Il mondo automobilistico russo e il mondo (micro-, ma pur sempre esistente, a giudicare dalle mail che mi scrivono i visitatori del mio sito) degli amatori delle auto russe/sovietiche stanno per essere scossi. Fortemente scossi.
L’UAZ-452, in produzione dal 1965 senza delle modifiche particolari, sta per essere dotato – finalmente – dell’aria condizionata! Ma non preoccupatevi: tale aggiornamento clamoroso riguarderà solo la versione «camper». La produzione in serie dovrebbe partire «a breve».
Prevedendo già una nuova ondata delle domande sul come portare legalmente questa auto in Italia, inizio subito a preparare una guida dettagliata. Le persone non troppo pigre possono iniziare, nel frattempo, a organizzare una start-up che faciliti l’importazione, ahahahaha
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Ho sempre pensato, con una certa fondatezza, che l’invidia fosse uno dei motori più efficienti del progresso, una ottima motivazione per le persone di ogni età, professione etc.. Vale anche le aziende, le quali nascono, funzionano e crescono grazie alla attività umana. Ma a volte l’invidia si manifesta in modi veramente perversi.
Pensiamo, per esempio, alla industria automobilistica. Essendo già di suo una delle più grandi manifestazioni del progresso, come e con quali resultati può manifestare l’invidia al suo interno e, allo stesso tempo, verso quei settori dell’economia che storicamente sono molto conservativi? L’invidia può riguardare l’età della azienda. A causa della specializzazione moderna non si può – e non avrebbe senso – competere con dei dinosauri come Monte dei Paschi di Siena, ma, applicando un po’ di fantasia, forse si potrebbe tentare di ripetere i record di alcuni altri. I primi tentativi della competizione del genere si sono registrati in Giappone, dove le fabbriche automobilistiche dichiarano di avere le storie secolari (come, per esempio, 150 anni per la Mitsubishi o 110 anni per la Suzuki): chissenefrega che nei primi decenni producevano tutt’altro (per esempio, i telai per la tessitura). E, soprattutto, chissenefrega che nei primi decenni della loro «storia automobilistica» l’automobile non era ancora stata inventata.
E poi è scattata l’invidia interna al settore ma di portata mondiale. La prima a non avere resistito è stata la Peugeot che ha dichiarato di essere stata fondata nel 1810. Devo constatare che rispetto a quell’anno la qualità delle loro automobili non è migliorata tantissimo. Ma, almeno, in due secoli hanno portato a un buon livello la qualità delle loro biciclette e dei macina pepe.
Mentre nel 2020 al club degli invidiosi si è unita pure la russa UAZ. Il mitico produttore ha annunciato il modello Patriot Antartic Edition dedicato ai 200 anni della scoperta dell’Antartide. Zittite pure coloro che esclamano «cosa c’entra la UAZ con quella scoperta geografica?!» Come ben sapete, infatti, nel 1820 due dipendenti della fabbrica – Bellingshausen e Lazarev – salirono sulla loro UAZ, partirono dalla città che portava già allora il cognome vero di Lenin (Uljanovsk) e dopo qualche giorno di viaggio, mentre furono in cerca di un benzinaio aperto, avvistarono un nuovo continente. O forse non era andata proprio così? Vabbè, non importa.
L’importante è creare il modello. Che sarà presentato entro quest’anno. Ma non si sa ancora quanto costerà. E nemmeno cosa avrà di speciale rispetto a un Patriot normale. Si sa solo che sarà bianco e avrà dei loghi commemorativi sui lati.
Affrettatevi.
Secondo me a causa degli standard ecologici non rispettati il nuovo modello non verrà importato ufficialmente in Europa. Ma questo problema è risolvibile in privato.
Da un lavoro di gruppo nascono sempre dei grandi risultati. Dopo un confronto delle idee di una pluralità di esperti (teorici, scienziati e artigiani), si raggiunge spesso un risultato che nemmeno la persona più illuminata avrebbe potuto sperare di ottenere. Ecco il video che lo testimonia:
Ho una buona notizia per gli amanti dei gloriosi fuoristrada UAZ.
Chi vuole averne uno vero, cioè uno di quelli che hanno reso famosa la marca, ora ha la possibilità di comprarlo. Sottolineo: comprarlo in Italia.
Seguendo questo link, troverete due UAZ 469 del 1986 in vendita per dei prezzi assolutamente accessibili (e trattabili). Per dei motivi naturali (l’età in primis) le auto in questione hanno bisogno di alcuni piccoli interventi, ma in generale pare che siano funzionanti.
Pensate: quando mai vi capiterà di acquistare una UAZ 469 intera e funzionante di quella epoca? L’anno di produzione, ovviamente, indica il fatto che le auto in vendita sono state prodotte secondo gli standard di resistenza imposti dall’esercito sovietico: interamente in metallo, senza l’uso ingiustificato della plastica di m***a.
Ripeto il link dell’annuncio ufficiale: http://www.subito.it/auto/uaz-altro-modello-1986-novara-177319457.htm.
Oggi vi racconto una piccola storia sul funzionamento dell’Esercito russo.
Questo tipo è il tenente-generale Aleksander Shevchenko che attualmente si trova a capo del Dipartimento dei mezzi blindati del Ministero della Difesa russo.
Non chiediamoci, almeno per ora, come faccia a mantenere il proprio incarico portando un cognome ucraino e andiamo avanti.
Questo, invece, è l’ultima versione di UAZ Patriot (modificato dal produttore appositamente per le necessità dell’Esercito):
Evito di farvi vedere la foto del presidente russo Vladimir Putin perché, molto probabilmene, sapete già che aspetto ha.
Quando i tre si incontrano (come è successo, per esempio, ieri nel corso della ispezione da parte di Putin dei nuovi mezzi militari), Shevchenko cerca di aiutare Putin ad aprire la portiera (lato passeggero) della UAZ. Il generale Shevchenko non prende lo stipendio per nulla, si impegna tanto, quindi strappa la maniglia della portiera.
E cerca di nasconderla seguendo la vecchia saggezza russa: le foglie vanno nascoste nella foresta.
Concludo con il video di questa operazione speciale:
Mi sono dimenticato di scrivere che l’8 di febbraio è stato presentato il nuovo logo del produttore automobilistico russo UAZ:
Cosa posso dirne? Fanno fatica a rinnovare le macchine, ma esse rimangono comunque a un buon livello. Poi, finalmente sono riusciti a rinnovare il logo, ma esso è comunque rimasto uno schifo.
Ah, quel segno di spunta cerchiato in teoria dovrebbe essere la lettera У (cioè la U cirillica). Come potete vedere dalla seguente immagine, è stata «inventata» nel 1962: