L’archivio del tag «usa»

Le analogie strane

Qualcuno – un po’ troppo serio – potrebbe scandalizzarsi per le ricette di Donald Trump contro il coronavirus (ma non siamo già caduti nella depressione nera ad ascoltare tante persone troppo serie?).
Qualcuno – per nulla serio – potrebbe seguire il grande consiglio di Trump e bere un po’ di disinfettante (non preoccupiamoci: con quel gesto le persone per nulla serie renderanno il nostro mondo migliore).
Qualcuno – un po’ meno spensierato – potrebbe decidere di applicare l’idea trumpista della «iniezione» della luce solare e rendersi conto che ci sono appena due vie per farlo (festeggiamo: qualcuno sta per guarire, anche se non da covid-19).
E io mi sono ricordato una vecchia barzelletta sovietica:

Leonid Brežnev invita gli ingegneri spaziali a una riunione e propone di inviare qualche cosmonauta sul Sole.
Qualcuno trova il coraggio di osservare: «Compagno Brežnev, ma i cosmonauti sul Sole bruceranno!»
E Brežnev prontamente risponde: «Lo capisco, mica sono uno scemo. Propongo di mandarli sul Sole di notte».

Non so proprio perché mi sia venuta in mente…


Lucky Sleepy

Succede ancora qualcosa di positivo in questo mondo. Oggi, per esempio, posso constatare ben due cose.
In primo luogo, capitano ancora delle notizie fuori da quell’argomento di cui ormai ci parlano anche i microonde.
In secondo luogo, capitano ancora delle notizie positive. Ieri, per esempio, abbiamo scoperto che «Crazy Bernie» Sanders ha rinunciato ai tentativi ulteriori di diventare un candidato ufficiale alla presidenza statunitense. Essendo fortemente allergico ai socialisti, sono infinitamente contento per questa sua scelta saggia (ehm, che strano conflitto interiore!). Sono contento pure per avere finalmente azzeccato una previsione. Allo stesso tempo, però, sono un po’ sorpreso.
Sono sorpreso perché tra i candidati democratici principali Sanders mi sembrava quello meno incapace di relazionarsi con l’internet. Mi aspettavo dunque che avrebbe tentato di sfruttare questa sua caratteristica per continuare la campagna elettorale nelle condizioni della quarantena e delle sue conseguenze sociali inevitabili.

«Sleepy Joe» Biden ha, apparentemente, un computer vecchio, una webcam da due dollari, una connessione a internet quasi «da modem» e una scarsa confidenza con l’internet (quindi anche peggio che con il pubblico vivo), ma tanta fortuna politica.
Che noia però.


Tempo militare

È sempre bello scoprire delle cose nuove, anche quelle che alla maggioranza degli altri sembrano ovvie e note da decenni.
Così, per esempio, è stato interessante scoprire che il nostro sistema a 24 ore (13:25, 16:00, 22:47 etc.) negli USA e in Canada si chiama «tempo militare» (military time).
Un americano civile distingue il tempo tra il «prima di mezzogiorno» e il «dopo il mezzogiorno» (AM e PM), contando sempre fino a 12 ore. Mentre gli orari precisi vengono usati solo dai militari. In più, questi ultimi scrivono gli orari senza i due punti in mezzo, chiamano le ore centurie e non pronunciano la parola minuti.
Tredici centurie venticinque. Sedici centurie. Ventidue centurie quarantasette.
Ogni categoria degli americani è talmente abituata a utilizzare il proprio sistema orario e allo stesso tempo ignorare quello dell’"altra squadra", che esistono addirittura dei convertitori online delle ore per i più pigri. Io vi propongo solo un esempio, ma su Google ne troverete facilmente molti altri.

Ed è curioso saper comprendere almeno una parte del linguaggio segreto dei militari americani, ahahaha


Prevedibilità 2020

Avrete già sentito dei risultati del primo Super Tuesday:
– in 9 Stati ha vinto Sleepy Joe Biden,
– in 4 Stati ha vinto Crazy Bernie Sanders,
– in 1 Stato ha vinto Mini Mike Bloomberg.
Tale risultato, sintetizzando, mi sembra una triste continuazione dei dibattiti precedenti tra i candidati alla candidatura e mi fa ricordare la constatazione di un conoscente: «Non diventerai un politico perché rispondi sempre alle domande che ti fanno».
Michael Bloomberg è sempre apparso un candidato politicamente debole proprio perché non ha saputo correggere il difetto di cui sopra. E il risultato si è appena visto.
Ora possiamo pure scommettere dei soldi sul fatto che il candidato democratico alle elezioni presidenziali sarà Biden. Perché oltre a unirsi contro Donald Trump, i democratici dovranno unirsi – e lo stanno già facendo da giorni – pure contro il pericolo socialista rappresentato da Sanders (sostenuto da chi, non pagando le tasse, non comprende il costo globale dei benefici promessi).
Che noia però…


L’autolesionismo

Il risultato della votazione del Congresso repubblicano sull’impeachment a Donald Trump non è una grandissima sorpresa. E, soprattutto, ha permesso a Trump di entrare nella storia con una caratteristica mai ottenuta da alcun suo predecessore: è il primo presidente impeachnuto positivamente. Non so se è stato proprio questo l’obiettivo dei democratici.
I dettagli si dimenticano presto, quindi alle elezioni presidenziali di quest’anno ci sarà un candidato repubblicano «giudicato non colpevole». E contro di lui ci saranno i democratici che «hanno le forze solo per strappare i fogli di carta».

Prima di sottoporre un nemico a una procedura d’accusa, anche quando dovesse essere meritata, bisogna sempre controllare se politicamente non si sta sparando a un piede.
P.S.: per coloro che avessero dei dubbi preciso di non essere un grande fan di Trump.


I metodi comuni

Nonostante tutto, parlando della eliminazione del generale iraniano Qasem Soleimani bisogna riconoscere due cose.

In primo luogo, ricordiamo che era pur sempre una figura istituzionale. È stato un personaggio particolare, ma è stato eliminato per il volere del Presidente di un altro Stato.
In secondo luogo, dobbiamo renderci conto del fatto che si tratta di un evento prevalentemente di politica interna statunitense. Si tratta di una mossa del gioco politico interno di una persona concreta: Donald Trump.
Trump, infatti, si è svegliato il 1 gennaio del 2020 con la chiara comprensione del fatto di avere dei seri problemi. È vero che nella situazione politica attuale l’impeachment non verrà mai portato a termine: lo impedirebbe la maggioranza repubblicana al Senato. I democratici, però, sfruttano l’assenza di una indicazione precisa circa i termini temporali del voto nel Senato e insistono nel chiedere ai repubblicani di garantire l’interrogatorio delle personalità ritenute complici dei fatti incriminati a Trump.
Trump, da parte sua, ha inventato una sua versione della via d’uscita dalla situazione scomoda: il rischio della guerra nel Medio Oriente (e le conseguenti minacce per gli USA) che dovrebbe unire attorno alla sua figura il popolo e il mondo politico americani.
È una situazione talmente banale e trasparente che non rientra nemmeno nella categoria delle dietrologie da bar. È banale come l’analogia con l’operato pluriennale di un noto collega di Trump: Vladimir Putin. La perenne ricerca del nemico esterno — la cui esistenza giustificherebbe molti comportamenti — è un punto comune tra gli USA e la Russia che non mi sarei mai aspettato di scoprire.


Mancato

Come molto probabilmente vi ricordate, il 30 marzo 1981 il Presidente Ronald Reagan rimase ferito in un attentato.
Non so se vi è mai capitato di vedere anche la reazione di Reagan al suono di un palloncino scoppiato durante un suo discorso a Berlino (tenuto nel 1987):


Uguaglianza davanti all’oculista

Un interessante risultato collaterale delle mie recenti ricerche su internet è la seguente tabella per il controllo della vista (San Francisco, anno 1907):

La prima cosa che da all’occhio (che battuta, ahahaha) è la pluralità delle lingue previste: le lettere latine tradizionali, il gotico usato all’epoca dai tedeschi, il giapponese, il cinese, il cirillico e l’ebraico.
Ho saltato la colonna centrale? Infatti. Ma è proprio quella che trovo molto più interessante del «multiculturalismo» spiccante. Perché costituisce uno di quei piccoli e banali dettagli della vita quotidiana dell’epoca, che quasi la totalità degli appassionati di storia non immagina nemmeno di dover accertare. Perché spesso il nostro livello culturale ci impedisce di immaginare le tipiche, diffusissime problematiche del passato.


La differenza tra le professioni

Esistono i poliziotti: intervengono quando lo ritengono necessario e decidono di farlo in base a una serie di principi.
Esistono le guardie: essendo dei dipendenti delle strutture private, intervengono solo quando lo vuole il cliente.
Il lavoro del poliziotto è pagato con le tasse di tutti i residenti in territorio a cui appartiene; il lavoro di una guardia è pagato interamente dal cliente.
In questi giorni mi è capitato di vedere le persone che per anni o decenni si sono lamentate del ruolo da «poliziotto del mondo» degli USA, ma li rivogliono in quella qualità proprio ora. Proprio quando gli USA stanno lasciando quell’incarico. Le persone perennemente scontente, allo stesso tempo, non sono disposte a ingaggiarli in qualità della guardia, pur sapendo che con il presidente imprenditore è possibili trattarne.
Dopo il 2020 o, nel peggiore dei casi, dopo il 2024 il poliziotto molto probabilmente tornerà, ma per i curdi siriani potrebbe essere un po’ tardi. Nonostante ciò, molte persone attorno a noi non impareranno nulla e torneranno a lamentarsi del poliziotto del mondo.


“Stop Celebrating Genocide”

Si dice che negli Stati Uniti aumenta la quantità delle persone che si rifiutano di festeggiare il Columbus Day (il secondo lunedì di ottobre di ogni anno) per protesta contro il genocidio della popolazione locale che accompagnò la colonizzazione del continente. In alcuni Stati, addirittura, lo stesso giorno si festeggia la Giornata delle popolazioni aborigene.
Io continuo a non capire come si possa valutare i fatti accaduti secoli fa con gli standard morali del XXI secolo (molto diversi, se qualcuno non lo sapesse). Ancora meno mi è chiaro il ruolo di Cristoforo Colombo nel genocidio – chiamiamolo pure con questo termine moderno – degli indigeni. Eppure…
Il monumento a Providence:

Il monumento a San Francisco:

Il monumento a Detroit:

Con questa moda di rivalutare tutto, comprese le cose emotivamente ormai nulle per il 99,99% della popolazione terrestre, tra qualche anno sentiremo che Eva è stata violentata da Adamo… Ma per un agnostico come sarà una bella notizia: migliorerà molte teste.