Non ho avuto la possibilità di dedicare molto tempo a uno studio approfondito dell’argomento, mentre da quello veloce mi sembra di dedurre che la stampa occidentale non rispecchi bene una situazione «curiosa»: la guerra in Ucraina ha già diviso pure gli scienziati.
Infatti, la moria di massa di delfini nel Mar Nero viene interpretata in modo diverso dagli ecologisti russi da una parte e quelli ucraini ed europei dall’altra. Per quelli che lavorano in Russia o in Crimea occupata, i motivi sarebbero la diffusione di infezioni o di atti di intossicazione (in entrambi i casi non ben definiti). Per gli ecologisti ucraini e, per esempio, quelli bulgari il motivo sarebbe la guerra, quindi le esplosioni delle bombe e i sonar potenti delle navi militari russe (che incidono negativamente sulle capacità dell’orientamento dei delfini).
In una guerra tra gli umani i delfini – come tutti gli altri rappresentanti della fauna – non sono le vittime alle quali presterei l’attenzione principale, ma la storia in generale (delle due spiegazioni dello stesso fenomeno naturale) illustra bene i tipi dei due mondi che si sono scontrati nella guerra stessa. Il mondo della libertà con quello della non-libertà.
Le notizie simboliche
(6 giugno 2022)
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