Sperare in un orario fisso

(29 marzo 2021)

Come probabilmente vi ricordate, tra poco (forse già quest’anno) in Europa potrebbe finire la ciclica alternanza tra l’ora legale e quella solare.
Da un lato, sembra una prospettiva molto anomala per un mondo sempre più attento all’ambiente in generale e al consumo razionale della energia in particolare.
Dall’altro lato, a me sembra una possibile grande vittoria della ragione. Ricordarsi le date del cambio due volte all’anno, rischiare di fare un ritardo fatale nel caso di una dimenticanza, reimpostare manualmente tutti gli orologi non completamente automatizzati, riabituarsi alle differenze di orario variabili con alcuni Stati lontani (che hanno già abrogato il passaggio da un orario all’altro), tenere in mente le date quando si programma qualcosa sulla base dell’UTC etc etc è una rottura di testis incredibile. Insomma, nonostante l’incremento delle spese per l’energia elettrica, l’ora «fissa» potrebbe rivelarsi una piccola (o grande) semplificazione della nostra vita quotidiana. Anche l’uso dell’aria condizionata comporta delle spese, ma non tutti sono disposti a rinunciarne…
Quindi sì, spero che si decida presto di tenere per sempre una delle due: l’ora legale o l’ora solare.
Ma allo stesso tempo spero che sia una scelta uniformata almeno a livello dell’Unione Europea. Perché è sempre una questione di comodità per tutte quelle persone che vivono in un modo non limitato dai confini nazionali.

Rubriche: Nel mondo

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