Mi hanno suggerito un servizio curioso: informa «quale canzone era al n.1 il giorno della tua nascita».
A me è uscita «Billie Jean» di Michael Jackson. Non sono mai stato un grande fan di Michael Jackson, ma con la storia non si discute.
Mi hanno suggerito un servizio curioso: informa «quale canzone era al n.1 il giorno della tua nascita».
A me è uscita «Billie Jean» di Michael Jackson. Non sono mai stato un grande fan di Michael Jackson, ma con la storia non si discute.
Non sono ancora abbastanza vecchio da dimenticare le cose più interessanti della vita. Quindi posso affermare che tra tutti i libri di diritto che mi è capitato di leggere negli ultimi quindici anni, solo uno aveva le immagini all’interno. Era «I marchi d’impresa nella Comunità europea» di Salvo dell’Arte che consiglio vivamente a tutti.
Chi è ancora convinto che un testo accademico debba essere per forza monotono, dovrebbe cambiare idea in fretta. Infatti, se scrivete e/o pubblicate un libro stilisticamente pesante, non apparite più intelligenti o competenti di quanto lo siate realmente. Apparite semplicemente noiosi.
I lettori potrebbero essere aiutati con delle immagini come questa:
L’immagine mostra la durata della protezione della proprietà intellettuale in vari Stati del mondo. Se la sovrapponiamo, per esempio, al mappamondo colorato in base alle varie famiglie giuridiche o alle organizzazioni interstatali, riusciamo a individuare più facilmente quali sono le parti del mondo realmente in conflitto.
La gente incapace di ragionare con le immagini può andare a indovinatefarecosa.
Con un grave ritardo faccio gli auguri a tutte le lettrici. Ma è sempre meglio tardi che mai…
Va beh, vi auguro di riuscire a vendervi a caro prezzo.
E così sono arrivato a 32 anni…
A quanto pare, ho iniziato a abituarmi alla prima delle due cifre che indicano la mia età avanzata.
Poco più di due settimane fa una lettrice, reagendo al mio reportage su Robbio, mi ha segnalato che il castello di Robbio (per le cui condizioni mi ero dispiaciuto) è stato messo all’asta. (Non ho ancora l’autorizzazione di pubblicare il contenuto della sua mail…)
Si tratta di una asta giudiziaria che avrà luogo presso il Tribunale di Monza domani, il venerdì 6 marzo 2015. Il prezzo base per un castello del XIV secolo di 2460 mq è di 698.500 euri. Se non consideriamo le spese di restauro, potremmo dire che è un prezzo più che buono.
Chiunque lo compri (possibilmente già domani), speriamo che ne faccia un buon uso.
A tutti gli interessati che si stanno mangiando le mani per l’impossibilità di tirare fuori 700 mila euro, comunico che oltre al lotto principale ce ne sono altri due. Se ho capito bene il testo dell’annucio, questo pezzo dovrebbe partire da un prezzo base di 33 mila euro (nel mio archivio fotografico si trova di tutto):
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Chi era Boris Nemtsov?
In Italia lo definiscono il «leader dell’opposizione». Ebbene, non lo era. Per una serie di motivi Nemtsov era uno dei rappresentanti dell’opposizione più noti, ma non un leader. L’unico oppositore del regime di Putin che oggi potrebbe realmente aspirare alla posizione di leadership è Aleksej Navalny (quello delle pubblicazioni sulla corruzione, massacrato con dei processi penali inventati). Boris Nemtsov, invece, apparteneva alla epoca dei difficili anni ’90 – quasi un dinosauro – e già per questo poco amato dalla maggioranza dei cittadini. In più, aveva fatto parte della squadra di Boris Eltzin ed era quasi diventato il suo successore disegnato alla carica presidenziale.
Sì: al posto di Putin avrebbe potuto esserci lui. La spiegazione è piuttosto lunga, per ora preferisco di saltarla. Con Nemtsov-presidente la Russia di oggi, molto probabilmente, sarebbe stata uno Stato completamente diverso, ma è andata come è andata. Il fatto che conta è: il primo mandato presidenziale di Vladimor Putin era stato il risultato del lavoro di quella squadra politica, di cui anche Nemtsov aveva fatto parte.
Per me è importante, mentre per la maggioranza di voi molto probabilmente no. Ma dato che su questo sito sono io a fare da redattore, oggi continuo a scrivere dell’assassinio di Boris Nemtsov.
Devo ammettere che sull’unico video diffuso dalla televisione russa non vede proprio un cazzo. La risoluzione è bassa, la scena è troppo lontana, il camion-spazzaneve passa davanti nel momento decisivo, troppe persone passano e tornano sul luogo del delitto senza dei motivi comprensibili. Ma, perlomeno, abbiamo una prima impressione su quanto è accaduto.
Gente, calmatevi. Non penso che Putin c’entri qualcosa. Almeno per questa volta evitiamo di attribuire ad egli la responsabilità per tutti i mali della Russia (anche da noi lo zoo dei cretini à abbastanza ampio). Nei prossimi giorni scrivo tutti i perché.
(E, comunque, non pensavo che a qualcuno interesasse la politca interna della Russia.)
Sul mio blog il giorno dei video è la domenica, ma il giorno delle auto è il venerdì. Quindi proprio oggi suggerisco a tutti gli automobilisti una impresa da compiere l’inverno prossimo (sperando che sia ricco di piste di ghiaccio).
L’operatore dei satelliti civili Digital Globe è stato autorizzato dal governo Americano di vendere ai privati gli scatti satellitari con la definizione fino a 30 cm. Il limite precedente era di 50 cm.
Gli interessati possono vedere il sito aziendale di Digital Globe.
Ed io, di fronte a questa notizia, ho pensato tre cose:
1. E’ una figata.
2. Tanto alla gente normale basta il satellite di Google.
3. Scesi ai 30 cm, non ha più molto senso, per il governo americano, porre dei limiti sulla definizione commercializzabile.