Il corrispondente di VICE news Simon Ostrovsky ha girato un buon documentario «Selfie Soldiers» (in inglese). Si tratta di una ennesima e buona dimostrazione della presenza dei militari russi nell’est ucraino.
Gli interessati, volendo, potreste dedicarne una parte della pausa pranzo.
Le performance dei turisti russi ubriachi sugli aerei sono testimoniate in numerosissimi video: volendo, potrei pubblicarne uno al giorno. E invece, spero di limitarmi (per ora) a postare un brevissimo video girato venerdì sera. Tanto per farvi capire in quale stato mentale si trova una notevole parte della società russa (la lingua di uno ubriaco è generalmente più sciolta).
Descrivo brevemente le circostanze del caso. Venerdì 19 giugno il volo 2453 Parigi — Mosca dell’Aeroflot avrebbe dovuto partire alle 23:30, ma è stato trattenuto per circa un’ora. Bisognava, infatti, far scendere una donna fortemente ubriaca. In un inglese «approssimativo» si rivolgeva così ai poliziotti chiamati a bordo:
In realtà è una pubblicità, ma fatta molto bene. Da vedere:
A proposito dei selfie: lunedì 8 giugno una ONG russa ha presentato al Ministero della istruzione una proposta sull’insegnamento nelle scuole del «selfie sicuro». Sempre più persone, infatti, finiscono per infortunarsi o addirittura morire a causa dei selfie fatti nelle situazioni o luoghi poco adatti. Una ragazza, per esempio, si è recentemente sparata alla testa mentre faceva un selfie con una pistola in mano.
La proposta dell’insegnamento nelle scuole, comunque, è palesemente idiota: se è uno scemo, lo resta anche nel momento del selfie. E allora lasciamogli la possibilità di vincere il Premio Darwin.
Nel giugno del 2011 avevo avuto la fortuna di conoscere due degli attori protagonisti del video domenicale di oggi. Auguro a loro tutta la fortuna possibile: hanno tutto il necessario per essere considerati dei grandi attori (in più, sono delle brave persone). Spero – per loro e per tutti noi – che la serie possa essere realizzata finché hanno l’età necessaria per parteciparvi.
Grazie Martina Margaux Cozzi, grazie Enrico Pittaluga. Ho apprezzato tutto quello che avevate saputo trasmettermi (e insegnarmi).
Gli ingegneri di Google, in collaborazione con l’Università di Washington, hanno elaborato una tecnologia che permette di creare dei slideshow sulla base delle foto di uno stesso posto caricate su Google Maps.
I filmati creati in questo modo permettono di vedere, per esempio, come sono procedute le costruzioni dei grattacieli, come si sono trasformate le città, come sono cambiati i veri paesaggi etc.
L’unico «problema» consiste nel fatto che sono circa dieci anni che vengono caricate le foto su Google Maps. Perché sarebbe stato ancora più interessante contemplare i cambiamenti avvenuti negli ultimi millenni o, perlomeno, secoli.
In aprile il Ministero della cultura russo aveva revocato la licenza per la proiezione pubblica del film «Il bambino numero 44» («Child 44» in inglese) perché essa «non è ammissibile all’indomani dei festeggiamenti del 70esimo anniversario della Vittoria».
Non è chiaro come possa centrare un film su Andrej Cikatilo ambientato nel 1952 con l’anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Gli americani, seguendo la stessa pseudo-logica, avrebbero dovuto vietare la proiezione/trasmissione de «Il silenzio degli innocenti» all’indomani del giorno dell’Indipendenza.
Ma qualcuno di voi ha già visto «Il bambino numero 44»? Merita di essere visto?
Ho appena letto che è morto B. B. King. Un grande. Spesso erano gli altri a cantare meglio le sue stesse canzoni, ma è stato comunque un grande. Non ha lasciato delle opere incompiute.