Nei giorni scorsi avete probabilmente sentito o letto del club motociclistico russo «Lupi notturni», i membri del quale vorrebbero percorrere la tratta Mosca – Berlino per commemorare i 70 anni della vittoria sulla Germania nazista. In particolare, avevano programmato di attraversare in moto i territori di Bielorussia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Germania. Tre di questi Stati (Polonia, Repubblica Ceca e Germania) hanno già dichiarato di non voler far passare il gruppo.
Il perché è umanamente comprensibile: non vogliono ospitare sul proprio territorio un gruppo che in 26 anni di storia (il più antico moto club russo) è mutato prima in un gruppo puramente criminale e poi in una agenzia di propaganda anti-occidentale e pro-bellica (quest’ultima in articolare dopo la seconda rivoluzione ucraina) a servizio di Cremlino. Una «agenzia» che spesso usa la forza fisica e le minacce contro l’opposizione russa. Una «agenzia» che intende fare un viaggio commemorativo con l’evidente scopo manifestare una presunta superiorità della Russia sugli Stati attraversati.
Quindi in Europa, almeno in questo caso, hanno trovato la forza di chiedersi: «Se uno mi insulta, perché dovrei ospitarlo?»