Come avete probabilmente già letto, l’infermiera svedese Lisa Enroth è stata selezionata tra circa 12 mila candidati come l’unica spettatrice del principale festival cinematografico scandinavo: il Gothenburg film festival.
Omettendo i vari dettagli già noti, passiamo all’aspetto più interessante. In sostanza, in una settimana Lisa Enroth dovrà vedere tutti i 70 film del festival e registrare i video con le proprie impressioni. Questo significa che dovrà vedere mediamente 10 film al giorno. I film che si girano negli ultimi anni di solito non sono brevissimi (anzi, spesso sono esageratamente lunghi), ma possiamo anche provare a essere ottimisti e presumere che la durata media dei film presentati al festival sia di 90 minuti. Ma dieci film da 1,5 ore al giorno equivalgono a 15 ore al giorno passati davanti allo schermo. E in totale sono 105 ore delle 168 ore che compongono una settimana…
Non vorrei paragonare le cose non paragonabili, ma l’obiettivo di Lisa Enroth era anche quello di riposarsi dal lavoro pesante nel riparto dei malati del Covid. Vorrei proprio vedere se ci riesce.
L’archivio della rubrica «Nel mondo»
Una fonte seria ci propone una notizia preoccupante in arrivo dalla Cina: China’s Zero-Tolerance Covid Tactics Now Include Anal Swabs.
In sostanza, si sarebbe scoperto che il coronavirus, una volta sparito dai polmoni, per un certo periodo di tempo può essere ancora trovato un po’ più in basso. Di conseguenza, in alcune regioni della Cina il tempone si fa ora non solo al naso e alla gola.
Sarei interessato a vedere quando tale innovazione arriverà anche in Europa (vista la fantasia perversa dei governanti europei in materia del Covid, direi che è solo una questione di tempo). Ma i miei lettori sono ora avvisati, quindi mezzo salvati…
Marc Ginsberg, il presidente della associazione no profit statunitense Coalition for a Safer Web, ha deciso di chiedere al giudice californiano di obbligare la Apple e l’Alphabet a eliminare il messenger Telegram rispettivamente da App Store e Google Play. Il motivo: il Telegram sarebbe tra i responsabili della diffusione dell’estremismo e dell’antisemitismo e viene utilizzato anche per inviare minacce e coordinare la violenza razziale. In particolare, si fa riferimento alla cancellazione della popolare tra i sostenitori attivi di Donald Trump (in un certo momento) app Parler.
Io non so di preciso quali sostanze fumi il signor Ginsberg e non voglio immaginare quando proporrà di bloccare – al fine di raggiungere la pace totale – ogni forma di comunicazione tra gli umani. Ma, considerata la logica della battaglia giudiziaria, prima o poi penserà a quel tipo di blocco: perché è evidente che le persone continueranno a migrare verso le app ancora scaricabili / disponibili / funzionanti…
Noi non siamo il giudice californiano e non abbiamo dunque il potere di mandare efficacemente affanculo Marc Ginsberg e le sue idee fantastiche. Però abbiamola possibilità di affrettarci a scaricare e installare tutte le app che potrebbero esserci utili. Il Telegram, in particolare, è un messenger interessante (anche se per ora mi capita di usarlo prevalentemente con i contatti russi) e sta crescendo bene anche dal punto di vista del contenuto dei «canali».
Insomma, vi ho avvisati.
Più o meno tutti hanno letto dei 17 provvedimenti firmati da Joe Biden durante la sua prima giornata lavorativa piena da Presidente…
Non tutti però sanno che appena entrato nel suo ufficio della Casa Bianca, il nuovo presidente ha trovato nel cassetto della scrivania una tradizionale lettera lasciatagli dal suo predecessore. Sì, Donald Trump ha rispettato almeno questa tradizione. Joe Biden non ha (ancora) svelato il contenuto del messaggio, ma qualcuno sostiene che la lettera sia brevissima: Continuare la lettura di questo post »
L’ecologia mediatica sta per migliorare: da ieri Donald Trump non è più il presidente degli Stati Uniti e – si spera – dovremo leggere di meno almeno delle sue avventure. Ma non dobbiamo illuderci troppo: rimarrà comunque un politico statunitense rilevante (rimane il fatto che lo ha votato quasi la metà degli aventi diritto) e rumoroso (come lo è stato negli ultimi quattro anni). Il secondo tentativo di impeachment può anche raggiungere il risultato sperato dai democratici, ma Trump non toglierà certo il diritto di parola a se stesso.
Allo stesso tempo dobbiamo riconoscere un altro dato di fatto: indipendentemente dal nostro grado di simpatia nei confronti del nuovo presidente americano (sì, stranamente riesce a essere simpatico ad alcuni), Joe Biden è una figura transitoria. O, se preferite, è il primo presidente della epoca del bipartitismo 2.0. Biden è il rappresentante del partito del vecchio establishment americano (i tradizionali democratici + i tradizionali repubblicani) che almeno questa volta ha vinto contro il partito dei «teppisti» (il più noto dei quali è l’ex presidente Trump). Il primo partito è unito nel difendere i valori e le regole condivise e formate nei secoli. Il secondo partito è di creazione recentissima. La cerchia dei suoi sostenitori è diventata visibile – ma non è stata importata in un attimo dai marziani! – negli ultimi quattro anni, anche se aveva aspettato il proprio candidato tipico per anni e lo ha visto comparire sulla scena politica solo in occasione delle elezioni del 2016.
Nei prossimi quattro anni, poi, potrà formarsi il vasto fronte dei sostenitori di un altro partito: quello dei cittadini dell’internet. Il partito delle persone abituate a vivere nel cosiddetto «tempo reale». Il partito delle persone che non possono capire perché debbano necessariamente essere governati dai vecchietti che hanno sviluppato le proprie idee politiche all’epoca dei dinosauri (e hanno iniziato la propria scalata verso il potere più o meno nello stesso periodo). I nuovi leader competenti (almeno apparentemente) nelle sfide di oggi si trovano e/o si creano ora con il voto tramite i tap o i click.
Donald Trump non è fa più il presidente. Ma noi ci divertiremo ancora a osservare.
Scrivono che il 19 gennaio (l’ultima giornata piena da Presidente) Donald Trump dovrebbe graziare circa cento persone. In particolare, si precisa che dovrebbe evitare di graziare se stesso (qualcuno gli ha logicamente suggerito che l’auto-grazia equivarrebbe a una ammissione di avere qualche colpa) e i propri familiari. Inoltre, non dovrebbe graziare Julian Assange (nulla di grave in questo caso).
Ma per me la domanda più interessante sull’argomento è: tenterà di graziare tutti quei geni alternativi che sono andati ad assaltare il Senato interpretando troppo letteralmente le parole di egli stesso? A differenza dei «democratici», non cerco un progetto laddove c’è una banale manifestazione di stupidità, e quindi non penso che quello di Trump sia stato un invito intenzionato alla insurrezione. Ma questo sarebbe un ulteriore motivo per [tentare di] dimostrare di essere una persona minimamente responsabile, una persona che protegge i propri elettori. Chissà se a qualcuno verrà l’idea di spiegarlo a Trump…
Chi non ha molto da fare, può ammazzare un po’ di tempo cercando le differenze tra le seguenti due foto.
La foto № 1:
(la fonte)
La foto № 2:
(la fonte)
Ho appreso una notizia apparentemente piccola, ma in realtà interessantissima. I doganieri olandesi hanno iniziato a sequestrato ai camionisti britannici (che arrivano con il traghetto a Hoek van Holland) i panini con il prosciutto. Perché? Perché dopo il Brexit anche per l’Inghilterra vige il divieto di importare verso l’UE la carne…
È veramente curioso che il pranzo personale di una persona sia ora equiparato all’import commerciale. Ed è veramente triste che l’UE sia così meschina e vendicativa. Anche se capisco che si vuole evitare in tutti i modi gli altri casi di uscita dall’Unione.
Se anche a voi è capitato di leggere, nei giorni scorsi, che Donald Trump abbia iniziato a usare il Telegram (al posto dei social networks sui quali è stato bannato), aspettate di crederci. Infatti, l’account dal nome «Donald J. Trump» ha almeno due stranezze.
In primo luogo, accanto al nome manca la spunta bianca sulla «rotella» blu. Questo significa che l’account non è stato certificato come appartenente alla reale persona famosa.
In secondo luogo, l’ultima pubblicazione su quell’account contiene il ben noto annuncio sulla intenzione di non presentarsi alla inaugurazione di Joe Biden (pubblicato 8 gennaio 2021).
Ecco, a questo punto ammetto che l’autenticità e la contraffazione dell’account mi sembrano ugualmente strane. È strano che Trump abbia abbandonato il tentativo di comunicare con i propri sostenitori anche (o almeno) in quel modo. È altrettanto strana l’ipotesi che abbia abbandonato uno strumento [ancora] disponibile.
E poi sarebbe stato curioso vedere se anche Pavel Durov possa essere contagiato dalla nuova moda di censurare coloro che non vengono ritenuti «giusti».
P.S.: Trump non mi piace, ma la situazione in cui 80 milioni di elettori vedono come nemici pubblici altri 75 milioni è un po’ brutta…
P.P.S.: chissà se ora Trump si registra pure sul tanto criticato TikTok? ahahaha
Gli abitanti della contea cinese di Zhong (nell’entroterra) soffrono da tempo per una presenza massiccia sul territorio delle fastidiosissime e aggressive vespe. Bisognava dunque trovare un modo di distruggere i loro nidi senza mettere in pericolo gli addetti alla operazione.
L’organizzazione di beneficenza Blue Sky Rescue ha dunque aiutato a raccogliere le 85 mila yuan (circa 10.700 euro) per l’acquisto di un drone dotato di un lanciafiamme. Ora la lotta alle vespe sembra una scienza di un film di fantascienza:
I nidi da distruggere sono più di cento. La Blue Sky Rescue promette di utilizzare il drone, dopo la fine della missione, per dei scopi più pacifici.