La preparazione terroristica

(24 agosto 2015)

Sull’attentato fortunatamente fallito il 21 agosto sul treno Thalys sapete già tutto o quasi. Quindi io mi limito a esprimere ora una mia vecchia osservazione.

La nostra (degli occidentali) grossa fortuna sta nel fatto che a dedicarsi al terrorismo sono prevalentemente dei deficienti. Sono dei personaggi che in testa hanno solo la loro versione di fede religiosa e zero (o quasi) conoscenze scientifiche o tecniche. Lo affermo con certezza per due motivi: 1) dopo l’11 settembre 2001 ci sono stati pochissimi grandi attentati in Occidente; 2) sempre dopo l’11 settembre in Occidente non è stato colpito alcun luogo simbolico. Significa che i potenziali terroristi non sono capaci (o banalmente hanno paura) di organizzare degli attentati. Fanno a caso: a volte ci riescono, a volte falliscono, quasi sempre si fermano alla fase delle minacce.

Il terrorista del treno Amsterdam–Parigi aveva il semplicissimo AK-47 inceppato (in URSS gli studenti delle scuole superiori dovevano saperlo riparare in meno di 40 secondi) e non era in grado di rimetterlo in funzione velocemente… Gente! Se i terroristi sono a questi livelli, noi possiamo viaggiare tranquilli.

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