L’archivio del tag «trump»

Di quale «accordo» parla in questa fase storica è un grandissimo mistero (con chi? su cosa? con quali speranze realistiche?), quindi non perdiamo tempo con le fantasie inutili. L’unica cosa da constatare è che «due settimane» è l’unico principio fisso nella sua testa:

Ah, e poi: qualcuno non si è ancora accorto che la «grande potenza» / «poliziotto del mondo» si è ritirato da mesi in pensione e il mondo è abbandonato a sé stesso?


Non è un errore

Dopo la visione di alcune immagini delle manifestazioni «No Kings» (contro la politica di Trump) e, in particolare, quella di San Francisco…

… sono andato a controllare: secondo le regole vigenti, la bandiera statunitense può essere messa al contrario solo in un caso. Quando si vuole segnalare un pericolo o la resa.
Immagino (e condivido) che i manifestanti intendano la prima delle opzioni.


Trump può imparare

Rispondendo alla domanda della giornalista Miranda Divine se Putin fosse preoccupato del fatto che l’esercito russo sta perdendo «cinquemila uomini ogni settimana» in Ucraina, Trump ha detto:

Comincio a pensare che non gli interessi. Sta perdendo molti soldati e anche l’Ucraina. Vedremo cosa succederà.

È incredibile, ma pure Trump può imparare a comprendere adeguatamente la realtà! Il fatto che questa notizia si stia già trasformando in una specie di tendenza potrebbe essere fonte di ottimismo. Ma ci sono due ma. In primo luogo, Trump deve ancora educare sé stesso alla perseveranza. In secondo luogo, deve smettere di creare problemi nuovi (dazi, scontri violenti negli USA etc.) invece di risolvere quelli già esistenti. Sicuramente non farà in tempo a farlo nei restanti anni della sua presidenza.
Ma sono comunque un po’ soddisfatto del piccolo progresso osservato.


In effetti, sarebbe interessante preparare un video simile su ogni tipica dichiarazione di Trump:

E poi aggiornare quei video periodicamente. Poi, nel 2028, produrre una vera serie: con un tipo di dichiarazione per episodio.


Scopriremo se

Ieri Maria Zakharova, la rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, nel corso della trasmissione «60 Minuti» del canale televisivo statale Rossiya 1 ha dichiarato: la composizione della delegazione russa al secondo round di negoziati con l’Ucraina a Istanbul sarà la stessa dei colloqui del 16 maggio.
Il giorno prima, il 28 maggio, Donald Trump ha dichiarato: nel corso delle prossime due settimane scopriremo se Putin vuole la pace… Eh? Putin vuole cosa? Riusciremo a scoprire qualcosa? Ok, non importa. L’importante è che Trump aveva fatto la stessa dichiarazione il 19 maggio, il 27 aprile… In pratica, fa la stessa dichiarazione ogni due o tre settimane e ogni volta conta di scoprire qualcosa. La prossima volta dovrebbe capitare il 12 giugno: conoscendo Trump, non mi sorprenderò.
Mentre voi non dovreste sorprendervi per il fatto che Putin manda a Istanbul gli stessi buffoni di prima. Perché voi non siete Trump che spera di scoprire qualcosa.


Un vero miracolo…

Dagli USA arriva una notizia incredibile: Trump non cambiato idea in 24 ore! (Sì: come sappiamo, l’unica cosa che è capace di fare in 24 ore è dire o fare l’esatto contrario rispetto a prima.) Sul proprio social ha continuato a criticare Putin, dicendo che quest’ultimo «sta giocando con il fuco»:

What Vladimir Putin doesn’t realize is that if it weren’t for me, lots of really bad things would have already happened to Russia, and I mean REALLY BAD. He’s playing with fire!

Boh, speriamo che finalmente si tratti di un contatto con la realtà stabilito!


Ha iniziato a sospettare qualcosa

Ieri Trump ha dichiarato che Putin è impazzito e ha iniziato a uccidere molte persone, non solo i militari:

I’ve always had a very good relationship with Vladimir Putin of Russia, but something has happened to him. He has gone absolutely CRAZY! He is needlessly killing a lot of people, and I’m not just talking about soldiers. Missiles and drones are being shot into Cities in Ukraine, for no reason whatsoever. I’ve always said that he wants ALL of Ukraine, not just a piece of it, and maybe that’s proving to be right, but if he does, it will lead to the downfall of Russia! Likewise, President Zelenskyy is doing his Country no favors by talking the way he does. Everything out of his mouth causes problems, I don’t like it, and it better stop. This is a War that would never have started if I were President. This is Zelenskyy’s, Putin’s, and Biden’s War, not «Trump’s,» I am only helping to put out the big and ugly fires, that have been started through Gross Incompetence and Hatred.

Il Cremlino, invece di chiedersi dove sia stato Trump per undici anni, ha detto che il post di Trump era dovuto a un «sovraccarico emotivo».
Il sovraccarico emotivo dovuto all’osservazione quotidiana di questa guerra non è un fenomeno impossibile, nemmeno per un non-Trump (ma anche in presenza dell’effetto di assuefazione). Ma questo non annulla la domanda non posta dal Cremlino: dove è stato Trump in tutti questi anni?
Io ho una variante della risposta: è il momento di sospettare che mentalmente fosse stato – e si trovi ancora – più o meno tra le stesse nuvole di quell’ex presidente «sonnolento» che ama tanto criticare. Ricorda alcune cose buone del lontano passato, ma è completamente ignaro di tutto ciò che è accaduto più di recente (come i recenti negoziati tra Ucraina e Federazione Russa che Trump ha ordinato di iniziare dopo la loro conclusione). Vi ricorda già qualche peculiarità da vecchio?
Trump non è molto più giovane di Biden. È (era) importante non perdere il momento in cui non basta più dargli dello stupido.


Nemmeno i rappresentanti del Sud Africa lo hanno picchiato per i fake:

Bisognerebbe fare i complimenti a tutta la delegazione sudafricana che ha saputo contenersi, ma, allo stesso tempo, non abbiamo più nessuno in chi sperare.


Le mosse diplomatiche sicure

Donald Trump, in vista della telefonata di oggi con Putin, aveva postato sabato questa immagine:

E subito dopo ha scritto:

Putin non usa l’internet, non sappiamo se gli verrà la prima delle immagini di questo post e, in ogni caso, potrebbe non essere condizionato proprio da essa. Ma, in ogni caso, racconterà a Trump delle proprie solite impossibili pretese nei confronti della Ucraina. Trump, a sua volta, racconterà di quelle pretese a Zelensky (come se Zelensky non le conoscesse). Zelensky dirà verso quale destinazione deve procedere Putin con le sue pretese. A quel punto Trump dirà di avere fatto tutto il possibile e tornerà a giocare a golf.
Ma forse prima posterà un’altra immagine:

Pure Trump rischia di diventare prevedibile. Che delusione…


L’assenteismo prevedibile

Si poteva scommettere un miliardo di euro su questa «notizia»: ieri Putin non si è presentato all’incontro con Zelensky a Istanbul. L’unico dettaglio che non ho indovinato è il fatto che non ha nemmeno fatto lo sforzo di inventarsi una scusa.
Al suo posto è andato un gruppetto di personaggi che non decidono nulla, guidati da un personaggio che dal puto di vista istituzionale e politico conta meno di nulla (l’ex ministro della cultura e l’autore della riscrittura della storia Medinsky). Ogni cosa (promessa, decisione, accordo) pronunciata da quei personaggi potrà essere tranquillamente ignorata da Putin. La delegazione ucraina lo sa benissimo, non si aspetta alcunché dagli incontri con quei personaggi, Zelensky ha deciso di non partecipare proprio… Tutto questo è logico, tutto questo era prevedibile in anticipo.
Il dettaglio interessante, invece, è: sempre ieri Trump ha dichiarato che non ci sarà alcun progresso nei colloqui di pace sull’Ucraina finché lui e il presidente russo Vladimir Putin non si incontreranno. E allora? Perché non ci è andato a Istanbul, dicendo «Vladimir, ci vediamo là»? Certo, si potrebbe logicamente dire: non lo ha fatto perché capisce che Putin vuole parlare solo con lui e non con Zelensky. Ma finché si preoccupa di come creare una situazione comoda per Putin, non ci sarà alcun progresso nelle trattative: Putin continuerà – ragionevolmente – a pensare di poter fare quello che vuole.
Finché Trump – da «campione delle trattative» – non decide di fare il duro con la parte forte della guerra, Putin continuerà a insultarlo con le proprie azioni. Come lo ha fatto ieri non presentandosi all’incontro di Istanbul voluto fortemente proprio da Trump.