Bombardare Bruxelles

(16 novembre 2015)

Stanotte l’aviazione francese ha sganciato 20 bombe su Raqqa, la «capitale» dell’ISIL in Siria. La portaerei «Charles de Gaulle» dovrebbe partire tra poco verso la Siria per triplicare la presenza degli aerei francesi impegnati nella operazione. Ritengo giusto ogni tentativo di desertificare tutti i territori controllati dall’ISIL.

Ma come dimostrano le indagini, un intervento altrettanto deciso andrebbe fatto nelle periferie di Parigi e Bruxelles. Dal solo Molenbeek-Saint-Jean (vicino a Bruxelles) sono usciti gli attentatori parigini, Mehdi Nemmouche (terrorista del museo ebraico di Bruxelles) e Ayoub El Kahzzani (terrorista del treno Parigi-Amsterdam). E poi, i fratelli Kouashi che hanno sparato nella redazione di Charlie Hebdo e Amedy Coulibaly che ha sperato nel supermercato kosher di Parigi si sono riforniti di armi in Belgio.

E’ logico almeno chiedersi se è finalmente arrivata l’ora di estradare gli elementi pericolosi, fare una seria selezione di «profughi» all’ingresso, chiudere le moschee salafite, riconoscere la responsabilità degli imam etc..

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