L’archivio della rubrica «Russia»

Assegnare i ruoli

Alla fine di maggio Vladimir Putin e Aleksandr Lukashenko (potreste avere già sentito questi due nomi) hanno avuto un incontro lungo due giorni a Sochi. Il principale risultato politico dell’incontro è un nuovo «prestito» (si traduce in italiano come regalo) all’ospite Lukashenko: 500 milioni di dollari statunitensi per la continuazione della sua fantastica politica interna.
Ma a un lettore italiano medio potrebbero anche non interessare questi dettagli.
Un lettore italiano medio potrebbe invece provare ad apprezzare lo humor popolare circa il tempo passato dai due politici su una barca:

Le persone che risiedono sul territorio europeo potrebbero provare a indovinare – senza temere le conseguenze fatali – chi due personaggi ritratti abbia la parte maschile e a chi, invece, rimanga quella femminile…
P.S.: la sorte della loro nave comune sarà l’oggetto di un esercizio mentale futuro.


Il bagno peggiore

Anche quest’anno il produttore dei detersivi Domestos ha organizzato in Russia un concorso particolare. Tutte le persone interessate potevano caricare sull’apposito sito la foto del bagno della propria scuola (o della scuola dei propri figli). I bagni-vincitori — quindi quelli riconosciuti come peggiori — saranno poi ristrutturati a spese della Domestos. Inoltre, le rispettive scuole riceveranno una scorta annuale dei detersivi prodotti dalla stessa azienda.
Perché vi racconto tutto questo? Perché questo sabato vi propongo un passatempo un po’ (un po’?) particolare: vedere le foto presentate al concorso 2021.

Probabilmente, alcuni di voi cambieranno l’idea sui bagni pubblici visitati nella propria vita quotidiana…
Nella mia scuola moscovita i bagni non erano perfetti, ma nemmeno disastrosi. Il problema principale era il grado di pulizia.


Il vaccino sfortunato

Non tutti, per fortuna, hanno avuto il modo di accorgersene, ma le tristi avventure del vaccino di AstraZeneca continuano. Infatti, ieri è stato comunicato che a partire da giugno l’azienda russa R-Pharm produrrà, su licenza, il suddetto vaccino per il mercato estero. Per ora si sa solo che il vaccino si chiamerà «R-Covi», sicuramente verrà esportato negli Stati del Golfo Persico e verrà prodotto in alcune centinaia di migliaia di dosi al mese.
Tale notizia va letta nel contesto di una situazione stranissima del vaccino russo «Sputnik V»: in Russia non si è ancora riuscito ad avviare la sua produzione di massa nel senso vero e la qualità delle ultime partite prodotte sembra essere scesa rispetto alle prime (per non parlare dei grandi dubbi circa i test effettuati).
Sarà realmente curioso vedere se, nonostante le differenze nei nomi, si verificherà una «sincronizzazione» delle due reputazioni…


Affrontare i pazzi armati

Qualcuno dei presenti avrebbe potuto leggere della sparatoria «in stile americano» avvenuta ieri in una scuola a Kazan, in Russia. Non ha molto senso commentare le azioni di un pazzo. Il commento della situazione mentale di un pazzo concreto che, secondo le sue stesse parole, ha sentito di essere un dio e di odiare tutte le creature viventi potrebbe essere troppo lungo. Altrettanto lungo e difficile sarebbe il commento sulla libertà di circolazione delle armi tra la popolazione civile. Quindi uso il suddetto fatto di cronaca solo per condividere con (o ricordare ai) lettori un documento interessante.
Il Dipartimento della sicurezza interna degli USA, assieme ad alcuni esperti, ha elaborato già anni fa una guida – in realtà abbastanza semplice e logica – sul come affrontare gli aggressori armati nei luoghi pubblici. Ovviamente dobbiamo sperare che la conoscenza di tale documento non serva a nessuno, ma nel mondo globalizzato alcune cose potrebbero accadere in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Senza alimentare il panico, nemmeno nella propria testa, ricordiamo dunque questa guida ai vari responsabili della sicurezza.
Gli americani non potevano non scriverla bene…


L’apparenza inganna

Ci ho riflettuto a lungo, ma alla fine ho deciso di non nascondere ai miei lettori una delle fotografie più curiose della settimana scorsa:

Chi avesse pensato che si tratti di un rito satanico, ha sbagliato clamorosamente (e, probabilmente, ha fatto un peccato, ahahaha). Si tratta della liturgia pasquale, tenutasi la domenica scorsa nella chiesa principale delle forze armate della Federazione Russa: un edificio di recente costruzione abbastanza anomalo per le tradizioni ortodosse russe.


Pure la Spagna

Nel frattempo, la Spagna ha deciso di seguire l’esempio italiano e iniziare ad accettare, a partire dal 12 maggio, le domande dei russi per il rilascio dei visti turistici. Ma anche in questo caso i visti avranno la data di validità dal 1° giugno 2021 e potranno essere usati non si sa bene quando.
L’Italia e la Spagna sono tra gli Stati europei più popolari per i viaggi estivi tra i russi (un altro Stato popolarissimo è la Grecia) e quindi anche i più desiderosi di aprire presto. Di conseguenza, la sincronia delle loro decisioni in materia dei visti si spiega facilmente. Ma ora voglio vedere se si aggiunge qualche altro Stato un po’ meno «turistico»: solo in quel caso potrò sostenere con tutta la serenità che si tratti realmente del segnale di una imminente riapertura dell’Europa al mondo.
Così, finalmente, potremo finalmente pianificare un bel viaggio estivo. Per esempio, in India.


Sì ma no

Ieri, il lunedì 3 maggio, il Consolato generale italiano a Mosca ha ripreso a concedere i visti turistici. Nel primo comunicato in materia il Consolato ha precisato che possono richiedere il visto tutti coloro che hanno visto scadere il proprio vecchio visto turistico per l’Italia nel periodo dal 1° gennaio 2020 ad oggi. I nuovi visti emessi avranno la validità dal 1° giugno 2021. Nello stesso comunicato, però, il Consolato precisa che attualmente i titolari di visto turistico Schengen non hanno diritto ad entrare in Italia o nell’area Schengen.
A questo punto un lettore italiano medio potrebbe ragionevolmente chiedere: ma perché mi racconti tutto questo? È una notizia per i russi che vorrebbero venire in Italia questa estate.
Beh, prima di tutto è molto divertente il significato del comunicato stesso del Consolato: vi diamo un visto che non potete usare, ahahaha. Non so se questa mossa sia tanto utile all’immagine dello Stato…
E poi, in un secondo luogo, possiamo constatare che l’apertura dell’Italia ai turisti (quelli stranieri in generale e quelli russi in particolare) potrebbe essere interpretata come un indizio. Un indizio non solo dell’evidente fatto che si stia cercando di prepararsi alla eventualità migliore perché l’economia italiana ha un certo bisogno dei soldi stranieri. È anche un indizio del fatto che si stia seriamente discutendo della opportunità di riaprire i confini esterni europei in tempi abbastanza brevi. Che ne siate contenti o meno, dovete prepararvi a quel grande evento.
In questo momento mi sembra invece abbastanza difficile, che la programmata riapertura dell’Italia al mondo sia un indizio del riconoscimento ufficiale del vaccino russo «Sputnik V». Mi sembra più probabile uno strano paradosso: riconoscere i vaccinati come «meno pericolosi» (quindi non costringendoli a fare troppi test o troppa quarantena) ma non il vaccino russo (perché significherebbe poterlo usare in Italia e/o in Europa).
Dove posso andare a fare una scommessa?


Gli stessi errori di prima

Stamattina Vladimir Putin ha comunicato di avere ricevuto la seconda dose del vaccino innominato contro il Covid. Come è già successo il 23 marzo per la prima dose, non lo ha fatto pubblicamente perché «non gli piace imitare alcuni altri leader».
Ricordiamocelo la prossima che verrà diffusa qualche sua foto ufficiale in stile rambo, ahahaha

L’estate è sempre più vicina, quindi forse non dovremmo aspettare troppo.


La vaccinazione misteriosa di Putin

Ieri pomeriggio Vladimir Putin si sarebbe finalmente vaccinato contro il Covid…
«Si sarebbe» perché, stranamente, non lo ha fatto pubblicamente: ha semplicemente affidato la comunicazione del fatto avvenuto al proprio portavoce. A questo punto non possiamo non constatare come sia in realtà scarsa la capacità di Putin di promuovere i propri interessi sul campo della opinione pubblica.
Avrebbe potuto provare a mostrare alla Russia e al mondo la «superiorità» qualitativa (e non solo quella cronologica) del vaccino russo assumendolo già mesi fa.
Avrebbe potuto provare a confermare la propria attenzione per la salute e una buona forma fisica (il messaggio del tipo «tanto non mi ammalo mai solo perché sono un figo» è palesemente stupido).
Avrebbe potuto provare a apparire in televisione con l’ennesima dimostrazione del fatto che sta controllando pienamente la situazione nel Paese.
Avrebbe potuto provare a fare tutte le cose elencate e tante altre ancora senza raccontare quale sostanza sia realmente contenuta nella siringa adoperata per l’intervento (l’acqua, il vaccino della Pfizer, la vodka, qualche sostanza dopante etc). Nella vita reale, però, non ha nemmeno fatto sapere con cosa si sarebbe vaccinato.
E allora a cosa sarà servita quella comunicazione vocale incompleta? Molto probabilmente è servita solo per risolvere dei piccoli, minuscoli, problemi interni. Per esempio, nelle ultime settimane diversi noti oppositori russi sono stati costretti agli arresti (veri o domiciliari) perché nel corso delle loro manifestazioni pubbliche non avrebbero rispettato le limitazioni imposte in seguito alla situazione epidemiologica. Da giugno in Russia quelle limitazioni riguardano, in sostanza, principalmente la capienza massima di alcuni luoghi pubblici chiusi (come, per esempio, i cinema, teatri, luoghi di ristoro, stadi etc), ma non importa: gli oppositori vengono arrestati e processati, mentre Putin e suoi sostenitori appaiono dove e in quanti vogliono. Tale disparità non passa naturalmente inosservata, quindi qualcuno che ha sentito parlare dei futuri passaporti vaccinali europei ha deciso di procurarsi la possibilità di dire: «io mi sono vaccinato, quindi vado dove voglio».
Non sostengo che sia questa la reale spiegazione dei fatti, ma per ora è l’unica che ho formulato.
Ora sapete come vanno sprecate le occasioni di farsi una pubblicità positiva a livello mondiale.


Diritti tutelati

A volte, da qualche parte nel mondo, capitano anche delle notizie buone.
Ieri, per esempio, la polizia della provincia di Arkhangelsk ha finalmente deciso di archiviare le indagini e, quindi, non proporre una sanzione amministrativa nei confronti dei pupazzi di neve giustiziati a gennaio (e nemmeno nei confronti dei una loro vicina di casa umana). Dopo un mese e mezzo di lavoro pesante nello studio di un caso importantissimo per le sorti dello Stato, i poliziotti si sono guadagnati un po’ di riposo.

Vi informo di tutto questo perché eravate sicuramente preoccupati per tutti i protagonisti di quella vicenda…