L’aeroporto Sheremetyevo di Mosca (uno dei principali della città) ha allestito un’area di riposo per i passeggeri i cui voli sono in ritardo di molte ore o cancellati a causa del pericolo droni (ucraini). La grande particolarità di quella area sono i materassi che vengono messi a disposizione soprattutto delle famiglie con bambini.
No, non lo faccio vedere per parlare di una forma di scomodità: la guerra di Putin ha portato delle «scomodità» enormemente più gravi a milioni di persone da entrambe le parti del confine.
Lo faccio vedere per dire che non si mai quale degli effetti della guerra può far ragionare almeno una persona in più. almeno una di quelle persone che fino ieri facevano finta che non stesse succedendo nulla.
L’archivio della rubrica «Russia»
Non mi stupisce proprio il fatto che la Direzione della Reggia di Caserta ha deciso l’annullamento del concerto sinfonico diretto da Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio. Non so quale sia stato il motivo principale…
1) l’approvazione di fatto da parte di Gergiev (già sempre putiniano) della guerra in Ucraina,
2) le voci in base alle quali i pochissimi biglietti venduti erano stati comprati principalmente dalla diaspora ucraina che voleva protestare rumorosamente durante il concerto.
Non lo so e non mi sembra fondamentale. Per me l’importante è il risultato.
Quello che mi incuriosisce maggiormente è: perché a qualcuno è venuto in mente di invitare un personaggio del genere al quarto anno della guerra in corso? Perché proprio lui e non qualcuno di quegli russi (se proprio vogliamo scegliere anche in base alla nazionalità) che si sono dimostrati umani, oltre a professionalmente bravi? Avrei una ipotesi, ma potrebbe sembrare troppo banale…
P.S.: in realtà avrei anche altre domande, ma ormai le classifico come impossibili. Per esempio: perché un grande direttore d’orchestra che avrebbe potuto essere richiesto e applaudito meritatamente in tutto il mondo, ha preferito essere un servo e un compagno di cella del criminale chiamato Putin? (perché il territorio russo è già la loro cella anche se per ora spaziosa) E se ha pensato di testare la possibilità di scappare in Occidente solo ora, come ha fatto di non capire che la fuga deve iniziare da una giusta dichiarazione? Per ora non so ipotizzare delle risposte a queste domande.
Non è assolutamente detto che alla «importante dichiarazione» di Trump fatta il 14 luglio segua qualche atto concreto, ma è comunque importante capire che i dazi del 100% sono in sostanza impossibili contro il commercio russo del petrolio. È vero che è già stato fatto notare molte volte il carattere globale del mercato del petrolio, ma leggere una spiegazione in più non fa mai male.
Insomma, avete già capito qual è l’argomento dell’articolo che segnalo questo sabato. Leggete il testo originale e non i miei tentativi di riassumerlo ahahaha
L’articolo segnalato nella edizione odierna della ormai tradizionale rubrica collega in un unico schema Putin, Orban, l’UE, il petrolio e tutti quelli che sanno guadagnare con tutte le parole appena elencate. È uno schema che in una certa misura condizionava la vita europea prima della guerra, lo condiziona ora e per chissà quanto tempo condizionerà ancora.
A volte è bello consigliare degli articoli di portata un po’ più grande del solito.
Ieri l’agenzia russa Rosaviatsia ha rilasciato alla russa Nordwind Airlines il permesso di volare sulla rotta Mosca-Pyongyang, ha riferito l’Associazione degli operatori turistici della Russia. In base alla autorizzazione, la compagnia aerea potrà effettuare voli fino a due volte a settimana (mentre a giugno è stato istituito un treno diretto da Mosca a Pyongyang: il viaggio di andata dura nove giorni).
Lasciando da parte la questione politica (troppo evidente e dunque banale), è curioso notare che l’autorizzazione è stata data solo alla compagnia russa. Significa che pure nelle condizioni delle sanzioni internazionali (che non permettono prendere in leasing gli aerei nuovi o acquistare legalmente i pezzi di ricambio per quelli disponibili) si preferisce far volare le persone (per ora non andiamo a vedere quali) con una compagnia russa e non quella nordcoreana.
Qualcuno di voi avrebbe fatto una scelta diversa? Ahahaha
Il tribunale della città russa di Irkutsk ha inflitto cinque giorni di arresto alla blogger Maria Makhmutova in base al protocollo sull’uso di sostanze psicotrope senza prescrizione medica.
Il 13 giugno, Makhmutova è stata arrestata e portata alla stazione di polizia, su di lei è stato redatto un protocollo per aver «screditato» l’esercito russo a causa di un video dove diceva che avrebbe «bevuto vino» se «tutti i partecipanti alla operazione militare speciale fossero morti». In seguito, la blogger è stata arrestata per 13 giorni con l’accusa di aver aggredito un pubblico ufficiale. Il giorno dell’arresto, secondo la versione delle forze dell’ordine, la donna era in stato di ebbrezza alcolica. Makhmutova è stata sottoposta a un esame medico che avrebbe rilevato tracce di fenobarbital nel suo corpo. La blogger non ha ammesso la propria colpevolezza.
Mi è capitato di leggere di tanti pretesti per arrestare le persone contrarie alla guerra in Ucraina, ma quello descritto sopra mi è nuovo…
Indipendentemente dal grado del vostro interessamento al matrimonio di Bezos a Venezia, potete essere interessati a un matrimonio di carattere molto diverso: quello di Adam Kadyrov, il figlio 17-enne di Ramzan (il capo attuale della Cecenia).
Perché questo evento ha avuto delle sue «particolarità» abbastanza «curiose»…
La principale parata navale russa, che dal 2017 si tiene tradizionalmente a San Pietroburgo in occasione della Giornata della Marina (celebrata l’ultima domenica di luglio), non avrà luogo nel 2025 a causa di «misure di sicurezza». Quest’anno, secondo il giornale «Fontanka», le autorità di San Pietroburgo torneranno al formato precedente delle celebrazioni del Giorno della Marina: deposizione solenne di corone, festeggiamenti pubblici e un concerto nella Piazza del Palazzo.
Una persona normale e, allo stesso tempo, ingenua potrebbe chiedersi perché siano necessarie «misure di sicurezza» per una parata, ma non per un concerto, al quale possono assistere non meno spettatori.
La risposta è ovvia: le «misure di sicurezza» sono necessarie contro i droni militari di indovinate quale Stato. Quei droni sarebbero stati indirizzati contro le navi da guerra, non contro gli spettatori e/o ai musicisti: le autorità cittadine e federali lo sanno bene, ma non possono ammetterlo pubblicamente. Non possono, perché allora dovrebbero riconoscere la differenza di approccio alla guerra tra la Russia e l’Ucraina. E se non lo riconoscono pubblicamente, la popolazione (come sperano) non penserà a questa differenza.
Purtroppo, la maggior parte di coloro che amano le parate e i concerti durante le feste militari non ci penserà veramente.
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha risposto alle critiche secondo le quali la Russia non avrebbe fatto abbastanza per sostenere l’Iran:
«La Russia ha effettivamente sostenuto l’Iran con la sua chiara posizione che è stata presa».
Mi chiedo come lo Sato russo avrebbe potuto sostenere l’Iran?
Inviando truppe di cui non dispone nemmeno per una guerra che è in corso già da tempo? E cosa avrebbero fatto lì le truppe contro i missili in arrivo? E come avrebbero fatto a raggiungere l’Iran in modo rapido e inosservato?
Inviando le armi che la Russia stessa acquista dall’Iran? O quelle scarseggianti che non è chiaro dove reperire e come consegnare in modo sicuro?
Oppure avviando una attività diplomatica, che non avrebbe potuto non contenere delle maledizioni contro quel Trump che ha inviato i bombardieri? Questa opzione è ancora più brutta e più pericolosa delle prime due.
Ma Putin è stato ancora una volta molto fortunato: tutto sembra essere temporaneamente finito, e non ha dovuto sostenere o meno uno dei suoi pochi fornitori di armi. Così Peskov può ora pronunciare senza timore qualsiasi tipo di stronzata sull’argomento in questione.
Intanto, ieri il Comitato Investigativo della Russia (un Ente della Procura) ha dichiarato di aver completato le indagini sul caso penale dell’attacco terroristico del 22 marzo 2024 alla sala concerti moscovita Crocus City Hall. Il caso è stato inviato all’ufficio del procuratore per essere sottoposto al tribunale.
Secondo la versione dell’inchiesta, l’atto terroristico «è stato pianificato e commesso nell’interesse della leadership ucraina per destabilizzare la situazione politica» in Russia.
No, non è una barzelletta: anche perché ormai non penso che a qualcuno possano far ridere le infinite stronzate sparate dai rappresentanti ufficiali dello Stato Russo. La notizia è, invece, uno stimolo per tentare di osservare chi, in che modo e in quali sedi tenterà di venderla per veritiera in Occidente. Sarà una delle numerosi informazioni utili su certi personaggi…