In questi giorni il mondo sta mostrando uno strano interesse globale per le interviste da stampa scandalistica. Ma noi proviamo a salvarci prestando l’attenzione agli eventi molto più curiosi e, allo stesso tempo, molto più vicini alla nostra vita reale.
Come avrete notato, il 7 marzo in Svizzera si è tenuto il referendum circa il divieto di indossare gli indumenti che coprano l’intero volto della persona. Il 51,2% dei votanti si è espresso a favore. Ora il divieto – che non si riferisce solo all’abbigliamento imposto dalle religioni – deve essere inserito nella Costituzione, i Cantoni avranno due anni di tempo per attuare la nuova norma.
Il suddetto divieto è sensato? Sì, lo è da diversi punti di vista: anche se non so come verrà applicato – in un ipotetico futuro – ai vari artisti di strada, ai promoter vestiti da personaggi strani e ai partecipanti delle manifestazioni in stile carnevalesco. Ma la curiosità più grande è: si doveva scegliere proprio questo momento storico per promuovere un divieto del genere? Proprio nel periodo in cui diverse «autorità» ci dicono che le mascherine di vario genere vadano indossate anche quando ci si trova soli, da qualche mese, in un bunker ermetico?
Boh, a me sembra uno strano scherzo… Oppure una svista ridicola.
In ogni caso, vorrei proprio vedere se ora per una immaginaria svista del legislatore svizzero le fottute fastidiose mascherine diventino fuorilegge. Sarà un evento infinitamente divertente.
L’archivio del tag «svizzera»
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Vacallo all’inizio di agosto.
Ho finalmente pubblicato il rapporto fotografico sulla mia visita a Chiasso all’inizio di agosto.
Domenica nel cantone svizzero San Gallo si è svolto un referendum sul divieto di «dissimulare o nascondere il proprio viso» nei luoghi pubblici: il 67% dei votanti si è espresso a favore.
Io, di fronte a tale notizia, provo dei sentimenti un po’ contradditori. Da una parte, sono a favore del burqa estivo obbligatorio per tutte le donne (sì, proprio per quelle donne che escono di casa quasi nude, distraggono gli uomini e spesso danno pure dei maniaci a questi ultimi). Dall’altra parte, conosco l’opinione di molte donne musulmane su questo capo di abbigliamento: «ci permette di non sentirci osservate dagli uomini».
A quali conclusioni posso giungere in base a questi due elementi? Prima di tutto, posso constatare che tutte le donne vedono il mondo circostante popolato dei maniaci sessuali, ma almeno quelle musulmane comprendono la necessità di non provocare. In secondo luogo, deduco che la maggioranza raggiunta al referendum svizzero sia composta dai voti degli uomini (stanchi dalle accuse infondate) e delle donne di scarsa responsabilità civica.
Grazie a una certa attenzione mediatica verso la grande scelta di David Goodall possiamo finalmente comprendere una cosa importantissima: la morte di una brava persona può essere la fonte di speranza e non di tristezza. Intendo la speranza per la società degli esseri umani su questo pianeta.
Ieri, in una clinica specializzata svizzera David Goodall ha girato una valvola, si è fatto una iniezione letale e si è addormentato per sempre. Non era gravemente malato, non soffriva di alcun male. Ma a 104 anni era ormai stanco della vita e della vecchiaia. Voleva morire in modo decente, prima di perdere l’aspetto umano e diventare solo un pezzo di carne da mantenere in attività biologica.
Possiamo sperare almeno un po’ che nel futuro, chissà quanto lontano, quando la medicina sconfiggerà le malattie e la società gli assassini, gli umani andranno via come David Goodall, in modo dignitoso. Magari scherzando e cantando l’"Inno alla gioia".
Sarebbe stato logico programmare per l’edizione odierna del «video domenicale» qualcosa di relativo al Natale. Ma io sono ateo, quindi pubblico ben tre video (brevi) che in qualche modo riguardano le vacanze natalizie e uno dei luoghi preferiti dai molti per passarle.
Come saprete, tante persone d’inverno vanno in Svizzera in montagna.
Ma non tutti sanno che in Svizzera, ogni anno, oltre all’inverno succede pure l’estate.
E non è tutto: oltre alle montagne, in Svizzera ci sono pure le città.
Essendo un vecchio spettatore di Euronews, vedo spesso dei video pubblicitari mirati ad attirare i turisti in vari Stati del mondo. Ora posso affermare con certezza: una pubblicità di qualità di uno Stato è una cosa rarissima. Quindi non perdiamoci gli esempi positivi.
P.S.: ancora una volta faccio gli auguri di buon Natale a tutti coloro che lo festeggiano.