L’archivio della rubrica «Nel mondo»

Ingaggia un killer

Nel 2005 l’americano Bob Inner aveva creato – assieme ad alcuni amici – il sito RentAHitman.com. Doveva essere un esercizio pratico (e allo stesso tempo scherzoso) per prepararsi ad aprire una azienda di cyber-security. I progetti imprenditoriali non si erano però realizzati, non si era nemmeno riuscito a rivendere il dominio del sito. Di conseguenza, Bob aveva deciso di tenersi quel sito solo come un ricordo…
«RentAHitman» propone di risolvere i problemi dei propri clienti con l’aiuto di uno dei suoi 17.985 agenti sul campo altamente qualificati (in realtà il suddetto numero è la quantità approssimativa delle stazioni di polizia negli USA) e nel rispetto della legge «Sulla tutela dell’anonimato dei killer» del 1964. Inoltre, il sito riporta le recensioni dei presunti clienti soddisfatti.
Ebbene, qualche anno dopo Bob Inner aveva deciso di controllare la casella postale associata al sito per verificare se è arrivata qualche proposta d’acquisto per il dominio. Ma ha trovato circa trecento mail inviate dalle persone realmente interessate a ingaggiare un killer. Ora i giornali scrivono che Bob avrebbe trasmesso le richieste ricevute alla polizia, dando il via ad alcuni arresti e condanne penali.
Tutta questa storia è sicuramente curiosa e divertente, ma io ho due domande. No, ormai non chiedo più perché nel mondo ci siano tante persone incapaci di comprendere lo humor: ne conosco tantissime pure io e, purtroppo, sono costretto a considerarle quasi come dei portatori di una certa forma di disabilità. Prima di tutto mi chiedo: chi ha dimostrato – tra i «clienti» sfortunati e i loro avvocati (ma pure altre parti del processo penale) – la più grave incapacità di comprendere lo humor? La seconda domanda: perché l’autore del sito era tanto convinto della serietà dei visitatori del sito da decidere di denunciarli? Boh…
L’idea del sito, comunque, è divertente. Potete andare a vederlo con i propri occhi.


50 personalità dell’anno?

Leggendo la lista delle 50 persone del 2021 stilata da The Bloomberg mi sono reso conto di avere perso – proprio completamente – più di una decina di eventi…

Ma non so se sia un fatto positivo o negativo, perché grazie alla stessa lista mi sono ricordato di un inevitabile carattere molto soggettivo di ogni elenco o classifica del genere. Spero che ve ne ricordiate anche voi, ogni qualvolta vedete una lista almeno parzialmente strana dei «migliori», «più importanti» etc..


Un fantasma di plastica

Ieri, il 28 novembre, il presidente ceco Miloš Zeman ha nominato Petr Fiala nuovo primo ministro del Paese. Non so quanto vi possa interessare la notizia in sé. La curiosità sta nel fatto che durante la cerimonia di nomina Zeman era seduto dentro un cubo di plastica trasparente:

Questo è dovuto al fatto che a Zeman, che è stato ricoverato circa sei settimane fa a causa di una malattia cronica, è stato diagnosticato il Covid. Ma per me è troppo facile immaginare che questa soluzione (interessante e responsabile) possa presto essere imitata in qualità di una misura preventiva, diventare popolare tra i personaggi particolarmente soggetti al panico.
Sarà interessante osservarli e, ovviamente, sperare di non finire anche noi rinchiusi nelle simili gabbie in vista delle nuove varianti del virus.


Iniziate a studiare…

La WHO è allarmata per una nuova variante del Covid-19 scoperta nel Sud dell’Africa.
Dato che le varianti del Covid, come di tutti gli altri virus del mondo, possono essere centinaia (se non migliaia), e non sappiamo ancora quante di esse possano essere valutate particolarmente pericolose, invito tutti a iniziare di studiare l’alfabeto khmer. Perché? Perché è l’alfabeto più lungo al mondo: ha ben 74 lettere. Mentre quello greco ne ha soltanto 24.

So trasmettere l’ottimismo, vero?


Un nuovo francese

In base a un comunicato governativo francese del 23 agosto – letto con attenzione da taluni solo in questi giorni –, il noto a molti dei miei lettori Pavel Durov avrebbe ottenuto la cittadinanza francese:

O, almeno, si tratta di una persona che ha lo stesso nome ed è nata lo stesso giorno dello stesso anno nella stessa città (10 ottobre 1984, Leningrado).
Dal 2014 – l’anno della fuga dalla Russia – Durov ha già la cittadinanza di Saint Kitts e Nevis (per via degli investimenti nella economia nazionale), la quale gli permette di viaggiare in quasi tutto il mondo; dal 2017 vive a Dubai.
Perché tale notizia dovrebbe interessarci? Perché voglio vedere tra quanto tempo qualcuno inizia a proclamare il Telegram un messenger europeo, seppure questo abbia la sede ufficiale sempre a Dubai. È veramente curioso che la relativa tranquillità sociale e politica comunitaria continui ad attirare le persone private, ma non permetta la nascita e lo sviluppo naturali delle aziende realmente innovative. Ma non sembra che qualcuno se ne accorga o se ne preoccupi.


Nella natura mediatica esistono delle notizie che non si riesce a non notare nemmeno volendo. Per esempio: alcuni giornalisti si sono preoccupati per la scomparsa di una tennista cinese… Oppure non è scomparsa, non si capisce molto.
Però si può facilmente presumere che il Governo cinese abbia imparato a sfruttare — non saprei dire da quando — una certa incapacità degli occidentali a distinguere gli orientali…
Ma non insisto troppo sull’argomento perché potrei sembrare un po’ troppo politicamente scorretto. In compenso, preciso che sono capace di distinguere tutti i miei amici e conoscenti cinesi!


Il cavallo di Bruxelles

Ci sono molti aspetti della questione dei migranti sul confine tra la Belorussia e la Polonia che i miei lettori potrebbero (volendo, ovviamente) scoprire anche da soli. Ma l’ultima opera del caricaturista russo Sergej Ëlkin dove la scoprite? Solo da me!

Tutti i personaggi – animati e non – dovrebbero essere facilmente riconoscibili.


Il cambiamento non notato

È curiosa questa notizia. La radio Europe 1 comunica (mentre Le Parisien e Le Figaro confermano) che il presidente francese Macron ha cambiato la tonalità del blu sulla bandiera nazionale francese già a luglio del 2020. Ma nessuno se ne era accorto fino ad ora.

Precedentemente la tonalità del blu sul tricolore francese era più chiara. Fu introdotta dal presidente francese Valéry Giscard dʼEstaing nel 1976 per far coincidere — in parte — la bandiera francese con quella della Comunità economica europea (la quale è poi diventata lʼUnione europea). Macron, invece, ha restituito la tonalità più scura del blu utilizzata sulla bandiera francese dalla Rivoluzione francese fino al 1976. Allo stesso tempo, non ha annunciato pubblicamente il cambiamento nella tonalità e non ha avviato la sostituzione di tutte le bandiere nazionali del Paese. La nuova versione della bandiera è in uso durante i discorsi ufficiali di Macron dal 2018.
Detto tutto questo, riconfermo la mia percezione del fatto che Macron possa diventare il nuovo «capo» informale dell’UE dopo l’abbandono definitivo della Merkel. Vediamo se qualche pazzo lo accusi del suddetto gesto antieuropeista…


La strana legge portoghese

In Portogallo hanno inventato una regola un po’ cretina sul cosiddetto smart working: per legge, i dirigenti non possono più telefonare ai dipendenti fuori dagli orari di lavoro. Certo, in molte aziende si usa organizzare il processo lavorativo in modo da tenere sempre qualche lavoratore ufficialmente «disponibile» negli orari e nelle date non lavorativi, ma la nuova regola mi sembra comunque un po’ troppo generica e quindi pericolosa per la produttività (come tutte le trovate quasi socialiste).
Allo stesso momento, la nuova portoghese stabilisce che i lavoratori devono incontrarsi dal vivo almeno una volta al mese. È una frequenza minima un po’ bassa, ma segna comunque una giusta tendenza: come ho già scritto più volte, la conoscenza professionale è una entità più collettiva che individuale (quasi quanto quella scientifica).
Insomma, se il legislatore italiano dovesse decidere di copiare qualcosa dall’estero, spero che prenda (e sviluppi) solo il meglio.


Le invenzioni di Lukashenko

Ho sempre pensato che l’evoluzione politica di un dittatore rende quest’ultimo molto prevedibile e comprensibile in ogni dettaglio del suo comportamento. Ma ora devo riconoscere che oltre 27 anni al potere hanno trasformato Aleksandr Lukashenko in una creatura stranissima.
Per esempio: a cosa serve importare con gli aerei dei rifugiati di qualsiasi tipo per farli poi camminare verso il confine dell’UE?
Per provocare uno scontro e dimostrare di essere «meno peggio» di certi politici europei? Non sarebbe un risultato tanto credibile.
Per provocare una crisi umanitaria interna e rinviare la realizzazione della propria promessa di lasciare il potere (dopo il referendum costituzionale dell’inizio del 2022)? Non si capisce secondo quale logica si possa fare.
Per ricattare l’EU e recuperare un po’ di quei finanziamenti che negli ultimi anni sono stati negati dalla Russia? Ehm, non so bene come si possa riuscire in questa missione, ma la conoscenza dei modi di fare di Lukashenko mi suggerisce che al giorno d’oggi sia la versione più logica. Perché al potere vorrà rimanere, ma dovrà riempire di soldi le forze dell’ordine di repressione e l’esercito per farsi proteggere per dei lunghi anni.
In ogni caso, sarà interessante osservare gli sviluppi di questa operazione originale…