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Amicizia rinviata

Non ho resistito e ho messo un titolo del post particolarmente del cazius…
Ma il fatto è che Putin ha firmato un decreto presidenziale in base al quale i «Giochi mondiali dell’amicizia» non si terranno, come inizialmente previsto. nel 2024. Le competizioni sono state rinviate «fino a una decisione speciale» di Putin della Federazione russa per garantire «la protezione dei diritti degli atleti e delle organizzazioni sportive al libero accesso alle attività sportive internazionali».
Per coloro che non sanno di cosa si tratti, preciso che nell’ottobre 2023 Putin aveva firmato un decreto per organizzare i «Giochi Mondiali dell’Amicizia»: ciò è avvenuto in seguito alla sospensione degli atleti russi dalle competizioni internazionali a causa dell’invasione della Ucraina da parte dell’esercito russo. I giochi si sarebbero dovuti tenere nel settembre 2024 a Ekaterinburg e Mosca, ma sono stati rinviati. Il Comitato Olimpico Internazionale si era opposto al loro svolgimento, esortando gli atleti a «rifiutare qualsiasi partecipazione e a sostenere qualsiasi iniziativa volta alla completa politicizzazione dello sport internazionale».
Non so se bisogna spiegare l’esclusione degli sportivi che rappresentano lo Stato russo dalle competizioni internazionali (so che esistono delle menti diversamente abili che non lo capiscono, ma presumo che non capiranno nemmeno dopo la mia spiegazione). Ma so che è abbastanza facile spiegare il rinvio dei «Giochi mondiali dell’amicizia»: provate a immaginare quanti – e di quale qualità – sportivi si sarebbero presentati per farsi poi escludere dalle competizioni internazionali serie. Qualcuno è riuscito a spiegarlo a Putin: per me è un successo didattico incredibile!


Lo show parigino

Fino a ieri non avevo alcuna intenzione di vedere le Olimpiadi 2024 (come tutte le altre Olimpiadi e tutto lo sport in generale: perché non mi interessano) e/o le cerimonie di apertura/chiusura (gli spettacoli indirizzati alle grandi masse generalmente contengono troppe poche briciole di opere realmente belle e valide).
Da ieri pomeriggio, però, sento e leggo troppe reazioni contraddittorie sulla apertura delle Olimpiadi parigine. L’unica cosa che sono riuscito a capire bene è: a Parigi sono riusciti a fare qualcosa di realmente insolito e, in un certo senso, eccezionale.
Ma dove trovo il tempo per vedere tutta la cerimonia? O, almeno, dove trovo un video nel quale sono stati raccolti i momenti migliori della cerimonia? Boh… Dai pochi video riassuntivi – tipo quello riportato sotto – non sono riuscito a capire molto sulla qualità dello spettacolo (ma, probabilmente, ho iniziato a cercare troppo presto).

Di conseguenza, per ora posso solo constatare che una delle scene più discusse mi ricorda, per qualche motivo, la scena del festeggiamento di un compleanno tratta da qualche film un po’ stupido… Continuare la lettura di questo post »


Il sondaggio del mese

Alla fine del mese, il venerdì 26 luglio, dovrebbero iniziare le Olimpiadi di Parigi. Io, personalmente, non intendo seguirle perché sono totalmente disinteressato allo sport professionale e allo sport osservato in un modo passivo…
N.B.: è inutile che gli ideatori e gli organizzatori delle Olimpiadi ci prendano in giro: tutti gli sportivi che vi partecipano, praticano il proprio sport come l’attività principale della vita e ci guadagnano pure dei soldi. Di conseguenza, lo fanno per lavoro. Di fatto, fanno lo sport in un modo professionale.
Ma ora vi faccio comunque una domanda sull’argomento:

Per vedere le Olimpiadi bisogna...

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Ovviamente, al sondaggio possono partecipare anche le persone non intenzionate a seguire le Olimpiadi.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.


2024 BRICS Sports Games

Sicuramente tutti gli appassionati dello sport di tutto il mondo stanno in questi giorni seguendo i 2024 BRICS Sports Games (si svolgono dal 12 al 23 giugno; vi partecipano 89 Stati, molti dei quali hanno mandato ai Giochi almeno uno sportivo). Si osservano la competizione tesa, l’eccitazione sportiva, i migliori atleti di tutto il mondo. E, ovviamente, la squadra russa sta facendo a pezzi tutti i suoi rivali, dimostrando il proprio altissimo livello.
sette favoriti sono già stati determinati:

Come vedete, le grandissime potenze sportive stanno combattendo duramente per la supremazia nella competizione a squadre. È ancora difficile prevedere chi vincerà i Giochi: la concorrenza è troppo grande.
Oppure ho esagerato in qualcosa? Boh… Tanto, questa estate non c’è altro da vedere per i manici dello sport…


La quantità e la qualità

A volte mi diverto tantissimo a leggere anche le statistiche più semplici. Per esempio: ieri il viceministro dello sport russo Aleksei Morozov ha dichiarato che «oltre cento sportivi russi hanno deciso partecipare alle gare sotto la bandiera di qualche altro Stato». Alcuni giornalisti si sono prontamente ricordati di avere calcolato già a luglio 2023 che quegli sportivi erano almeno 204. E altri giornalisti hanno precisato che dell’ultimo numero riportato 141 sono in realtà i giocatori a scacchi.
Non ho mai capito perché gli scacchi vengano classificati come uno sport, ma ora non importa.
La cosa più importante da sottolineare è: la statistica appena citata si è rivelata una enorme pubblicità-al-contrario dello sport. Infatti, il suo riassunto in parole sarebbe: chi lavora con la testa scappa più facilmente dallo Stato-aggressore, mentre chi lavora con le altre parti del corpo tende a rimanerci.


Un nuovo campionato importantissimo

Io, personalmente, non seguo lo sport professionale in generale e il calcio in particolare, ma a qualcuno dei lettori potrebbero interessare la «notizia» e la tendenza da essa potenzialmente derivante.
Il Ministero dello Sport russo sta progettando di creare un campionato di calcio che coinvolga club della Crimea, delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, dell’Ossezia del Sud, dell’Abkhazia e dei territori occupati delle regioni ucraine di Kherson e Zaporozhye. Secondo la dichiarazione ufficiale del vice-ministro dello sport Odes Baisultanov, al campionato in questione parteciperanno i club delle «repubbliche amiche» e le squadre delle università russe. La prima stagione è prevista per il 2023.
Si precisa che il futuro campionato non sarà affiliato all’Unione calcistica russa (RFU), alla Federazione calcistica internazionale (FIFA) e all’Unione delle associazioni calcistiche europee (UEFA). Ma questo dettaglio, ormai, non ha alcuna importanza: il 27 febbraio la FIFA ha vietato le partite di calcio internazionali in Russia, mentre il giorno dopo, il 28 febbraio, la FIFA e l’UEFA hanno sospeso le squadre nazionali e i club russi dalla partecipazione alle competizioni sotto la propria egida.
Ecco, pianificare qualcosa del genere anche per il 2023 è, per i funzionari russi, un segno di grande ottimismo e di grande convinzione della propria fortuna. Ma questo non significa che non possano pianificare i campionati simili anche per gli altri tipi di sport. Di conseguenza, i miei lettori psicologicamente forti e stabili possono provare a seguirne qualcuno. Sarà una esperienza un po’ estrema ma breve. Sospetto fortemente che la qualità di calcio (o di, per esempio, basket) del campionato «indipendentista» sarà simile al campionato italiano di hockey, ma almeno potrete raccontare ai vostri nipoti di avere visto delle oscenità sportive inimmaginabili.


Una GoPro per tutti

Solo per non perderlo: un video tecnicamente bello con i vari sport più o meno estremi.


Diventare un campione olimpico

Non tutti lo sanno, ma il titolo del campione olimpico è accessibile a tutte le persone capaci di alzarsi dal divano. Infatti, per diventare un campione è sufficiente praticare qualche sport caratterizzato da una concorrenza interna minima. Per diventare un semplice campione del mondo si potrebbe anche inventare uno sport nuovo (quindi con la concorrenza nulla), ma in quel caso non si riuscirebbe ad accedere alle Olimpiadi: passeranno alcuni decenni prima che la vostra invenzione venga riconosciuta dai burocrati sportivi. Quindi va cercato lo sport olimpico meno popolare…
Per le Olimpiadi invernali la scelta mi sembra ovvia: il curling! Da quante decine di persone in tutto il mondo sarà praticato? Secondo me, poche.
Con alcuni amici universitari già oltre quindici anni fa avevamo pensato di fare una squadra di curling, e da quei tempi è cambiato ben poco in termini della concorrenza. Solo la nostra pigrizia innata ci ha impedito di iniziare il nostro progetto olimpico.


ZA Sport

L’azienda russa «ZA Sport» (il nome si traduce letteralmente come «A favore dello sport»), specializzata nella produzione dell’abbigliamento sportivo e casual, è stata fondata nel 2012 da Anastasija Zadorina: la figlia del colonnello-generale Mikhail Shekin, il capo del servizio di forniture materiali dell’FSB. Anastasija è da anni nota in Russia per le sue iniziative «sociali patriottiche», ma questa volta, finalmente, è riuscita a realizzarsi anche in un ambito un po’ più ufficiale.
Ebbene, a grande sorpresa la sua ZA Sport ha ottenuto il diritto di vestire la squadra olimpica russa per otto anni. Il sito aziendale, in particolare, dice:
Il completo olimpico per la squadra nazionale russa è stato progettato tenendo conto dei desideri degli atleti e nel rispetto di tutti i regolamenti del Comitato Olimpico Russo e del Comitato Olimpico Internazionale.
(traduzione mia)
E allora vediamo qualche esempio di quei vestiti… Anzi, confrontiamo i prodotti della ZA Sport con quelli dei concorrenti. A sinistra vediamo l’uniforme olimpica degli Stati Uniti, mentre a destra quella russa prodotta dalla ZA Sport:

Se vi capita di vedere le prossime Olimpiadi invernali di Pechino, sicuramente riuscite a riconoscere e distinguere le due squadre.


Lo skateboarder Igor

Il residente di San Pietroburgo di nome Igor è fedele al suo skateboard dal 1981 perché, a suo dire, va molto meglio di quelli moderni:

L’attrezzo utilizzato è uno «Sprint» («Спринт») di produzione sovietica. Il proprietario pratica la discesa con gli sci d’inverno, mentre d’estate si allena in città proprio come lo dimostra il video (questo spiega anche i suoi movimenti).
Per chi avesse avuto dei legittimi dubbi aggiungo che il signore ha 73 anni. Questo dimostra – ancora una volta – che la vecchiaia è spesso solo una condizione mentale, quindi trovo offensivo dare del vecchio (o anziano) a una qualsiasi persona capace di condurre una vita completa. Viverla anche nei limiti delle condizioni fisiche che, come potete vedere, non sono strettamente correlate all’età anagrafica.
Auguro a tutti di essere come Igor!