Per puro caso ho scoperto che ieri, il 25 marzo, la città di Venezia avrebbe compiuto i suoi primi 1600 anni. Secondo la leggenda, infatti, proprio quel giorno del 421 la città sarebbe stata fondata dagli abitanti della terraferma che cercarono un rifugio nelle lagune a seguito delle varie ondate di invasioni barbariche… Ma ora non mi metto a raccontare tutta la storia: potete benissimo studiarla anche da soli, partendo, per esempio, dal link appena suggerito…
Se, invece, vi state tristemente chiedendo (come me) se in un futuro più o meno immaginabile avrete una possibilità di andare a (ri)vedere serenamente una delle più belle città del mondo, non so proprio come aiutarvi. Posso solo tentare a parassitare un po’ sulla triste situazione corrente e riproporvi il fotoracconto del mio ultimo viaggio a Venezia: quello dell’agosto del 2019 (senza rendermene conto, avevo sfruttato una delle ultime occasioni possibili, ahahaha).
Certo, non è come andarci di persona, ma è sempre meglio di niente.
L’archivio del tag «venezia»
Nelle ultime settimane abbiamo letto un sacco di fake news sugli animali. Per esempio, abbiamo letto che in conseguenza alla presenza minima delle persone in giro (e il derivante da ciò miglioramento della ecologia), nelle acque di Venezia sarebbero tornati i delfini. Ma in realtà non è vero. Chi aveva inventato quella «notizia» – ma anche chi ci aveva creduto – probabilmente non sa che la fognatura della Venezia storica porta la maggioranza dei liquidi direttamente nei canali. Quindi l’acqua di questi ultimi non potrà essere tanto pulita finché la città è abitata dagli umani. Un po’ meno sporca del solito sì, ma tanto pulita no.
Sempre nelle ultime settimane abbiamo letto delle battute più o meno riuscite sulle varie creature – reali o immaginarie – che sarebbero tornate in vari luoghi del pianeta a causa della quarantena globale. Tra quelle che ho letto io, la migliore è stata: «L’ecologia è migliorata talmente tanto che a scuola è tornata Greta Thunberg» (sarebbe una cosa utile per lei – E.G.).
Per fortuna, poi, c’è chi provvede a creare anche dei segnali opposti. Più o meno tutti noi speriamo che la quarantena finisca presto. O che almeno assuma delle forme un po’ più compatibili con la vita regolare degli umani. Sicuramente non si verificherà una scena da film con tutti gli umani che in massa escono alla luce del Sole dalle caverne dopo l’apocalissi, ma prima poi la quarantena finirà. E noi ce ne accorgeremo anche dal mutamento della ecologia dell’internet. Nelle ultime settimane, per esempio, il mio sito ha mediamente il 30% dei visitatori giornalieri in più rispetto a prima: lo dicono le statistiche di Google che non posso mostrarvi. Il fenomeno statistico si spiega abbastanza facilmente, ed è chiaro che prima o poi il suo motivo verrà meno.
Ma tutti voi che non avete l’accesso alle statistiche, potete osservare un altro indicatore. Intendo il sito «This web site will self destruct» creato dalla sviluppatrice che si nasconde dietro al nick FemmeAndroid. Il sito dovrebbe autodistruggersi se in 24 nessuno lo utilizza per lasciare un messaggio. Tutti i messaggi – anonimi! – finiscono in unico database e vengono mostrati, dopo una scelta casuale, ad altri visitatori. Si tratta di uno strumento che dovrebbe, secondo l’idea della creatrice, aiutare le persone a sfogarsi. Per i casi estremi c’è anche il buttone «Feeling Down?» che permette di contattare i servizi di supporto psicologico nel proprio Stato di residenza.
Naturalmente, con la fine o l’indebolimento sensibile della quarantena, la gente potrebbe non avere più bisogno di quel sito. Aspettiamo che si autodistrugga ahahahahaha
La chiesa veneziana Santa Maria dei Miracoli (semplicemente Miracoli nel linguaggio popolare locale) fu costruita negli anni 1481–1489 sul progetto dell’architetto Pietro Lombardo (aiutato in questa occasione dai figli). È una chiesa bella, una delle più interessanti che io abbia mai visto in Italia, che ha anche una particolarità fastidiosa: è praticamente impossibile da fotografarla da fuori. Trovandosi infatti a brevissima distanza da tutti i palazzi circostanti, non rientra interamente in un obiettivo normale. Con un Canon EF 28–80 mm II, per esempio, il miglior risultato possibile è questo:
[foto scattata dal sottoscritto in occazione della visita di agosto]
Certo, si potrebbe utilizzare un obiettivo grandangolare, ma in tal caso la chiesa appare sulla foto con delle notevoli distorsioni.
Le foto con le distorsioni sono dunque finite su tutti gli album di architettura, Continuare la lettura di questo post »
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Venezia ad agosto.
Per ovvie ragioni ho evitato di tentare a raccontare tutto ciò che ho visto in un unico articolo.
Non volevo trascinarmi almeno questo debito nel 2020…