Le miniere rifiutate

(22 Aprile 2025)

Le società russe «Impex-Don» e «Trade House Donskie Ugli», che un anno fa avevano affittato 15 miniere di carbone nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk, hanno rinunciato a 9 di esse, ha riferito il giornale russo RBC. Secondo il giornale, le suddette miniere si sono rivelate non redditizie agli attuali prezzi mondiali del carbone e ai costi di gestione elevati: saranno dunque restituite alle autorità delle repubbliche autoproclamate per la successiva liquidazione.
Quale è stato il mio primo pensiero dopo la lettura di questa notizia? Ovviamente quello relativo alle idee non ancora abbandonate da Donald Trump di appropriarsi più o meno di tutte le risorse naturali ucraine. Certo, sappiamo già benissimo che per lui le dichiarazioni populiste contano molto di più dei risultati reali delle azioni, ma mi diverto comunque a immaginarlo sentirsi spiegare anche questo aspetto della vita reale…
Ovviamente, questo non significa che tutte le miniere ucraine non siano redditizie. Significa che devono non solo «contenere» le risorse attualmente richieste in una quantità maggiore dal mercato, ma anche essere recuperabili a costi sostenibili per le aziende private. Mi risulta che negli USA delle risorse naturali si occupano solo le aziende private.

Rubriche: Nel mondo

Può seguire i commenti a questo post via RSS 2.0.
Per ora siamo a 0 commenti

Commentare