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Scaricare da YouTube

Più o meno a tutto almeno una volta nella vita è capitato di voler scaricare qualcosa da YouTube. A me capita con una certa regolarità, ma di solito preferisco avere la possibilità di scaricare solo l’audio: per ascoltare le varie lezioni, interviste etc. durante le camminate o mentre faccio qualche lavoro monotono. Per diversi anni (circa dieci) avevo utilizzato a tal fine dei siti specializzati prima e il programma Ummy VideoDownloader poi. Ma tutti quei mezzi erano peggiorati col tempo (e in alcuni occasioni avevano pure temporaneamente smesso di funzionare).
Per fortuna, però, qualche tempo fa ho scoperto il programma 4K Video Downloader, che a differenza dei numerosi concorrenti riesce a scaricare qualsiasi video o audio senza alcun problema. La sua versione gratuita permette di effettuare fino a 30 download al giorno: una quantità più che sufficiente per un utente medio. La scritta «Non attivato» in cima alla finestra indica semplicemente il fatto che non è stata acquistata la versione a pagamento.

La «Preferenze» – che nella maggioranza dei programmi si chiamano «impostazioni» – sono poche ma chiare. E, volendo, possono anche Continuare la lettura di questo post »


La risoluzione su YouTube

Potreste ricordarvi che a marzo del 2020, con il diffondersi della pandemia del Covid-19 a livello planetario, YouTube aveva temporaneamente abbassato l’impostazione di default della risoluzione dei video caricati sui propri server. L’obiettivo della misura era quello di evitare un probabile sovraccarico delle reti per «colpa» delle persone in cerca dei nuovi divertimenti casalinghi. Ogni utente era comunque libero di impostare manualmente qualsiasi risoluzione per ogni video da visualizzare.
Da quel momento è passato un po’ di tempo, sono successe delle cose più importanti e interessanti, quindi io mi sono quasi dimenticato di quella scelta tecnica di rilevanza relativamente bassa…
Ma ecco che, nei giorni scorsi, mi è improvvisamente sembrato di notare che la risoluzione automatica dei video su YouTube cambi in relazione all’orario di visualizzazione dei video. Potrebbe essere solo una mia impressione. Oppure, potrebbe in realtà essere un fenomeno vecchio mesi o addirittura anni. Potrebbe quindi anche essere un fenomeno indipendente dalle scelte legate alla pandemia.
Non vedo così tanti video per provare statisticamente se si tratti di una osservazione giusta. E non posso nemmeno indicare gli orari peggiori e migliori. Ma a tutte le persone che danno una grande importanza alla risoluzione posso confermare che in generale di sera i video si vedono meglio. Quindi dedicate pure le vostre mattinate e i vostri pomeriggi alle attività più utili. Di questi tempi, molti capi vedono la «risoluzione» del vostro lavoro solo nella fase della consegna del progetto, ma la loro reazione (dei capi, intendo dire) sarà altrettanto risolutiva, ahahaha
P.S.: ho provato a fare due screenshot dello stesso video in orari diversi, ma non rendono bene l’idea. Ecco la risoluzione pomeridiana:

Ed ecco la risoluzione serale:


Il trucco del secolo

Volete sapere come fare a vedere i video su YouTube senza le interruzioni pubblicitarie? No, non è necessario comprare l’abbonamento Premium. È tutto molto più semplice.
Quando aprite/avviate un video, scrollatelo fino alla fine e cliccate sul buttone «Rivedi» (quello tondo con la freccia, si trova in basso a sinistra).

Sì, so di essere un genio.
P.S.: la pubblicità sull’internet è una cosa necessaria perché anche i creatori dei contenuti hanno bisogno di mangiare ogni tanto. Però le interruzioni pubblicitarie infilate nei punti casuali dei video da parte del hosting (quindi YouTube) sono da riconoscere come dei crimini contro l’umanità. Per fortuna tali interruzioni non si sono ancora estese a tutti i video del mondo, nemmeno a tutti i canali.


Il YouTube sa tutto

Quando ero un bambino/ragazzo, per scoprire come si faccia una operazione pratica mai provata prima dovevo leggere dei manuali o chiedere alle persone più esperte di me. Indipendentemente dalle mie preferenze (in parte dettate dal carattere), entrambe le soluzioni richiedevano anche una buona fortuna nella ricerca della fonte di qualità.
Quando ero uno studente universitario, l’elemento della fortuna aveva perso una buona parte della sua rilevanza. Infatti, l’internet si era sviluppato fino al punto di contenere ogni genere di consiglio pratico (oltre ai contatti degli esperti disponibili a fornire risposte).
Ora che sono «grande», so di trovare qualsiasi (beh, quasi) consiglio pratico ben illustrato su YouTube. Ed è bellissimo e comodissimo.
Le capacità di comprendere i testi scritti e di scambiarsi le informazioni con le persone rimangono, per ora, importantissime. Non le metto assolutamente in discussione. Ma la gestione ordinaria dei problemi quotidiani è ora molto più facile. Insegnate pure ai figli e ai nipoti a utilizzare il YouTube per lo studio: il progresso non farà del male a loro, come non ha fatto del male a giovani noi.


Per i poeti di oggi

Sono portato a pensare che il progresso tecnologico tocchi tutti i mondi più o meno allo stesso modo. Di conseguenza, la differenza sostanziale tra il paradiso e l’inferno nei quali finiranno le persone del XXI secolo, si esprimerà non nei termini della sofferenza fisica.
Volete un esempio concreto? Leggete. All’inferno del XXI secolo non avremo la possibilità di saltare l’annuncio dopo n secondi. Mentre al paradiso saremo totalmente liberi dalla pubblicità.
Tutto qui.


I postumi della popolarità

In sostanza, la signora Nasim Najafi Aghdam è andata a sparare negli uffici di YouTube perché il suo canale era stato, precedentemente, classificato come «per aduti» e, di conseguenza, diventato meno frequentato e meno redditizio.
Da questa storia triste possiamo imparare due cose importanti.
In primo luogo, non bisogna costruire la propria vita solo sulla base della propria popolarità. Quest’ultima non è una professione, ma solo una delle possibili conseguenze del suo buon svolgimento.
In secondo luogo, la ricerca dei motivi del calo della popolarità va effettuato a partire dall’interno. Un qualsiasi autore diventa sempre meno seguito non quando subisce una qualche forma di censura, ma quando smette di inventare (tutti giorni!) qualcosa di nuovo e interessante per le masse. Chi non è pronto/disposto a operare in base a tale logica, dovrebbe rassegnarsi ad uno stile di vita comunemente definito normale.
A questo punto qualcuno potrebbe cedere alla tentazione di attribuire la colpa all’internet, cioè quel strumento che ci avrebbe resi dipendenti dalla ricerca dei «15 minuti di gloria». E invece no: l’internet è solo uno trasmettitore impassibile. Quindi la stupidità fatale delle persone viene diffusa allo stesso modo della loro popolarità positiva. Facciamo in modo che la conoscenza di questo fatto ci sia da stimolo nella vita.