Ho paura di immaginare quanto tempo sia stato speso per la sincronizzazione del movimento con la musica (ore? giorni? settimane?). Ma posso supporre che ogni inquadratura sia stata sincronizzata singolarmente. In ogni caso, il video è da vedere necessariamente con l’audio: come quasi tutti i video che metto. La musica utilizzata è il «Valzer dei fiori» di Petr Tchaikovsky (dal balletto «Lo Schiaccianoci»).
Continuare la lettura di questo post »
L’archivio della rubrica «Video»
Oggi vediamo un bel video che conta i personaggi uccisi da Arnold Schwarzenegger sullo schermo durante la sua carriera da attore. Il contatore numerico è costantemente presente in basso a destra, quindi possiamo serenamente concentrarci sul video: è abbastanza divertente vedere «recitare» Schwarzenegger nei suoi primi film (a differenza di alcuni suoi noti colleghi, col tempo qualcosa ha imparato).
I membri del gruppo «Le forze armate della Federazione Russa» su Facebook condividono il video del volo di due MiG-29 che sfiderebbero coraggiosamente le leggi della fisica.
I membri del gruppo fanno coraggiosamente finta di non vedere in alto a destra il logo del canale dedicato ai modellini radiocomandati. Su quel canale c’è pure un video analogo sul volo di due F-16:
Ma la cosa più interessante consiste nel fatto che si tratta in realtà della grafica in 3D, di un simulatore. Sono poche le persone che leggono i testi sotto i video su YouTube:
FANTASTIC Russian Mikoyan MiG-29 FORMATION PAIR/DUO with OVT VECTORED THRUST Demo
Now you can fly the Mig-29 OVT and pull amazing aerobatic manoeuvers that even the full size pilots cannot perform. Filmed action from the Aerofly RC 8 flight simulator.
AVAILABLE HERE: https://www.ikarus.net/en/#
The realism of the flight model is amazing as is the graphics. Hours of entertainment for the novice and expert RC pilot.
Il livello di realisticità, dal punto di vista grafico, è veramente alto.
Il Podrive sarebbe il progetto di una interessante bicicletta pensata per ogni stagione e/o tipo di tempo (si veda il video). Ormai due anni e mezzo fa l’ideatore ha raccolto – sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo – il 214% della somma necessaria per la produzione. Tuttavia, pare che la produzione ma non sia mai partita. Eppure, il Podrive sarebbe un oggetto molto utile alle persone che preferiscono utilizzare la bicicletta anche per le finalità non sportive, liberando il proprietario-ciclista di una parte dei problemi: la pioggia, il sole diretto d’estate, la polvere alzata dalle auto.
Molto probabilmente avrei comprato pure io un mezzo di spostamento del genere. Anche se continuo a non capire le persone che utilizzano la bicicletta per andare al lavoro: nel migliore dei casi arrivano in ufficio semplicemente super sudati.
Le caratteristiche tecniche del Podrive:
Lunghezza: 180 cm
Larghezza: 75 cm
Altezza: 145 cm
Altezza del posto a sedere: 50 cm
Peso: 70 kg
Ruote: pneumatici da 20 pollici
La distanza tra gli assi: 88 cm
Motore: 250 W elettrico
Velocità:25 km/h (con il motore)
Emissioni del CO2: 7 g/km (per le auto tale valore medio è di 140 g/km, per le auto elettriche è di 70 g/km)
Avrei potuto chiedere, con tanto umorismo, se questa sarebbe una «pubblicità f…a».
Ma mi tratengo e chiedo ai miei lettori maschi maggiorenni di vedere il video di oggi in solitudine. Perché? Perché si tratta di una pubblicità geniale nella sua perversità.
Come da tradizione, il primo video domenicale dell’anno è quello del messaggio del presidente russo Vladimir Putin per l’anno nuovo. Non perché voglio sembrare un fan di questo funzionario (non lo sono!), ma perché il contenuto di un discorso del genere è un importantissimo elemento di analisi politica.
Come negli anni precedenti (si veda, per esempio, il messaggio dell’anno scorso), si tratta del messaggio privo di alcun contenuto concreto. Nemmeno una parola sulla complessità dei problemi – ma nemmeno sui pochi momenti positivi – che lo Stato ha dovuto affrontare nell’anno passato e dovrà continuare ad affrontare nel 2019 sotto la sua guida.
In mezzo alle formule generiche che si possono osservare nella maggioranza dei suoi discorsi pubblici, questa volta ha però preferito inserire un concetto spesso già trasmesso ma che fino ad ora ha sempre lascito fuori dal discorso per l’anno nuovo. Intendo il concetto della solitudine a livello internazionale. Seppure il crescente isolamento della Russia sia la diretta conseguenza della politica internazionale russa/putiniana (soprattutto a partire dal 2014 si sta facendo il possibile per meritarsi lo status del «rogue State»), cerca di convincere la popolazione della ostilità ingiustificata del mondo esterno. Non è vero che «non siamo mai stati aiutati». Io stesso mi ricordo la difficile situazione alimentare dei primi anni ’90, quando gli aiuti umanitari europei e statunitensi erano stati di enorme aiuto. (Prima o poi scriverò di un esempio, della carne in scatola distribuita a scuola un giorno del gennaio freddo: portare fino alla casa i 10 kg miei e allo stesso tempo aiutare a farlo a una compagna del classe residente nel palazzo vicino al mio era stata una missione di sopravvivenza in tutti i sensi). Dai racconti degli anziani so degli aiuti statunitensi degli anni ’40: nel corso della Seconda guerra e immediatamente dopo. Dai libri di storia so degli aiuti fondamentali sempre americani durante la carestia dei primi anni ’20. Questi sono solo gli esempi più grandi degli aiuti ricevuti dalla popolazione russa nei momenti della impotenza dello Stato.
Di conseguenza, nel mio messaggio per il felice 2019 avrei solo una cosa da augurare a Vladimir Putin: la pensione.
I festeggiamenti dell’anno nuovo sono sempre più vicini. Tanti liquidi infiammabili verranno consumati e tanti oggetti di produzione cinese verranno infiammati. Entrambe le cose saranno fatte senza pensare alle conseguenze…
No, se pensiamo troppo alle conseguenze non riusciamo a festeggiare alcunché.
Quindi limitiamoci a vedere un video girato da un vigile del fuoco russo con una videocamera fissata sul casco. E se questo video non dovesse bastarci, Andiamo a vedere il suo canale su YouTube.
Allegro questo ultimo video domenicale dell’anno…
Oggi vi faccio vedere un filmato girato sulla trama di una vecchia favola natalizia, nota da secoli alle numerose generazioni dei tedeschi e quasi sconosciuta in Italia.
Una sera il Babbo Natale si innamorò di una tipa vista in brutta compagnia con un tizio giovane e ricco. Pure il Babbo Natale non fu un poveraccio (altrimenti come riuscirebbe a fare tutti quei regali?), ma fu vecchio e con una panza enorme. Dunque, nel tentativo di avvicinarsi al proprio obiettivo (la tipa) si decise finalmente di mettersi a dieta. La moglie, però, iniziò a sospettare qualcosa e fece l’estremo tentativo di riconquistare il Babbo con un regalo costoso: una Audi RS 5 Sportback rossa.
«Ho-ho-ho», disse il Babbo Natale alla moglie, «io mi piglio la macchina, tutti i regali e vado dalla tipa giovane. Le renne cornute tienile pure che starete bene insieme».
Sì, è proprio una favola vecchia come il mondo.
Gli esperti della marca dicono che l’autopilota delle Tesla richiede comunque un controllo costante della situazione da parte dell’autista. Ogni 15–30 secondi, al segnale emesso dall’autopilota, l’autista deve fare un leggero movimento con il volante: nel caso contrario l’autopilota accende le quattro frecce e rallenta la macchina fino a fermarla del tutto.
Alcuni proprietari, però, hanno capito che è possibile ingannare tale particolarità dell’autopilota semplicemente sbilanciando il volante con qualche oggetto:
L’intelligenza naturale rimane sempre più avanti di quella artificiale!