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L’accesso remoto agli smartphone

Il programma TeamViewer che permette di accedere in remoto ai computer diversi da quello utilizzato in modo diretto esiste dal 2005. Il programma deve essere avviato su entrambi i computer per poter essere utilizzato e la sua versione per l’utilizzo personale è gratuita. Alcuni dei miei lettori probabilmente conoscevano già questo programma.
Io, nel frattempo, solamente l’altro ieri ho scoperto che il Team Viewer permette di accedere in remoto anche agli smartphone. Tale funzionalità può essere molto utile, per esempio, per aiutare i parenti o gli amici anziani a impostare i telefoni, per caricare dei file su uno smartphone, per utilizzare le applicazioni dello smartphone con la comodità offerta dallo schermo grande e dalla tastiera del computer (scrivere i testi sensati e lunghi sui social via telefono è una tortura).

È necessario installare sul proprio smartphone l’applicazione TeamViewer QuickSupport, mentre sul lato-computer è sufficiente avere il TeamViewer normale. Una volta stabilita la connessione tra i due apparecchi, sul computer viene visualizzato il pannello di controllo del telefono dove può essere visualizzata anche Continuare la lettura di questo post »


La resa

Come avrete probabilmente già letto, in un liceo di Piacenza è stato tecnicamente realizzato il blocco dei telefoni nelle ore di lezione.
Non so se tutti si sono resi conto della gravità del segnale. Non so se tutti hanno capito cosa nasconde questa disperata azione di forza. In sostanza, per la prima volta in Italia un intero corpo dei docenti ha ammesso pubblicamente di essere più noioso di un fottuto apparecchio elettronico. Ha ammesso di avere perso la concorrenza. Ha ammesso di non saper offrire ai propri studenti nulla di meglio, coinvolgente e interessante. Ha ammesso di essere professionalmente inadeguato.
Che tristezza…
Io, se fossi il genitore di uno dei ragazzi, avrei già provveduto di trasferire il proprio figlio in una scuola migliore. Ma per fortuna non ho più le preoccupazioni di questo genere.

Per la maggior parte degli anni nei quali è trascorsa la mia vita scolastica, il cellulare era uno dei simboli dell’imprenditore di successo. Di conseguenza, io e i miei compagni non avevano quel genere di distrazione. Durante le lezioni noiose ci scrivevamo dei bigliettini stupidi o giocavamo a scacchi sotto il banco. È questa la vita reale.


La Commissione europea ha multato Google per altri 4,34 miliardi di euro. Questa volta il pretesto sarebbe la «imposizione illegale» degli strumenti di ricerca della Google sui dispositivi con l’Android.
Potremmo ipotizzare due spiegazioni a tale idiozia. Per esempio, potremmo ipotizzare che la Commissione abbia deciso di non abbandonare la tecnica tipica del socialismo: derubare chi guadagna (Google) per finanziare la tranquilla nullafacenza di chi non è capace di farlo (i membri della Commissione).
Oppure potemmo ipotizzare che in forza alla età avanzata, analfabetismo digitale (spesso è la conseguenza dell’età) e/o limitate capacità cognitive, i membri della Commissione non sanno che su Android può essere installato qualsiasi strumento di ricerca alternativo a quello esistente per default. Inoltre, può essere installato sia dal produttore del telefono che dal suo utente privato. In forza ad almeno una delle ragioni elencate poco prima i Commissari non comprendono nemmeno la logica «nel sistema operativo di mia produzione includo lo strumento di ricerca di mia produzione».
Entrambe le ipotesi, naturalmente, vanno prima di tutto applicate alla commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager. E spero che nessuno le racconti della esistenza degli iPhone!

A questo punto il CEO del Google Sundar Pichai dichiarò che l’Android potrebbe smettere di essere un sistema operativo gratuito. Di conseguenza, come potete facilmente immaginare, aumenteranno i prezzi finali di tutti gli smartphone con l’Android. Ringraziate pure la commissaria Margrethe Vestager. E ripensate ancora a quale delle due ipotesi scegliere.


La maggioranza delle persone, al giorno d’oggi, utilizza una grande varietà di apparecchi per navigare sull’internet: non solo i computer, ma pure gli smartphone e i tablet. Per esempio, secondo le statistiche del mio sito circa il 40% delle visite giornaliere viene effettuato con gli smartphone. Questo significa che ai proprietari dei siti conviene rendere questi ultimi adattabili a tutte le tipologie degli schermi rendendo quindi sempre comoda la consultazione dei contenuti.

IMHO, entro pochissimi anni avremo due internet paralleli: quello basato sulle app per gli smartphone (i servizi offerti via form e i contenuti sintetici diffusi via messenger) e quello basato sui vecchi siti responsive per i computer (e forse per i tablet, se questi riescono a sopravvivere). A fino a quel momento siamo costretti a creare i siti responsive per ogni genere di apparecchio. Perché dopo la prima fase dell’entusiasmo per l’internet tascabile la gente sta ormai capendo che il mezzo più comodo per il consumo dei contenuti è comunque il computer con lo schermo sufficientemente grande e comodo.

Realizzare un sito web responsive è in realtà molto più facile di quanto possa sembrare, ma oggi vorrei concentrarmi solo su un preciso aspetto di tale missione: quali dimensioni degli schermi vanno previste. È un aspetto importante perché per essere visualizzato in modo ottimale su tutte le tipologie degli schermi un sito responsive deve:
1) ridurre progressivamente la quantità delle colonne e annullare il float con il stringersi della larghezza della pagina;
2) utilizzare il max-width al posto del width per l’assegnazione della larghezza al contenitore;
3) diminuire i valori di margin e di padding sui dispositivi mobili;
4) ottimizzare le dimensioni dei caratteri sugli schermi piccoli (in modo che l’utente non debba ingrandire la pagina per riuscire a leggere i testi);
5) trasformare i menu orizzontali in menu estendibili;
6) nascondere gli elementi/contenuti secondari sugli schermi piccoli (display: none);
7) diminuire le dimensioni delle immagini di sfondo.
Se mi sono dimenticato qualche punto importante della lista, segnalatemelo pure!
In pratica, nel corso della realizzazione del nostro sito web responsive noi dobbiamo prevedere quelle categorie degli schermi per le quali la composizione della pagina cambia radicalmente. Io utilizzo da tempo questa sequenza di media query (in CSS3):

/* Smartphones (orientamento verticale e orizzontale) ----------- */
@media only screen and (min-width : 320px) and (max-width : 480px) {
/* i vostri stili */
}

/* Smartphones (orientamento orizzontale) ----------- */
@media only screen and (min-width: 321px) {
/* i vostri stili */
}

/* Smartphones (orientamento verticale) ----------- */
@media only screen and (max-width: 320px) {
/* i vostri stili */
}

/* iPads (orientamento verticale e orizzontale) ----------- */
@media only screen and (min-width: 768px) and (max-width: 1024px) {
/* i vostri stili */
}

/* iPads (orientamento orizzontale) ----------- */
@media only screen and (min-width: 768px) and (max-width: 1024px) and (orientation: landscape) {
/* i vostri stili */
}

/* iPads (orientamento verticale) ----------- */
@media only screen and (min-width: 768px) and (max-width: 1024px) and (orientation: portrait) {
/* i vostri stili */
}

/* iPad 3**********/
@media only screen and (min-width: 768px) and (max-width: 1024px) and (orientation: landscape) and (-webkit-min-device-pixel-ratio: 2) {
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 768px) and (max-width: 1024px) and (orientation: portrait) and (-webkit-min-device-pixel-ratio: 2) {
/* i vostri stili */
}

/* desktopo e portatili ----------- */
@media only screen  and (min-width: 1224px) {
/* i vostri stili */
}

/* schermi grandi ----------- */
@media only screen  and (min-width: 1824px) {
/* i vostri stili */
}

/* iPhone 4 ----------- */
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-width: 480px) and (orientation: landscape) and (-webkit-min-device-pixel-ratio: 2) {
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-width: 480px) and (orientation: portrait) and (-webkit-min-device-pixel-ratio: 2) {
/* i vostri stili */
}

/* iPhone 5 ----------- */
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-height: 568px) and (orientation: landscape) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-height: 568px) and (orientation: portrait) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}

/* iPhone 6 ----------- */
@media only screen and (min-width: 375px) and (max-height: 667px) and (orientation: landscape) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 375px) and (max-height: 667px) and (orientation: portrait) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}

/* iPhone 6+ ----------- */
@media only screen and (min-width: 414px) and (max-height: 736px) and (orientation: landscape) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 414px) and (max-height: 736px) and (orientation: portrait) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}

/* Samsung Galaxy S3 ----------- */
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-height: 640px) and (orientation: landscape) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-height: 640px) and (orientation: portrait) and (-webkit-device-pixel-ratio: 2){
/* i vostri stili */
}

/* Samsung Galaxy S4 ----------- */
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-height: 640px) and (orientation: landscape) and (-webkit-device-pixel-ratio: 3){
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 320px) and (max-height: 640px) and (orientation: portrait) and (-webkit-device-pixel-ratio: 3){
/* i vostri stili */
}

/* Samsung Galaxy S5 ----------- */
@media only screen and (min-width: 360px) and (max-height: 640px) and (orientation: landscape) and (-webkit-device-pixel-ratio: 3){
/* i vostri stili */
}
@media only screen and (min-width: 360px) and (max-height: 640px) and (orientation: portrait) and (-webkit-device-pixel-ratio: 3){
/* i vostri stili */
}

Per quanto riguarda il codice appena riportato, è importante sottolineare l’uso intenzionale dell’operatore «only». Esso ci permette di applicare gli stili solo ai browser moderni. I browser vecchi (tra i quali saluto in modo particolare l’IE6) che sanno interpretare solamente il CSS2, devono invece essere trattati con un foglio di stili separato (per non appesantire e «rallentare» quello principale).
Parlerò dei vecchi browser in uno degli articoli successivi (perché purtroppo non possono essere del tutto ignorati), mentre l’obbiettivo del presente paragrafo era quello di condividere con voi uno «schema» in CSS utile, dettagliato e funzionante. Ho fatto risparmiare del tempo alle persone ancora più pigre di me…
Prego!

Commentare | Commenti disabilitati su § 10. Un sito web responsive: gli schermi da prevedere

I miglioramenti in peggio

Molto probabilmente ve ne siete accorti anche voi: molto spesso gli aggiornamenti evidenti delle varie applicazioni che avete sul telefono riguardano esclusivamente lo spostamento delle icone da una parte all’altra o il cambiamento di alcuni colori.
Tali «aggiornamenti» non sempre appaiono sensati; molto spesso ci fanno impiegare una quantità spropositata del tempo per ritrovare le funzioni abituali della applicazione. Uno degli esempi concreti più eclatanti è la recente versione dell’Instagram. Al posto del vecchio menu è stata introdotta la barra con cinque piccole icone in alto. E io ci avevo impiegato un bel di tempo per capire che il comando «esci» si trova ora sotto i tre pinti a destra: la relativa icona è talmente piccola che inizialmente non riuscivo a centrarla bene con il dito (e di conseguenza essa mi sembrava non funzionante).

Insomma, pure l’Instagram ci ricorda che aggiornamento non è sinonimo di miglioramento.


Il design telefonico

Se, un giorno, l’Apple deciderà di creare uno smartphone triangolare, gli altri produttori la seguiranno.


Ventilatore usb

Per quanto riguarda il caldo, abbiamo due certezze: 1) prima o poi finirà; 2) prima o poi ritornerà di nuovo.
A tutti coloro che intendono sopravvivere fino al verificarsi del secondo punto comunico della esistenza di un oggetto del quale ho letto pochi giorni fa.
Il ventilatore alimentato dalla batteria dello smartphone:

Funziona con tutti i telefoni (grazie a tutti gli attacchi forniti) e con tutti i sistemi operativi. È funzionale e consuma poca batteria.
Se siete interessati, eccolo su Amazon.
P.S. Un breve video illustrativo:


Tre mesi con l’iPhone

Esattamente tre mesi fa sono passato da un cellulare a uno smartphone. Esattamente tre mesi fa sono passato al mio primo smartphone. Il mio primo (e attuale) smartphone si chiama iPhone 5S.

La storia dei miei telefoni si trova sotto questo link. Oggi, invece, voglio provare a descrivere, essendo ancora libero dalle abitudini che quasi tutti i miei amici hanno accumulato negli ultimi 8–10 anni, i principali difetti degli smartphone.

Il difetto № 1. È scomodo scrivere. Si possono scrivere molte più cose, ma farlo è scomodissimo dal punto di vista fisico. Sul vecchio buono cellulare scrivere era molto più comodo. Spesso bisognava schiacciare più volte un tasto per arrivare alla lettera voluta, ma era praticamente impossibile sbagliare la lettera mettendo male il dito. Quindi sprecavo molto meno tempo a prendere la mira.

Il difetto № 2. Non si può far vedere il telefono agli altri. Attualmente c’è una infinità di modelli degli smartphone sul mercato, tre quarti dei miei amici e conoscenti hanno i telefoni diversi. Però nessuno si permette più di dire «Bello quel telefono, posso vederlo?» Dieci anni fa, all’epoca dei cellulari, quella domanda era però molto frequente. Il cambiamento nelle abitudini è dovuto al fatto che sugli smartphone c’è una infinità di dati personali. Quindi la gente deve trattenere la propria curiosità e scoprire personalmente le funzionalità dei nuovi modelli solo comprandoli. Non capisco perché, dopo dieci anni dalla esplosione del mercato degli smartphone, nessun produttore ci è arrivato a prevedere la possibilità di due profili-utente sui telefoni? Ci vorrebbe un profilo personale per il proprietario e uno pubblico per gli amici.

Il difetto № 3. Pure gli smartphone hanno la sim. In presenza delle tecnologie moderne, la sim è un oggetto totalmente inutile perché le tecnologie moderne permettono di programmare facilmente tutte le sue funzioni direttamente nell’apparechio. In una piccola parte è già successo (per esempio, la rubrica telefonica è diventata indipendente dall’apparecchio perché sta anche su cloud), ma il rettangolo di plastica e il relativo slot continuano a occupare spazio vitale nel telefono. Avrebbero potuto essere sostituiti da qualcosa che permetta, per esempio, di aumentare la memoria.

Il difetto № 4. Uno smartphone è troppo fragile. Stranamente, è praticamente l’unica differenza tra gli smartphone e i cellulari per la quale la gente è dispiaciuta. Però esiste anche essa. Quando di notte il mio iPhone si mette a suonare per uno dei numerosissimi possibili motivi, non posso più lanciarlo con serenità verso un punto indefinito della stanza buia. Anzi, posso farlo, ma solo una volta.

Ecco, i miei primi tre mesi di vita con uno smartphone in mano mi hanno portato a queste conclusioni. Suppongo che altri difetti minori siano legati ai singoli modelli o sistemi operativi.


Smartbomb

Come già saprete, il nuovissimo Samsung Note 7 ha l’abitudine di esplodere.

Quindi io mi associo alla gente che propone di regalare tutti gli esemplari prodotti ai militanti di ISIL.

Intanto la Samsung ha già fatto un bellissimo regalo alla Apple.

P.S.: intanto io sto sulla riva del fiume e aspetto di fotografare i corpicini di tutti gli smartphone del mondo con il mio cellulare d’epoca.


Cartone cinese sugli smartphone

A 14 anni avevo sbattuto la faccia contro una cabina telefonica in metallo perché stavo guardando, mentre camminavo lungo un marciapiede moscovita, una bella tipa dall’altra parte della strada.

A 26 anni avevo sbattuto la faccia contro un palo della luce perché stavo guardando, mentre camminavo lungo un marciapiede milanese, una Ferrari di colore celeste ferma al semaforo.

Ora, invece, la gente di qualsiasi età spesso combina realmente delle cose mostrate nel video sottostante. Perché? Solo perché guarda le cose inutili e insensate sul telefono. Faccio una esclamazione da vecchio: ma dove cazzo sta andando il mondo?!

Sottolineo, comunque, che finalmente i cinesi sono riusciti a produrre qualcosa di veramente bello e divertente.