel migliore dei casi non riuscite a prendere nemmeno un quinto dei biglietti necessari).

Io, intanto, elenco le località/stazioni nelle quali dovrete cambiare il treno per raggiungere Vladivostok con i treni locali:

Mosca — Čerusti — Vekovka — Murom — Arzamas — Sergač — Kanaš — Kazan — Vjatskie Poljany — Iževsk — Sarapul — Černuška — Krasnoufimsk — Družinino — Ekaterinburg — Tjumen’ — Vagaj — Išim — Nazyvaevskaja — Omsk — Tatarskaja — Barabinsk — Novosibirsk — Bolotnaja — Taiga — Mariinsk — Bogotol — Černorečenskaja — Krasnojarsk — Ujar — Ilanskaja — Tajšet — Nižneudinsk — Tulun — Zima — Čeremchovo — Irkutsk — Sljudjanka — Mysovaja — Ulan-Udė — Petrovskij Zavod — Chilok — Mogzon — Čita — Karymskaja — Šilka — Černyševsk — Zilovo — Ksenievskaja — Mogoča — Amazar — Erofej Pavlovič — Uruša — Skovorodino — Taldan — Magadiči — Tygda — Šimanovskaja — Belogorsk — Bureja — Archara — Obluč’e — Birobidžan — Chabarovsk — Vjazemskaja — Bikin — Ružino — Ussurijsk — Vladivostok

In totale sono 69 località, compresi i punti di partenza e di arrivo.


La lotta continua

Oggi, dopo quasi un anno da quella notte quando Petr Pavlensky bruciò il portone della sede centrale del FSB, ho appreso una notizia curiosa. Il portone danneggiato è stato sostituito con uno nuovo. Su quest’ultimo la scritta «portone 1» è fatta con un erore ortografico: «ПОДЬЕЗД 1» anzicché «ПОДЪЕЗД 1».


Foto di Artemy Lebedev

Secondo me si tratta di una atto diversivo compiuto da un operaio simpatizzante di Pavlensky.

Va messo al rogo…


Suppongo che tutti i miei lettori conoscano le gomme per cancellare a due colori. Non tutti però sanno a cosa serve la parte blu.

In Russia, per esempio, la maggioranza delle persone è convinta che la parte rossa serva per cancellare le scritte fatte con la matita, mentre quella blu per cancellare le scritte fatte con la penna. Nemmeno una infinità di tentativi falliti riesce a far cambiare l’idea alla gente.

Alcuni giorni fa ho fatto la mia grande scoperta: la parte blu serve per cancellare sempre le scritte in matita, ma quella dura e utilizzata su carta spessa. La parte rossa della gomma lascia una brutta striscia sporca in caso di un utilizzo del genere, mentre la parte blu (quella un po’ più rigida) no.

Molti produttori delle gomme, per qualche incomprensibile motivo, hanno deciso di accontentare la gente ignorante e hanno dunque iniziato a scrivere «penna» sulla parte blu della gomma. Perdoniamoli, cari lettori, perché non sanno quel che fanno.

P.S.: l’esperienza insegna che la parte blu della gomma è perfetta per pulire le tastiere molto sporche dei computer.