A novembre del 2020 un nordcoreano ha rischiato seriamente la vita attraversando illegalmente il confine terrestre per scappare in Sud Corea.
La sera dell’1 gennaio del 2022 ha rischiato nuovamente la vita per rifare la stessa strada nella direzione opposta (ma questa volta, se non dovesse essere una spia nordcoreana rientrata a casa, rischia di fare una brutta fine in qualsiasi momento).
Cosa possiamo apprendere da questa notizia stranissima, direi singolare? Ben due cose.
Prima di tutto, possiamo constatare che nessuno ha più il diritto di sostenere di praticare uno sport estremo.
E poi possiamo chiederci: perché non si scrivono dei libri e non si girano dei film d’avventura sui nordcoreani che scappano in Sud Corea? Potrebbero diventare delle opere eroiche cariche di tensione, dei blockbuster veri… Oppure sono io che mi sono perso qualcosa? In ogni caso, il tipo misterioso che ha deciso volontariamente di fare il ritorno nello Stato di concentramento merita di diventare il protagonista di tante opere culturali. Purtroppo, a me manca un po’ la fantasia per dare una spiegazione realmente originale del suo gesto.
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