L’archivio della rubrica «Video»

La neve!

Quasi un mese fa abbiamo superato un altro inverno (ogni inverno, come ogni perodo di buio, prima o poi finisce). Salutiamolo con un bel video.

Questo video non è stato preso da un film. Non ci sono degli effetti speciali ma solo delle persone coraggiose con uno scarso istinto di autoconservazione. Molto spesso proprio grazie a queste persone anche noi scopriamo delle cose interessantissime.

Ah, è bello ricordare, dopo la visione di questo video, che in Italia un fiocco di neve caduto dal cielo è capace di far bloccare il traffico di mezzo Paese.


Chuck Berry

Chuck Berry, 18/X 1926 — 18/III 2017.


Il funerale di Stalin

Come saprete, la data ufficiale della morte di Iosif Stalin è il 5 marzo 1953. In realtà ci sono dei seri dubbi sul giorno preciso (l’unico libro veramente interessante sull’argomento che mi è capitato di leggere non è ancora stato tradotto in italiano: potrei farlo io!), ma la gente è ormai abituata a feseggiare il giorno imposto dalle Autorità dell’epoca.

Il funerale di Stalin si tenne il 9 marzo 1953 e meriterebbe un racconto lungo e dettagliato a parte. Molto probabilmente lo pubblico l’anno prossimo, per i 65 anni del grande evento. Oggi, invece, mi limito a pubblicare un video raro e interessante proprio su quel funerale. Il video in questione è stato girato dal maggiore Martin Manhoff, il quale fu l’addetto militare della ambascita statunitense dal 1952 al 1954 e fino al momento di essere stato espulso per spionaggio scattò anche tantissime belle foto dell’URSS di quegli anni. L’ambasciata statunitense fu all’epoca collocata in un punto logisticamente vantaggioso, quindi grazie al fatto che la persona giusta si trovò proprio lì nel momento giusto, oggi possiamo vedere l’unico video non ufficiale del funerale di Stalin:


Casalingo

Da oggi so di non poter più paragonare l’intelletto di un umano a quello di un cane. Perché un cane potrebbe offendersi per essere paragonato a un deficiente totale.


La vita

Ecco come vanno fatti i film sulla preda e i predatori:


Aleksei Petrenko

Il 22 febbraio 2017 è morto un grandissimo attore russo, Aleksei Petrenko. Era uno dei più grandi, geniale. A teatro e in cinema si univa con i propri ruoli tanto da sembrare un nostro amico o parente che stiamo osservando dal vivo attraverso una insuperabile barriera. Faceva venire la voglia di abbattere quella barriera. Purtroppo per lui e per gli amanti del cinema è nato, cresciuto e formatosi professionalmente in un ambiente culturale che non è capace di esportare il cinema. Solo i più esperti avrebbero potuto vedere Petrenko in alcuni dei sui film, non sempre in quelli più interessanti.

Qualcuno avrebbe potuto vederlo nel «Barbiere di Siberia» (1998, regia di Nikita Michalkov) dove interpreta il generale a capo della Accademia militare. Qualcuno avrebbe potuto vederlo nella «Agonia» (1981, regia di Elem Klimov) dove interpreta Rasputin. I più esperti potrebbero ricordarlo nel «Venti giorni senza guerra» di Aleksei German.

Gli ultimi due sono dei grandissimi film che consiglio di vedere a tutti. Potreste cominciare dalla «Agonia» che vi sarà un po’ più facile da comprendere. Avrei potuto pubblicare anche un cortometraggio con Petrenko, ma non riesco a trovarlo tradotto o almeno con i sottotitoli. Quindi mi limito a postare questo trailer:

Ecco, questo venerdì sera faccio così.


La differenza

Il hockey è l’unico sport di squadra che ognitanto tento di seguire (circa una sera ogni quattro anni).

Uno dei motivi di qusta mia preferenza sportiva è illustrato nel video domenicale di oggi (da vedere fino alla fine):


Una bella pubblicità

Semplicemente, una bella pubblicità.


Gli USA in miniatura

Michael Paul Smith da anni crea delle piccole scene in miniatura degli Stati Uniti del periodo tra gli anni ’20 e ’60. Sulle foto si vede nettamente che si tratta di giocattoli (il tutto è troppo perfetto e pulito), ma l’idea e la realizzazione sono comunque interessanti. Un bel hobby per un ex ragazzino.

Le strade così piatte e pulite e le auto senza degli interstizi, per esempio, sono ancora impossibili sul nostro pianeta imperfetto.


La cultura del bere

Non vi piace la gente che beve la birra nei luoghi pubblici inadatti? Allora diffondete la notizia di questa utilissima invenzione:

L’oggetto aiutera anche a creare un esercito di bevitori di cultura più alta.