L’archivio della rubrica «Internet»

Inerario

Dal lunedì 25 settembre sul mio sito è pubblico un altro mio piccolo progetto: l’Inerario.
http://eugigufo.net/it/inerario/
Secondo la mia idea di partenza, esso sarà dedicato alla costruzione e manutenzione dei siti web, cioè un ambito nel quale ho accumulato un po’ di esperienza e idee da condividere con il mondo. Non si tratta di un manuale (ne esistono già tanti), ma di una serie di risposte alle domande del tipo «come si fa a fare … ?» che mi sono fatto nel corso della vita professionale (o quasi). So che tantissime altre persone oltre a me spesso si pongono le stesse domande e, a volte, ci impiegano troppo tempo prezioso a cercare le soluzioni. Inoltre, l’esperienza mi insegna che per lo stesso problema può esistere una pluralità di soluzioni, quindi sarebbe curioso confrontarle tra esse.
Cercherò di aggiornare il progetto con una frequenza media di un articolo settimanale, evitando di scrivere delle cose troppo banali o, al contrario, incomprensibili alle persone poco esperte in materia.
Spero, inoltre, nella collaborazione dei visitatori eventualmente interessati al progetto: le proposte degli argomenti, i consigli sul miglioramento degli articoli già scritti, le soluzioni alternative ai problemi trattati, le domande su quanto già scritto (dalle domande spesso si capisce più che dalle risposte) – tutti gli interventi sono benvenuti.
L’uscita dei nuovi articoli verrà di volta in volta annunciata anche sul mio blog.

Chi non è invece interessato al web-development, può dedicarsi alle altre sezioni del mio sito 🙂


Il sapere libero online

Molti di noi conoscono, apprezzano e utilizzano il mitico sito sci-hub.ac
Ma siccome la libera diffusione del sapere sull’internet è spesso ostacolata dalle persone che mentalmente vivono ancora nel Medioevo, conviene conoscere anche alcuni siti alternativi. Secondo me in casi di emergenza potrebbero esservi utili questi link:
1. Unpaywall è una estensione per i browser Chrome e Firefox che cerca in automatico i testi completi degli articoli scientifici. Visitando la pagina di una pubblicazione, a destra vedrete l’immagine di un lucchetto. Se il lucchetto è di colore verde e «aperto», è sufficiente cliccarci sopra: verrete reindirizzati alla pagina con il testo dell’articolo completo in PDF. Ecco il sito della estensione.
2. Scholar Google è uno strumento specifico dedicato alla ricerca dei testi scientifici legalmente dotati dell’accesso libero. Inserite i titoli che vi interessano e provate.
3. OpenAccessButton è un sito che sembra un mix delle prime due opzioni.
4. ArXiv.org è un sito sul quale i matematici e i fisici pubblicano i preprint [non so se esiste un nome italiano oltre al «manoscritto»] dei propri articoli: in sostanza sono le versioni dei loro testi preparati per la pubblicazione ma non ancora revisionati dalle redazioni interessate.
5. BioRxiv.org è un sito della stessa tipologia del precedente, ma dedicato alla biologia e altre scienze naturali.
6. A tutti coloro che cercano, per qualche motivo, dei testi scientifici in russo, poso consigliare il sito della Biblioteca di Stato russa: si trovano non solo gli articoli, ma pure le monografie e le tesi di dottorato.
7. Infine, vi ricordo gli indirizzi di alcuni database specializzati:
1) Jstor – argomenti vari;
2) Psyjournals – le riviste di psicologia;
3) ERIC – le pubblicazioni di psicologia di tutto il mondo;
4) PubMed – medicina e biologia, spesso si trovano i testi completi ad accesso libero;
5) MedLine – medicina;
6) SciFinder – chimica.


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Ole-e-e-e-e-e-e!!!!!
Ho appena scoperto che calc(XXX% – YYYpx); ormai funziona su tutti i browser.
Di conseguenza, dedico un sincero vaffanculo a SASS e simili. Lo sapevo che stando tranquillo sulla riva avrei visto passare certi cadaveri…
Seguendo il link http://caniuse.com/#search=calc anche voi potete rendervi conto della fantastica notizia.


Una proposta…

Qualche settimana fa ho scoperto il sito prontopro.it Anzi, sono stato scoperto io da uno dei suoi manager.

Il ProntoPro è un sito dove gli utenti registrati annunciano di avere un lavoro da affidare a un esecutore esperto per poi scegliere tra le candidature di quegli utenti dello stesso sito che hanno reagito all’annuncio. Ogni professionista viene pagato con una transazione bancaria e valutato sul sito dal committente.

In sostanza, è un sito potenzialmente molto utile a due categorie di persone: 1) quelle persone che sanno fare qualcosa di concreto e allo stesso tempo hanno voglia di lavorare/guadagnare; 2) quelle persone che vogliono (o addirittura sono costrette) provare a confrontare le richieste economiche dei professionisti per scegliere quello conveniente.

Tra le proposte di lavoro che mi è capitato di vedere fino ad oggi, alcune erano particolarmente interessanti per me. Solo una, letta venerdì sera, mi fatto leggermente preoccupare:


Caselle pulite

Indipendentemente dal sito sul quale avete le vostre caselle postali e da come sono organizzate queste ultime, potete approfittarvi di un bel trucco che vi sto per suggerire.

Provate a filtrare le mail attraverso la ricerca della parola «unsubscribe»: vi troverete di fronte alla lista di tutte le mail pubblicitarie e appartenenti alle mail list che avete ancora nella casella postale.

Raccogliendole in tal modo, potete anche cancellarle tutte con pochissimi clic.


Radiooooo

Radiooooo (http://radiooooo.com/) è un progetto interessante.

Scegliendo il decennio dalla lista e lo Stato sulla mappa, è possibile ascoltare la musica che giravano alla radio in quel periodo storico da quelle parti.


La taglia sui preofessionisti

Stamattina ho osservato una interessante novità nell’ambito di head hunting.

Il noto motore di ricerca russo Yandex ha pubblicato una bella richiesta ai propri utenti: quella di consigliare dei bravi front-end developers (in sostanza dei designer che lavorano con il codice). Chi ne consiglia uno veramente bravo prende un premio di 100 mila rubli (circa 1500 euro secondo il tasso di cambio ufficiale odierno).

Alcune aziende capiscono non solo il valore del personale preparato, ma pure il fatto che la ricerca efficiente di esso è sempre un investimento. Lo capiscono pure le aziende costrette a esistere nelle realtà politiche ostili allo sviluppo del settore privato. E le aziende occidentali? Spero di vedere comparire, prima o poi, degli annunci del genere anche in Italia.

Fino ad ora non mi ero mai accorto di una cosa del genere, quindi molto probabilmente non è mai esistita.

Più precisamente, non è mai esistita nel mio mondo.

Se non è esistita nel mio mondo, non è esistita.


Fidget Spinner digitale

La mia scoperta del giorno: esiste il fidget spinner digitale. È possibile scaricarlo gratuitamente su App Store.

Se non avete un iPhone, potete utilizzare la versione da browser:

In entrambi i casi non risco a immaginare il senso di un «videogiocattolo» del genere.

P.S.: quello vero, invece, lo comprerei. Devo solo metermi a cercare qualche modello esteticamente accettabile.


La dura lotta contro l’economia

Mi è già capitato di scriverlo in passato: nell’Unione Europea (come è oggi) è impossibile la nascita delle grandi aziende innovative. Il motivo principale e sufficiente è la burocrazia europea tendente a regolamentare ogni particolare di ogni aspetto della vita. Si arriva al punto di indicare alle aziende private — sia comunitarie che addirittura straniere — come devono condurre la propria attività interna.

Oggi, per esempio, abbiamo potuto apprendere la notizia sulla multa da 110 milioni di euro a Facebook per la sua gestione dei dati dell’acquisito WhatsApp.

Porco Digitus! Se io compro un appartamento e installo una porta trasparente nel bagno, la mia moglie ha la possibilità di fare una scelta tra scappare verso una casa migliore o accettare di contemplare tutto ciò che faccio dentro. La stessa libertà hanno gli utenti di un qualsiasi servizio. Si chiama il libero mercato. Ma in Europa ci si sta ormai dimenticando cosa significhi tale espressione.

Al problema della burocrazia si aggiunge poi la dominante concezione della politica fiscale comunitaria: vedere l’intero settore privato come una mucca da mungere senza pietà al fine di finanziare la burocrazia stessa e le preoccupanti tendenze socialiste comunitarie.

Tutti i fattori elencati nel presente post mi fanno pensare al periodo fascista (ebbene sì, quello italiano) quando lo Stato si permetteva di ficcare il naso nel settore privato con gli obiettivi sostanzialmente molto simili.


La balena azzurra

Quindi ora anche in Italia si è diffusa la notizia dei «gruppi di morte» russi? Intendo il «gioco» Blue Whale e simili. Bene…

Io, da parte mia, devo tranquillizzarvi: si tratta di un fenomeno molto meno diffuso di quanto si sostiene dai mass media. Gli adolescenti russi, soprattutto quelli che vivono nelle famiglie che si possono permettere l’accesso all’internet non sono nella loro stragrande maggioranza ne tanto depressi ne tanto stupidi da cedere alle proposte di autolesionismo e di suicidio.

Il fenomeno in se è grave solamente sotto uno specifico punto di vista: i maniaci non si sono estinti ma si sono adeguate alla realtà tecnologica del XXI secolo. Purtroppo esisteranno sempre e noi — genitori, parenti, professori, amici etc — non dobbiamo essere i più lenti ad adeguarci anche noi. O essere meno attenti di prima.

A livellonazionale russo sono invece gravi altri due fenomeni. Prima di tutto, l’uso del sopracitato «gioco» in qualità di pretesto per controllare e censurare l’internet (indovinate da parte di chi). In secondo luogo, il collaborazionismo di alcuni mass media russi che in cambio della sopravvivenza politica ed economica delle proprie redazioni hanno accettato a gonfiare esageratamente la storia.