Da vedere a casa (la puntata №1)

(12 novembre 2020)

Visto che, purtroppo, ci ritroviamo quasi chiusi in casa per non si sa bene quanto altro tempo (le differenze con il lockdown non sono poi così grandi), dobbiamo nuovamente inventarci dei passatempi più o meno sensati. Presumo (o spero?) che tutti i miei lettori abbiano abbastanza perseveranza, fantasia, passione e comprensione di necessità per realizzare – nel tempo libero – dei progetti personali nei propri ambiti professionali. Quindi a me non rimane altro che contribuire iniziando a pubblicare la mia serie di proposte nell’ambito del divertimento.
Per esempio, potrei iniziare dalla lista dei film validi che a me è capitato di vedere più o meno recentemente, ma che qualcun altro poteva avere saltato. Come ben sapete, il cinema russo è un argomento a sé stante sulle pagine di questo blog (ricordo l’ultima puntata a tutti coloro che l’avessero persa), mentre con il post di oggi provo a fare una prima selezione di film europei e statunitensi consigliabili. Può capitare, almeno in teoria, che a voi ne sia sfuggito qualcuno.
Penso che cinque titoli alla volta possano essere sufficienti:
1. «La belle époque» di Nicolas Bedos (2019). Un film molto bello (in tutti i sensi) e molto tranquillo. Raccomandato anche a chi si accorge di uno preoccupante avanzamento della pigrizia intellettuale: si potrebbe provare a prendere il film come una ricetta.

2. «Il caso Collini» di Marco Kreuzpaintner (2019). È un bel film per chi sa riflettere sui modi accettabili di rivalutare il passato collettivo. Dal punto di vista cinematografico, poi, è interessante per i conflitti interiori dei personaggi e per la capacità geniale di recitare con i soli occhi di Franco Nero.

3. «The Master» di Paul Thomas Anderson (2012). Non è un film carico di azione e/o di humor, ma una opera le cui qualità e contenuto si scoprono progressivamente durante la visione. Io, per esempio, mi sono accorto di guardare un gran bel film solo dopo circa un’ora. Quindi sì, possiamo dire che è un film impegnativo. Il lavoro geniale dei due attori principali merita la nostra attenzione.

4. «Mr. Ove» di Hannes Holm (2016). Questo film non è solo bello, incredibilmente è pure bello quanto il romanzo sul quale è basato in un modo abbastanza fedele. Quindi sì, vi consiglio anche il libro di Fredrik Backman «L’uomo che metteva in ordine il mondo». I supereroi possono avere l’aspetto umano.

5. «… e l’uomo creò Satana» di Stanley Kramer (1960). La trama del film ha poco in comune con la storia reale alla quale è ispirata, ma non importa: per me è uno dei migliori film della storia cinematografica mondiale. Un film sulla impossibilità di argomentare il falso e, allo stesso tempo, con il finale molto umano.

Ecco, per oggi è così.

Rubriche: Cultura

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