L’archivio della rubrica «Cultura»

La musica del sabato

La famosissima canzone «My Way» (secondo le statistiche è cantata a un funerale su sette negli USA) in origine era completamente diversa da come la conosciamo noi oggi. Il musicista francese Claude François aveva scritto la musica, mentre il testo originale era questo (c’è anche la traduzione in inglese). Successivamente, il compositore canadese Paul Anka aveva acquistato i diritti per la musica e scritto un testo completamente diverso. La nuova versione della canzone è oggi comunemente associata al nome di Frank Sinatra.
Prima ascoltiamo l’originale di Claude François:

E poi la versione cantata da Frank Sinatra:


La musica del sabato

Quasi un anno e mezzo fa mi era già capitato di postare, nella mia rubrica musicale, un bel video di Joe Bonamassa in compagnia di Beth Hart. La pausa è diventata troppo lunga.
Joe Bonamassa è un bravo musicista con una tecnica molto varia, quindi il post di oggi è dedicato esclusivamente a egli.
La prima canzone che ho scelto per oggi è la «How Deep This River Runs» (dall’album «Blues of Desperation» del 2016):

E la seconda è la «Heavenly Soul» (dall’album «Driving Towards the Daylight» del 2012):


La musica del sabato

Il compositore francese Paul Mauriat è ben noto alle persone che si ricordano la televisione sovietica: alcune sue opere venivano utilizzate in qualità della musica introduttiva per delle trasmissioni molto popolari.
Nel post musicale di oggi ne pubblico due esempi, pur comprendendo che quasi la totalità dei miei lettori ha la fortuna di ascoltare questa musica senza alcun pregiudizio.
Il primo esempio è «Alouette» (utilizzato in un programma sugli animali):

Il secondo esempio è «Pardonne-moi ce caprice d’enfant» (utilizzato in un programma sul cinema):

P.S.: no, non so se le musiche erano utilizzate in modo legale, ma per qualche motivo il dubbio mi sarà pure venuto in mente…


Di cosa è fatto il luogo

Dopo il recente dramma architettonico parigino mi sono ricordato, anche se non subito, la storia del Kinkaku-ji (Tempio del Padiglione d’oro) di Kyoto costruito nel 1397. Tutto il padiglione, tranne il piano terra, è coperto di foglie d’oro puro. Dal 1994 è  un bene culturale protetto dall’UNESCO.
Attualmente ha questo aspetto:

Il tempio bruciò due volte nel XV secolo durante la guerra degli Ōnin e poi nel 1950 (incendiato dal monaco Hayashi Yoken intenzionato a suicidarsi).
Lo scrittore inglese Douglas Adams, durante la sua visita al Kinkaku-ji, fu sorpreso per il suo buono stato di conservazione. Dopo le precisazioni dell’interprete circa gli incendi, ebbe luogo il seguente dialogo (riporto il senso delle battute secondo la mia memoria):
«Quindi non è l’edificio originale?»
«Naturalmente è originale».
«Ma il tempio fu bruciato».
«Sì».
«Due volte».
«Più volte».
«E ogni volta fu ricostruito da zero».
«Naturalmente. È un monumento importantissimo per la nostra cultura».
«E ogni volta l’edificio fu ricostruito con dei materiali nuovi?»
«Certamente. Bruciò completamente».
«Come può essere lo stesso tempio?»
«È sempre lo stesso edificio».
Adams rimase sbalordito dall’idea che il concetto del tempio è per i giapponesi più importante dei materiali con i quali è costruito.


La musica del sabato

Sono sempre stato solo un ascoltatore occasionale degli Eurythmics. Occasionale fino al punto di ascoltarli solo nei momenti quando alla radio viene trasmessa qualche loro canzone.
Però non mi è mai dispiaciuto di sentire quelle poche loro canzoni che conosco. Quindi per il post musicale di oggi ho selezionato due brani famosissimi.
Il primo è «Sweet Dreams» (dall’album «Sweet Dreams (Are Made of This)» del 1982):

E il secondo è «Here Comes the Rain Again» (dall’album «Touch» del 1984):


La musica del sabato

Il compositore Pietro Mascagni è oggi conosciuto e ricordato prevalentemente per le sue opere liriche. Direi che dal punto di vista qualitativo questa forma della memoria passiva non è del tutto ingiustificata. E, in ogni caso, è giusto ricordare una persona solo per ciò che ha fatto.
Nel post musicale odierno, comunque, propongo la sua sinfonia in fa maggiore per pianoforte perché gli artisti meritano di essere ricordati sotto molteplici aspetti professionali.

Nei tempi ormai lontanissimi dei miei terrificanti esercizi con il pianoforte detestavo le opere a quattro mani perché lasciavano pochissimo spazio per l’interpretazione personale. Ma almeno avevano una utilità didattica di base. Da ascoltare, invece, sono molto meglio.


Provocare la gente

Non tutti lo sanno, ma la capacità di provocare è una delle più utili nella vita quotidiana delle persone. Tale capacità serve per liberare lo spazio vitale dalla gente stupida, bigotta, poco istruita, priva del senso dell’umorismo o antipatica per qualche altro motivo.
Oggi facciamo un esempio pratico.
Propongo un flashmob. Esso consiste nel raccogliere un gruppo di amici, portarli in un luogo pubblico, e – tutti insieme – alzare il braccio teso e gridare «Adobe filter ZIP-file!»
Avete visto che funziona?


La musica del sabato

Spero che i miei lettori non mi prendano per un fan della balalaika. Il fatto è che mi sorprendo tantissimo ogni volta che sento qualcuno suonare bene questo strumento primitivo (ricordiamo il primo post della serie).
Oggi sentiamo due brani di un musicista non famoso: Serghei Malenkin.
Il primo:

Il secondo:


Per puro caso ho trovato la mappa dei contatti con gli alieni nel cinema occidentale.

La stessa mappa in una risoluzione più grande.


Un film russo da vedere

È da un po’ che non consiglio dei film russi da vedere. Quindi oggi tento di rimediare con un bel esempio: «Brother» (1997) di Aleksej Balabanov. Si tratta di un film d’azione un po’ grottesco in alcuni aspetti e quasi comico in alcuni altri, che allo stesso tempo non tenta di imitare i film americani del genere. Il suo personaggio protagonista è tipicamente russo nelle sue irrazionalità ed efficienza «estrema».

Non posso non fare anche un avvertimento importante: non confondete questo film con il «Brother 2» (una «continuazione» di pessima qualità).
P.S.: ahahaha, è già il secondo film del regista che vi consiglio. Il post con il primo consiglio.