(Ri)trovato il colpevole

(27 novembre 2015)

In seguito all’abbattimento del Su-24 russo da parte della Turchia, il mercoledì 25 novembre a Mosca c’era stata una manifestazione piuttosto curiosa. Circa 600 manifestanti con l’abbigliamento e le maniere tipiche hanno lanciato, sotto l’osservazione attenta della polizia, pietre, vernice e altri oggetti vari contro l’Ambasciata turca.

Prima di procedere con la lettura potete vedere il relativo video.


Video di Lenta.ru

Non mi sarei mai impegnato a scrivere un posto solo per fare delle constatazioni banali sul ruolo che la polizia si era assunta in quella situazione. Allo stesso tempo, non trovo necessario consumare ulteriormente la tastiera per scrivere che una certa manifestazione di rabbia sarebbe stata comprensibile. Tenete però in mente il legame tra i due gruppi (uno dei quali rappresenta lo Stato ufficialmente).

Ecco, oggi mi hanno fatto notare una curiosità della quale non mi ero proprio accorto prima. Sulla foto seguente possiamo vedere un cartello, stampato in alta risoluzione, che testimonia l’interpretazione da parte di certi elementi della bandiera dell’ISIL. Certo, l’immagine è stata copiata da un sito islamico, ma dovrebbe essere noto a tutti che appena 69 anni fa si è concluso un processo che ha dato un netto giudizio a tale interpretazione del mondo circostante.

Pubblico questa immagine per le persone ancora convinte che Putin abbia la capacità di interpretare adeguatamente la realtà e agire in modo sensato di fronte alle prove che quella realtà gli propone.

La frase del tipo «lui non sa nulla, è una iniziava popolare» è una stronzata. Purtroppo inciampa su cadaveri quasi tutti i giorni.

Rubriche: Russia

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