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In disegni popolari

Ho trovato una mappa interessante dei tempi della Seconda guerra mondiale.
Per spiegare in una maniera efficace agli americani la portata della invasione tedesca dell’URSS, sono state sovrapposte dell’URSS e degli USA. La macchia marrone è il territorio occupato dai tedeschi.
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I territori strategici

Non tutto lo ricordano, ma nel 1946 gli USA proposero già alla Danimarca di vendere la Groenlandia per 100 milioni di dollari in oro (circa 1,3 miliardi di dollari di oggi).
Secondo i militari statunitensi dell’epoca, il territorio della Groenlandia sarebbe stato il più grande «portaerei fisso» al mondo, importante quanto la Alaska.
La seguente mappa illustra l’importanza strategica dei due territori:

Donald Trump non sarà tanto aggiornato sulla importanza della proprietà dei territori, ma dobbiamo constatare che non tutte le idee folli da egli espresse nascono nella sua testa.


Le innovazioni ambientali

L’azienda statunitense Whooshh Innovations ha sviluppato un sistema semplice ma bellissimo: Whooshh Fish Transport System. Tale sistema serve per la «teleportazione» dei pesci vivi. Può essere utilizzato, per esempio, per lo spostamento dei pesci dalla parte opposta di un argine (naturalmente, non è possibile fare dei «sottopassaggi» come quelli per gli animali che devono attraversare una autostrada o ferrovia).

Il «pescedotto» più grande ha la lunghezza di oltre 500 metri.

Nelle prime versioni del sistema, ogni pesce andava inserito manualmente nel tubo, mentre ora è tutto automatizzato.


Il logico fallimento

Gli organizzatori del festival «Woodstock 50» si sono arresi: l’evento non si farà perché mancano la location e gli sponsor, mentre alcuni degli artisti più famosi hanno ritirato la propria disponibilità a parteciparvi.
Tale fallimento epocale ci ricorda ancora una volta almeno due cose, abbastanza banali:
È controproducente cercare di ripetere i successi del passato; l’obiettivo minimo è quello di saper adattarsi ai tempi correnti. Solo così si fa qualcosa che resta nella memoria.
Non ha senso pianificare di fare qualcosa di epocale per una data precisa (penso che in molti conoscano o ricordino le magiche frasi «dal prossimo semestre inizio a studiare sul serio», «smetto di fumare da lunedì», «vado a conoscerla dopo le vacanze» etc). Contano l’interesse delle parti e alcune altre circostanze fortunate (cercate delle conferme nella vostra stessa memoria: ne troverete).
Il primo Woodstock illustra benissimo entrambi i principi. Gli organizzatori, stranamente, non sono riusciti a capirlo nemmeno in cinquant’anni.


Le braccia sottratte alla…

In base ai recenti calcoli, l’industria dell’arte e della cultura porta agli USA 763,6 miliardi di dollari all’anno. Tale somma rappresenta il 4,2% del PIL: il doppio della agricoltura.
Nell’industria dell’arte lavorano 4,9 milioni di persone che nel 2015 hanno guadagnato 372 miliardi di dollari. Nello stesso anno i musei hanno generato 5,3 miliardi di dollari e le scuole d’arte 3,4 miliardi.
Certo, la diffusione della lingua inglese nel mondo è uno dei fattori a favore del suddetto fenomeno…
Ma uno degli aspetti più interessanti è la distribuzione della reddittività per Stati (in alcuni casi sono rimasto sorpreso):

La fonte.


Raggiungere la sicurezza

Possiamo imparare molto dai metodi di Donald Trump di tutelare la «sicurezza nazionale». Leggiamo, per esempio, l’interessantissimo articolo «Trump’s latest explanation for the Huawei ban is unacceptably bad» e prestiamo l’attenzione alla seguente citazione:

TRUMP: Huawei is something that’s very dangerous. You look at what they’ve done from a security standpoint, from a military standpoint, it’s very dangerous. So it’s possible that Huawei even would be included in some kind of a trade deal. If we made a deal, I could imagine Huawei being possibly included in some form, some part of a trade deal.
REPORTER: How would that look?
TRUMP: It would look very good for us.
REPORTER: But the Huawei part, how would you design that.
TRUMP: Oh it’s too early to say. We’re just very concerned about Huawei from a security standpoint.

Tenuto conto anche degli avvenimenti precedenti, possiamo osservare che secondo Trump l’azienda Huawei è pericolosissima per gli Stati Uniti, è il nemico numero uno. Ha vilato l’embargo dell’Iran, spia gli americani a favore della Cina, risponde direttamente al Governo e i servizi segreti cinesi etc etc. Quindi il mostro va fermato.
Subito dopo, però, Trump afferma che può cancellare la Huawei dalla lista nera qualora dovesse andare a buon fine la trattativa sugli accordi commerciali con la Cina. Gli accordi commerciali favorevoli agli USA farebbero automaticamente diventare la Huawei non pericolosa per gli americani…
Almeno c’è da riconoscere che è un tipo stupidamente onesto: non nasconde che le sanzioni contro la Huawei sono solo uno strumento diplomatico e non una conseguenza della preoccupazione maniacale per la sicurezza.

P.S.: nei giorni scorsi avete sicuramente letto o sentito che in seguito alle sanzioni americane la Huawei dovrebbe perdere l’accesso — tra le altre cose — alla licenza dell’Android e di altri strumenti della Google. Ebbene, dovrei tranquillizzare i possessori dei telefoni Huawei: i vostri apparecchi non smetteranno di funzionare ma, al massimo, avranno dei problemi con gli aggiornamenti. Alle persone che stanno invece pensando di comprare un nuovo smartphone in questo periodo, consiglierei di optare verso altre marche.
P.P.S.: da quello che vedo, il mercato degli smartphone contemporaneo è diviso in due fronti: gli iPhone da una parte e qualche migliaio di telefoni quasi identici tra loro dall’altra. Quindi la scelta mi sembra scontata.


Un suggerimento alle spie

Non penso che qualcuno dei miei lettori sia a conoscenza dell’arresto di Oleg Tischenko, un programmatore presso la  Eagle Dynamics (azienda che produce i giochi-simulatori degli aerei militari).

In sostanza, a partire dal 2011 Tischenko comprava su ebay manuali d’uso e guide tecniche degli aerei da combattimento americani per ampliare le proprie conoscenze e rendere dunque più realistici i simulatori che progettava. Dopo l’acquisto della documentazione per i F16, A10, F35 e F22 è stato accusato negli USA per violazione della legge che proibisce l’esportazione delle armi e il complotto contro gli USA. È stato dunque arrestato sul territorio georgiano nel 2018 e, all’inizio del 2019, estradato verso gli USA (perché non c’è un accordo sulla estradizione con la Russia). Può essere condannato a 10 anni di carcere.
Gli interessati ai dettagli possono leggere questo articolo sull’argomento.
Io, da parte mia, posso sottolineare due cose. Prima di tutto, banalmente, devo constatare che le reali motivazioni degli acquisti potrebbero anche coincidere con quelli dichiarati dall’arrestato. Il quale è stato una vittima molto sfortunata dei limiti assurdi alla circolazione della conoscenza (assurdi perché si tratta delle tecnologie non proprio recenti).
In secondo luogo, ricordo che gli interessati alla documentazione degli aerei militari americani possono accertarsi del fatto che essa viene comunque liberamente venduta su ebay. Fatela comprare dai vostri amici residenti negli USA per poi esportarla nel doppio fondo della valigia come ai vecchi tempi.


Un grande criminale

È vero: il nostro mondo è in un continuo mutamento e alcuni comportamenti considerati normali anche soli dieci anni fa, oggi sembrano poco opportuni. Ma le recenti accuse a Joe Biden mi fanno comunque ridere. E, se fossero le uniche possibili, mi fanno pure sospettare che sia un santo.
Ma il vero obiettivo del presente post è ricordare a tutti i lettori che in una buona quantità dei casi i giudizi sui comportamenti altrui nel passato hanno poco senso anche a causa del fattore tempo. Lo stesso, in una misura ancora più ampia, vale per la valutazione dei comportamenti dei personaggi storici.
Ora che il mio Capitan Ovvio tascabile si è sfogato, dovrebbe rimanere muto per qualche altro tempo…


Legame non trovato

Come avrete già letto o sentito, dal «rapporto Mueller» risulta che non ci sarebbe stato un accordo tra Trump e Putin (due nomi collettivi) circa l’ingerenza russa nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Il commento migliore di tale notizia è già stato fatto dal caricaturista russo Sergej Jolkin:

«Il procuratore speciale Mueller non ha trovato il legame»
A questo punto, in via straordinaria, dovrei essere io ad aggiungere qualcosa di serio.
Aggiungerei due piccole e banali considerazioni solo parzialmente inerenti alla notizia citata all’inizio. Prima di tutto, ritengo esagerata la portata attribuita da alcuni giornalisti all’intervento russo nelle elezioni americane (intervento non negato dai procuratori americani). Allo stesso tempo, nelle azioni del genere a contare è l’azione stessa e non il risultato.
Di conseguenza, Trump si è liberato da una accusa, ma rimane comunque un produttore dei problemi politici molto efficiente. I politici russi che in questi giorni festeggiano la non-scoperta di un accordo non si rendono probabilmente conte del contenuto delle accuse a proprio carico.


Il mercato a combustione interna

Una ricerca statunitense ha dimostrato che l’alcol è un «motore» dell’economia abbastanza potente.
E, in base alle vostre preferenze alcoliche, ora anche voi potete valutare la vostra utilità per il miglioramento dell’accrescimento del benessere economico planetario:

Io, per esempio, anni fa ho smesso di bere la birra (non mi piace più) e sono saltato subito verso la posizione del rum (se ci limitiamo alle sole bevande elencate). E, in effetti, di solito c’è una correlazione tra l’età e la capacità contributiva.