Ieri, il 9 marzo, Elon Musk ha scritto su X:
I literally challenged Putin to one on one physical combat over Ukraine and my Starlink system is the backbone of the Ukrainian army. Their entire front line would collapse if I turned it off. What I am sickened by is years of slaughter in a stalemate that Ukraine will inevitably lose. Anyone who really cares, really thinks and really understands wants the meat grinder to stop.
Il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski gli ha risposto:
Starlinks for Ukraine are paid for by the Polish Digitization Ministry at the cost of about $50 million per year. The ethics of threatening the victim of aggression apart, if SpaceX proves to be an unreliable provider we will be forced to look for other suppliers.
Non so se sia il caso di fare i complimenti a Musk che fa il figo basandosi sulle difficoltà della vittima di una aggressione.
Però si può ricordare che Starlink è, per essendo importantissimo per il coordinamento dell’esercito ucraino, non è l’unico sistema di connessione utilizzato. Di conseguenza, c’è una debole speranza di riuscire a dare una piccola lezione almeno a Musk: l’eventuale disattivazione di Starlink sul territorio ucraino (anche se per ora si dice che non è in programma) che non lascia l’esercito ucraino senza l’internet. «Veramente, non sei così indispensabile».
Ma non il momento di fare i fighi.