I sostenitori della esistenza del cosiddetto «governo mondiale» potrebbero prendere in considerazione una nuova — poco ovvia — conferma della ragionevolezza delle loro teorie complottistiche. È probabile, infatti, che sia stato proprio il suddetto governo a ordinare l’installazione in tutte le città del mondo dei monumenti molto simili tra loro. Intendo quei monumenti costituiti dalla scultura di un personaggio storico seduto su un lato di una panchina. Pochi giorni fa ho scoperto un esemplare abbastanza recente pure a Milano:
Non faccio nemmeno finta di conoscere il poeta bulgaro Pencho Slaveykov, ma mi limito a constatare che lo scultore stava evidentemente sbagliando a scrivere il cognome.
Quindi solo grazie alla Wikipedia ho scoperto un probabile motivo della installazione del monumento a Milano: il poeta trascorse gli ultimi mesi della propria vita in Italia.
Sarà un motivo sufficiente? Boh…
Provando di essere un po’ più serio, posso ipotizzare la futura evoluzione dei monumenti in generale. Tanto tempo fa c’era la moda dei monumenti «a cavallo». Oggi c’è la moda dei monumenti «sulla panchina». Tra cento anni il mondo sarà pieno di monumenti «in piedi e con lo sguardo abbassato verso il telefono». Oppure quella invasione capiterà tra meno tempo?
I monumenti sulle panchine
(3 maggio 2021)
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