Sicuramente vi ricordate che due settimane e mezzo fa Joe Biden aveva esplicitamente definito Vladimir Putin come un criminale di guerra. Molto probabilmente vi ricordate anche che tale definizione è stata criticata da molti per essere poco diplomatica…
Io, invece, già in quei giorni avevo seriamente dubitato della opportunità di essere diplomatici in determinate situazioni. Perché mi ricordo a cosa avevano portato i tentativi essere diplomatici — nei confronti di un pazzo dell’epoca — a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. A molti vengono in mente i parallelismi con gli eventi di quegli anni, ma non a tutti viene in mente che all’inizio — quando venne perso molto tempo — ad avere ragione fu il politico con il linguaggio meno diplomatico: Winston Churchill. Ma il mondo cambia, quasi un secolo più tardi tutto succede più velocemente: probabilmente anche a causa di una migliore diffusione della informazione.
Più velocemente arriva anche la comprensione di chi sia il politico con il quale bisogna coesistere.
Il prossimo passaggio: comprendere che non bisogna tentare di coesistere con certi personaggi.
Le persone più sensibili interrompano ora la lettura di questo post.
Dopo la diffusione delle immagini dei civili uccisi a Buča (una cittadina in provincia di Kiev) Joe Biden ha chiesto che il presidente russo Vladimir Putin venga processato come criminale di guerra.
Josep Borrell: «The massacres in #Bucha & other Ukrainian towns will be inscribed in the list of atrocities committed on European soil The Russian authorities are responsible for these atrocities, committed during their occupation. Perpetrators will be held accountable».
Ursula von der Leyen: «Appalled by reports of unspeakable horrors in areas from which Russia is withdrawing. An independent investigation is urgently needed. Perpetrators of war crimes will be held accountable».
Boris Johnson: “Russia’s despicable attacks against innocent civilians in Irpin and Bucha are yet more evidence that Putin and his army are committing war crimes in Ukraine”.
Justin Trudeau: «We strongly condemn the murder of civilians in Ukraine, remain committed to holding the Russian regime accountable, and will continue to do everything we can to support the people of Ukraine. Those responsible for these egregious and appalling attacks will be brought to justice».
Andrzej Duda: «Criminals must be called criminals, brought to justice and sentenced. Pictures from #Bucha disprove the belief that we have to seek a compromise at any cost. In fact, the Defenders of Ukraine need three things above all: weapons, weapons and more weapons».
Yair Lapid: «It is impossible to remain indifferent in the face of the horrific images from the city of Bucha near Kiev, from after the Russian army left. Intentionally harming a civilian population is a war crime and I strongly condemn it».
Jacinda Ardern: «Russia must answer to the world for what they’ve done. […] Certainly, what we as an international community are seeing are evidence of war crimes at the hands of Russia».
Si può e si potrà continuare con le citazioni, ma la tendenza è chiara…
Come cambiano i termini
(5 Aprile 2022)
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