L’archivio del 2015 год

Meglio tardi che mai

Essendomi cementato in una scienza umanistica, ho compreso presto che l’invenzione dell’acqua calda non è di mia competenza. Non posso mica rubare lavoro agli aspiranti vincitori dell’Ig Nobel Prize.

Di conseguenza, sentivo da tempo la necessità di distinguermi in qualche modo più appropriato. Poche settimane fa, finalmente, ce lo fatta. Sono io quel tipo 32enne che ha imparato a usare il network ResearchGate solo nel novembre 2015.

E ora dico una cosa seria: quel sito è una figata utilissima, lo consiglio a tutti coloro che fanno ricerca. Pure i ricercatori che per qualche strano motivo riducono al minimo i contatti con il mondo esterno, apprezzeranno la possibilità di poter facilmente accedere alle rare pubblicazioni scientifiche.

Per scoprire tutte le potenzialità del sito che vi ho appena consigliato, andate a vederlo o leggete, almeno, la sua descrizione su WikiPedia.


Ricoglionimento globale

Ieri in tante città europee si sono svolte delle manifestazioni «sui cambiamenti climatici». Evidentemente, le grandi messe di utili idioti non capiscono la differenza tra il clima e l’ecologia. E allora io ripeto un mio vecchio post. Anzi, lo ripeto fino alla morte dell’ultimo idiota.

L’unica costante del clima è il suo continuo cambiamento. Nella storia del nostro pianeta i riscaldamenti (ed i raffreddamenti) globali ci sono sempre stati. Vi dirò di più: si alternano in continuazione. Grazie ad uno dei riscaldamenti globali più importanti è stata possibile la nascita della razza umana. Nessuno, nemmeno i verdi più rincoglioniti, ha mai pensato di attribuire all’uomo la colpa del cambiamento che ha portato alla sua nascita. Allo stesso modo, nessuno ha mai detto che l’attività dell’uomo ha portato alla estinzione dei dinosauri.

Nel lungo periodo il ciclo dei cambiamenti climatici ha portato il mutamento della flora e della fauna del nostro pianeta. Inoltre, ha contribuito al mutamento del suo paesaggio. Avreste dovuto scoprire queste Grandi Verità ai tempi di scuola. Si vede che tanta gente preferì dedicarsi alle materie più elevate.

Insomma: i cambiamenti climatici ci sono sempre stati. Ci sono stati anche parecchio tempo prima della comparso degli umani sulla Terra. E, la cosa più importante: gli umani non sono in grado di influire sul clima. Chi pensa diversamente dovrebbe andare da un psichiatra per curare la propria mania di grandezza.

C’è da dire, a questo punto, che l’attività umana influisce fortemente sulla ecologia. Ma in questo caso non quanto siano efficienti gli accordi di portata planetaria. L’ecologia è sempre un problema locale. Per esempio: mentre in Europa continuano a produrre le lampadine a consumo sempre più basso, in Pakistan si fa il bagno nei fiumi come quello della foto seguente (neri, densi e con le bolle).

(l’autore della foto è Ilya Varlamov)

P.S.: secondo i dati statistici facilmente reperibili il periodo caldo chiamato da taluni «il riscaldamento globale» è finito nel 1996.


Idea regalo

Ahahahaha, è vero che manca ancora quasi un mese, ma se non avete ancora delle idee chiare su cosa regalare ai bambini per Natale, prendete in considerazione il Pyro Mini:

Lancia le bolle di fuoco a 12 metri. Costa 147 USD, nel prezzo sono incluse 160 cariche di nitrocellulosa.


(Ri)trovato il colpevole

In seguito all’abbattimento del Su-24 russo da parte della Turchia, il mercoledì 25 novembre a Mosca c’era stata una manifestazione piuttosto curiosa. Circa 600 manifestanti con l’abbigliamento e le maniere tipiche hanno lanciato, sotto l’osservazione attenta della polizia, pietre, vernice e altri oggetti vari contro l’Ambasciata turca.

Prima di procedere con la lettura potete vedere il relativo video.


Video di Lenta.ru

Non mi sarei mai impegnato a scrivere un posto solo per fare delle constatazioni banali sul ruolo che la polizia si era assunta in quella situazione. Allo stesso tempo, non trovo necessario consumare ulteriormente la tastiera per scrivere che una certa manifestazione di rabbia sarebbe stata comprensibile. Tenete però in mente il legame tra i due gruppi (uno dei quali rappresenta lo Stato ufficialmente).

Ecco, oggi mi hanno fatto notare una curiosità della quale non mi ero proprio accorto prima. Sulla foto seguente possiamo vedere un cartello, stampato in alta risoluzione, che testimonia l’interpretazione da parte di certi elementi della bandiera dell’ISIL. Certo, l’immagine è stata copiata da un sito islamico, ma dovrebbe essere noto a tutti che appena 69 anni fa si è concluso un processo che ha dato un netto giudizio a tale interpretazione del mondo circostante.

Pubblico questa immagine per le persone ancora convinte che Putin abbia la capacità di interpretare adeguatamente la realtà e agire in modo sensato di fronte alle prove che quella realtà gli propone.

La frase del tipo «lui non sa nulla, è una iniziava popolare» è una stronzata. Purtroppo inciampa su cadaveri quasi tutti i giorni.


Niente paura

Ieri è stato interessare notare, su Facebook, che un possibile conflitto armato tra la NATO e la Russia fa molta più paura dell’ISIL e del terrorismo islamico in Europa.

Se siete preoccupati anche voi, smettete pure di esserlo: la Russia non è attualmente in grado di condurre una guerra seria. Può vincere il confronto con la Georgia (vedi la guerra del 2008), può annettere una regione ucraina (vedi la Crimea), può mandare dei «ex-militari» nelle regioni dell’est ucraino (sono ancora lì).

Quando, invece, un membro della NATO abbatte un suo aereo, la Russia si limita a sconsigliare ai propri turisti di viaggiare verso quello Stato-membro. Ah, no: ha pure vietato l’import del pollo turco.

Rimane, certamente la bomba atomica, ma Putin non mi sembra ancora tanto disperato e deluso per il «tradimento dell’amico Erdogan» da tentare un suicidio. Si sente offeso, è incazzato, ma non ancora fino a tal punto. Non preoccupatevi.

Preciso, infine, che non sto chiedendo dei fiumi di sangue turco: preferisco le guerre commerciali a quelle vere e proprie.


Il Su-24 abbattuto

Oggi al confine turco-siriano è stato abbattuto un bombardiere russo Su-24. Il Ministero della Difesa russo sostiene che sarebbe stato abbattuto col fuoco tera-aria mentre si trovava sopra il territorio siriano. La Turchia, invece, sostiene che l’aereo russo sarebbe stato abbattuto dai due F16 turchi dopo la violazione delle spazio aereo turco e dieci (10) avvisi ignorati in 5 minuti.

Non chiediamoci cosa facesse un aereo militare russo sopra un territorio controllato dai «ribelli» non alleati con l’ISIL. Chiediamoci quale dei due Stati dice la verità sull’accaduto.

E’ molto più probabile che la versione veritiera sia quella turca. Infatti, da quando è iniziato l’intervento russo in Siria, sono state numerose le proteste della Turchia sulla violazione del suo spazio aereo. La Russia, da parte sua, ha sempre ammesso i fatti ma sostenendo, di fatto, che gli aerei russi possano passare dove pare a loro. Di conseguenza, la Turchia ha finalmente mantenuto la promessa di «prendere le contromisure».

A questo punto i vertici politici e militari russi hanno due possibilità:

1) Cercare di mantenere dei buoni rapporti con un alleato storico (anche se si è rivelato un «alleato») e riconoscere che le perdite dal «fuoco amico» capitano in tutte le guerre.

2) Insistere di avere ragione e dichiarare guerra alla Turchia, quindi alla NATO. Sarebbe la fine.

Non prendo per ora in considerazione l’opzione di «fare finta di niente», anche se Putin e compagni ne sarebbero capaci.

Sottolineo, infine, che l’avvenimento in questione ci illustra come sono fragili certe illusioni. La Russia considerava da tempo la Turchia un alleato strategico, con l’aiuto del quale avrebbe potuto continuare a vendere il gas in Europa. E invece arriva questo schiaffo (o forse addirittura lo sputo) in faccia.

Concludo con il video della caduta dell’aereo: Continuare la lettura di questo post »


Gli indovini anonimi

Ogni persona con un livello di istruzione digitale minimo sa benissimo che l’anonimato e un account web ufficiale sono due cose incompatibili. Di conseguenza, non sapremo mai il «parere ufficiale» dell’Anonymous circa i futuri attacchi dell’ISIL in Occidente. Ma non ci deve nemmeno interessare. Ci devono interessare le prove tempestive, documentate e verificabili.

In particolare, non vorrei che l’Anonymous decida, un giorno, di diventare un ennesimo predicatore (collettivo) della fine del mondo. Ce ne sono già abbastanza.

P.S.: bisogna pure precisare che la progettazione di un attentato non è sempre compatibile con l’utilizzo dell’internet, ma terroristi sono a) non dei grandissimi intellettuali; b) amanti di alcune comodità offerte dal XXI secolo.


Soft-porno

Quello di oggi è più un film porno che un solito video divertente. Diciamo che potrebbe rientrare nella categoria di «soft porno».

Un tipo ha eseguito l’upgrade consecutivo dei sistemi operativi dal Windows 1.01 al Windows 8.1 sulla stessa macchina. E, naturalmente, ha filmato il processo. Ecco l’elenco completo dei sistemi installati:

Windows 1.01
Windows 2.03
Windows 3.0
Windows 3.1
Windows 95
Windows 98
Windows Me
Windows XP
Windows Vista
Windows 7
Windows 8.1 Preview

E il film:

Si vede che l’autore del film non aveva tanto da fare.


I sedili della Lada Niva

Lo scorso weekend un lettore mi chiese dei consigli sui sedili anteriori da installare sulla sua Lada Niva 2121. In effetti, quelli di serie non sono proprio comodissimi, quindi quasi tutti i proprietari di una Niva decidono, prima o poi, di cambiarli.

Per i numerosi proprietari italiani di Lada Niva elenco le sei opzioni più apprezzate in Russia: Continuare la lettura di questo post »


Colore: nero

Per fortuna non sono un grande amante della solidarietà vetrinistica: questa mia caratteristica mi fa risparmiare un sacco di forze morali. Per esempio, non devo preoccuparmi di apparire meno solidale degli altri. Per esempio, non devo sprecare il tempo per chiedermi se è già arrivato il momento di mettere via tutti quei simboli materiali esposti al fine di comunicare al mondo la mia presunta Grande Sensibilità.

Quindi non devo chiedermi se dopo una settimana le mie immagini di profilo possano finalmente assumere i loro colori originali. Sulla antenna della mia macchina non c’è uno straccio grigio relativo a un sabato di otto mesi fa. Rido ogni qualvolta che vedo quel tessuto di colore indefinibile sul balcone di fronte al mio (gli aborigeni della zona si ricordano a fatica che l’11 settembre 2001 quello era una bandiera della pace).

Le cause della solidarietà di massa dovrebbero provocare anche i sentimenti negativi. Questi ultimi sono spesso molto più utile per la eliminazione delle cause.