Provate a indovinare chi ha pronunciato ieri le seguenti parole (chi vuole la lode, dica pure a chi si riferiva):
La pace significa la perdita del potere. E per questo regime il potere è apparentemente più importante della pace e della vita di persone che non considerano affatto esseri umani.
In realtà, la risposta corretta è facilissima: sono le parole di Putin riferite a Zelensky.
Putin ha dichiarato di dubitare di un incontro al vertice con Vladimir Zelensky perché le attuali autorità ucraine rappresentano un «regime completamente marcio e corrotto» che «punta sul terrore». Commentando i colloqui tra Russia e Ucraina tenutisi a Istanbul, ha sottolineato che Kiev ha rifiutato l’offerta russa di un «cessate il fuoco locale per 2–3 giorni per motivi umanitari», quindi, secondo Putin, Zelensky non è interessato alla pace e alla vita delle persone.
Ovviamente, tutti tranne Putin si ricordano che quel «cessate il fuoco locale per 2–3 giorni» era stato proposto dalla delegazione russa per raccogliere i corpi, mentre le autorità ucraine propongono, al contrario, nel loro memorandum di pace propongono di dichiarare un cessate il fuoco completo: per fare in modo che non ci siano altri corpi e altre distruzioni.