Bip-bip

(4 ottobre 2017)

Oggi decorrono 60 anni dal lancio del primo Sputnik.
Sessant’anni dal lancio del primo satellite artificiale da parte degli umani.

Fu una piccola (58 centimetri di diametro) sfera di alluminio con quattro antenne.

Dentro alla sfera vi furono alcuni strumenti primitivi, prima di tutto di localizzazione e di trasmissione dei segnali acustici sulla Terra. La quantità delle antenne superiore a 1 serviva a garantire la trasmissione del segnale verso il nostro pianeta (visto che il satellite non fu posizionabile in una posizione determinata).

Nel 1957 il mondo si preoccupò, per esempio, per le nuove frontiere del spionaggio internazionale che sembrarono aprirsi. Per qualche decennio le preoccupazioni si dimostrarono parzialmente fondate ma oggi, nel secolo delle «alte tecnologie» lo spionaggio principale si fa su internet. Sempre nel secolo delle suddette tecnologie – ma 0,6 secolo dopo il lancio dello Sputnik e nonostante le fantasie sfrenate degli scrittori e registi – non ci siamo allontanati dal nostro Sistema solare.
Potrei spiegarvi perché l’uomo non si allontanerà mai nemmeno dalla Terra (ciao Elon!), ma si tratta di concetti fisici che non tutti sono in grado di comprendere senza cercare 2/3 dei termini sulla Wikipedia.
Tutto ciò non rende lo studio dello spazio una impresa inutile.

Rubriche: Nel mondo

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