L’archivio del ottobre 2015

Canta come un cesso

In russo la parola cesso non si applica alle qualità fisiche/estetiche di una persona. Dopo una giusta popolarizzazione del video che vediamo oggi, però, potrebbe nascere un neologismo relativo alle capacità canore.

Le riprese sono state fatte nell’estate del 2009 al festival rock di Parabel (un paesino nella provincia di Tomsk, Siberia). A esibirsi è un gruppo locale, si chiama Dehydrated.

Effettivamente, la tipa non è brutta, ha pure dei bei capelli che sa usare bene. Ma il modo di cantare ricorda i suoni di un cesso.


I materiali d’accusa

Come avrete già letto, ieri in Olanda la commissione d’inchiesta ha finalmente presentato il rapporto sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines. Il testo in inglese è disponibile sotto questo link.

Qualcuno potrebbe pensare, in un primo momento, che dopo 15 mesi di lavori (più volte prolungati) si avrebbe potuto pubblicare un elaborato un po’ meno povero. Infatti, risponde solamente alle domande tecniche: come, quando, dove e con quale mezzo è stato distrutto il Boeing. Allo stesso tempo, non dice da chi è arrivato l’ordine di abbattere l’areo, che è l’esecutore e chi assicura oggi a entrambi l’impunità e l’anonimato.

In realtà, l’importanza di questo rapporto è enorme. Lo è perché azzera tutte le versioni complottiste diffuse in questi lunghi mesi dalla propaganda russa (io avevo scritto solo di una di esse). A riguardo, potete legeere i due appendici al rapporto: uno e poi due. Quindi ora il tribunale penale relativo all’abbattimento del Boeing è molto più vicino nel tempo.


Foto di RIA-Novosti


E che non sia l’ultima volta

Aleksandr Lukashenko ha vinto le elezioni presidenziali bielorusse per la quinta volta consecutiva. Ha preso circa 83,49% dei voti (ma il conteggio dovrebbe andare avanti fino a venerdì), mentre la partecipazione al voto è stata di circa 86,75%

Potremmo continuare a chiamarlo l’"ultimo dittatore d’Europa", ma bisogna riconoscere che si tratta di un dittatore da qualità atipiche per i nostri tempi. Infatti, è l’unico Capo di Stato che riesce trarre vantaggio da ogni passo più o meno falso del proprio vicino più grande. E, naturalmente, da ogni tipo di rapporto di questo vicino con l’Europa. La politica costruita su questo principio permette di mantenere il tenore di vita dei cittadini a un livello buono nonostante tutti i difetti della economia interna centralizzata. Per esempio, quando il vicino vieta l’import dei prodotti alimentari europei, questi ultimi diventano miracolosamente bielorussi (e Bielorussia ci guadagna come rivenditore). Quando il grande vicino decide di fare la guerra a un piccolo vicino comune, Lukashenko si propone subito come un autorevole pacificatore locale (e la Bielorussia ci guadagna in prestigio politico).

Potrei fare altri esempi, ma dal punto di vista tecnico sono troppo simili a quelli appena fatti. Quale politico occidentale è riuscito a lavorare in questo modo e con i medesimi risultati per almeno un mandato?


Il mese ideale

Questa domenica pubblico un video che hanno già visto praticamente tutti (e quasi tutti me ne hanno parlato). Ebbene sì, l’ho visto anche io il giorno stesso della messa in onda. Quindi lo pubblico da me solo per trovarlo più facilmente in futuro.

«Russia 24» è un canale televisivo russo di proprietà statale, viene diffuso a livello federale e, via satellite, in tutto il mondo (ma non vi consiglio di andare a cercarlo). Per pura curiosità pubblico pure la versione originale del filmato:
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Svetlana Aleksievic + Nobel

Il Nobel per la letteratura 2015 è stato assegnato alla scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievic. Se assumiamo la tesi che ogni persona che scrive dei testi è uno scrittore (o scrittrice), la scelta della vincitrice è più che giustificata.

La cosa che non riesco a percepire è proprio quel senso che possa giustificare l’esistenza del Nobel per la letteratura. Perché ogni scrittore meritevole di attenzione è premiato, a differenza degli scienziati, con le vendite delle proprie opere. Certo, il mercato premia pure quelli mediocri, comprensibili alle larghe masse, ma almeno da una possibilità a più di una persona all’anno. E di solito lo fa subito, non dopo decenni di attività non corrisposta. Pure gli scrittori meno popolari, poi, hanno numerosi mezzi tecnici continuare a lavorare e raggiungere i propri lettori.

Insomma, pur essendo un amante della letteratura, non un grande apprezzatore del relativo Nobel.


I russi in Siria

Non posso dire che mi piaccia tanto la modalità con la quale la Russia interviene in Siria, ma non mi piacciono nemmeno le «grandi rivelazioni» sul fatto che la Russia combatte per Assad. Ebbene, finche Bashar al-Assad non si allea con l’ISIL, pure gli americani e i francesi combattono per lui. Lo fanno esattamente come la Russia: bombardando i territori nei quali prevalgono i simpatizzanti di un gruppo terroristico non a servizio dello Stato siriano.

Ma in realtà volevo scrivere di altre due stranezze. La prima consiste nella uniforme adottata dall’esercito russo impiegato attualmente nella base russa a Tartus. Ecco l’immagine riassuntiva:

La seconda stranezza consiste nel fatto che sugli aerei russi impiegati in Siria sono stati coperti i segni distintivi:

Su questo ultimo punto potete pure vedere un video:

La società discute ancora sul perché di queste misure di segretezza. Serviranno per dire «Non abbiamo mai combattuto in Afghanistan Siria»?


La storia di un valzer

Il video domenicale di oggi racconta una bella storia iniziata nei primi anni ’60 e conclusa nel 2011. Io, però, l’ho scoperta solo pochi giorni fa.


Precisiamo l’obiettivo

OK, il primo bombardamento russo in Siria ha colpito un territorio non controllato dall’ISIS, ha ucciso tra 30 e 38 civili e ha fatto sorgere delle perplessità in Occidente. Le domande sulla utilità bellica e il senso politico di tale impresa non devono essere rivolte a me.

La mia unica risposta pubblicabile, per ora, è questa. Dato che la coalizione internazionale anti-ISIS esiste già da tempo, i vertici militari russi hanno probabilmente compreso che la sola volontà di Putin non è sufficiente per crearne un’altra. L’ingresso in quella esistente a condizioni desiderate non è possibile per una serie di motivi politici. Quindi hanno deciso di dedicarsi più alla lotta contro i futuri migranti siriani (che costituiscono un problema molto più concreto per l’Occidente).


Video diffuso dal Ministero della Difesa russo