Ieri pomeriggio la squadra nazionale di calcio russa si è dimenticata di nascondere la propria capacità di giocare e lo ha fatto nella partita più importante dell’ultimo decennio (nel 2008 perse la semifinale del campionato europeo proprio contro la Spagna). Pure io — miracolo! — ho visto gli ultimi dieci minuti della partita. Ma il post di oggi è dedicato a un altro argomento.
In questi giorni il mondo si è accorto che attorno al ponte di Crimea sta continuando la battaglia dei due giganti dell’internet (ripassiamo la prima puntata).
Ebbene, il Google indica il ponte sulle proprie mappe in due lingue: in inglese e in ucraino.
Mentre il Yandex lo fa solo in russo:
Nel frattempo il presidente Putin ha assegnato ad alcuni reggimenti carristi dell’Esercito russo dei nuovi nomi che includono i nomi di alcune città ucraine.
Viviamo in un periodo storico molto curioso.
E mi sa che non diventerà noioso in breve.
L’importanza del nome
(2 luglio 2018)
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