Di fatto siamo già in inverno, quindi per la scelta della musica del sabato posso applicare le stessa logica dell’estate, della primavera e dell’autunno.
Oggi ascoltiamo le composizioni «invernali» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky scritte per il suo ciclo per il pianoforte «Le stagioni» (del 1876).
«Dicembre. Vigilia di Natale»:
«Gennaio. Vicino al caminetto»:
«Febbraio. Maslenica»:
Gli interessati conoscono (o possono ascoltare anche grazie ai miei post precedenti) le altre nove parti del ciclo…
L’archivio del tag «tchaikovsky»
Formalmente l’autunno è già iniziato? Da quando siamo a settembre, per me è iniziato automaticamente. Di conseguenza, per la scelta della musica del sabato applico la stessa logica dell’estate e della primavera.
Oggi ascoltiamo le composizioni «autunnali» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky scritte per il suo ciclo per il pianoforte «Le stagioni» (del 1876):
«Settembre. La caccia»:
«Ottobre. La canzone autunnale»:
«Novembre. Con la troika»:
Gli interessati conoscono (o sono capaci a trovare) le altre nove parti…
Dalle temperature non si direbbe, ma l’estate inizia solo dopodomani (almeno, secondo gli amanti di una delle due formalità esistenti). Meno male che a noi interessa sempre lo stato reale delle cose. Proclamo dunque l’estate iniziata già da tempo e scrivo il post musicale seguendo la logica già applicata all’inizio della primavera.
Oggi ascoltiamo le composizioni «estive» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky scritte per il suo ciclo per il pianoforte «Le stagioni» (del 1876).
«Giugno. La barcarola»:
«Luglio. La canzone del falciatore»:
«Agosto. La raccolta»:
Gli interessati conoscono (o sono capaci a trovare) le altre nove parti…
Il ciclo delle composizioni per il pianoforte «Le stagioni» di Pyotr Ilyich Tchaikovsky (del 1876) si differenzia dalle altre composizioni sulla stessa tematica anche per la sua organizzazione interna. Infatti, a ogni mese dell’anno è dedicata una composizione propria.
Visto che fuori dalle nostre finestre la primavera sembra essere iniziata in tutti i sensi, quali composizioni avrò scelto per il post musicale di oggi? Sorprendentemente, quelle dei mesi primaverili!
«Marzo. Il canto dell’allodola»
«Aprile. Il bucaneve»
«Maggio. Le notti bianche»
Gli interessati conoscono (o sono capaci a trovare) le altre nove parti…
Perché non ho mai pubblicato, nella mia rubrica musicale, qualcosa di Petr Tchaikovsky, uno dei compositori russi più noti? Non saprei. Ma oggi recupero.
La Sinfonia n. 6 in Si minore è l’ultima sinfonia scritta da Tchaikovsky. Finita ad aprile del 1893, due mesi prima della morte dell’autore, è stata da egli stesso chiamata Patetica perché contrappone gli argomenti della vita e della morte.
In questo caso specifico è suonata dalla orchestra del teatro Mariinsky (San Pietroburgo) diretta da Valery Gergiev.
Ho paura di immaginare quanto tempo sia stato speso per la sincronizzazione del movimento con la musica (ore? giorni? settimane?). Ma posso supporre che ogni inquadratura sia stata sincronizzata singolarmente. In ogni caso, il video è da vedere necessariamente con l’audio: come quasi tutti i video che metto. La musica utilizzata è il «Valzer dei fiori» di Petr Tchaikovsky (dal balletto «Lo Schiaccianoci»).
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