L’archivio del tag «regali»

Il Babbo Natale anonimo

Il sito russo Habr (specializzato nell’offrire lo spazio per le discussioni in materia delle tecnologie dell’informazione e dell’internet) ormai da dieci anni organizza, ogni dicembre, un evento curioso: il «Ded Moroz anonimo». Tale evento consiste nello scambio di regali di Capodanno tra gli utenti del sito registrati. Ogni utente interessato a partecipare all’evento indica in una apposita form i propri nome reale e indirizzo postale, riceve i dati analoghi di un altro utente partecipante scelto a caso dal sistema (per inviare un regalo), sceglie e invia un regalo, e poi aspetta di ricevere un regalo da qualche altro utente (per il quale è stato scelto dal sistema). In questo modo tutti i partecipanti diventano degli autori di regali anonimi: infatti, non sanno da chi arriverà il regalo e, nella schiacciante maggioranza dei casi, non conoscono personalmente la persona alla quale hanno inviato il proprio regalo (e viceversa). Ogni autore di un regalo può sperare di indovinare il regalo o provare, furbamente, a cercare su internet il nome del destinatario assegnatogli per scoprire, eventualmente, i suoi interessi.
[A questo punto ricordo che in Russia i regali si fanno per il Capodanno invece che per il Natale; il personaggio folcloristico che porta i regali si chiama Ded Moroz (Babbo Gelo).]
L’idea di Ded Moroz anonimo mi sembra bella e simpatica, quindi mi dispiace un po’ che non esista anche in Italia: ricevere qualche regalo in più (ma pure farlo) è sempre positivo. Ma allo stesso tempo capisco che non tutti sarebbero disposti ad affrontare le difficoltà legali in materia di privacy, le quali sorgono ogni qualvolta ci si trova davanti alla necessità di raccogliere e gestire le informazioni personali (in questo caso indirizzi e nomi).
Spero che prima o poi gli amministratori di qualche sito famoso a livello occidentale trovino il modo di organizzare una cosa del genere.


Con la noia si fanno miracoli

Più di dieci anni fa un abitante del Kansas aveva fatto uno scherzo ai propri genitori che all’epoca erano appassionati dei cruciverba: aveva regalato a loro il [presunto] cruciverba più grande al mondo. Il regalo aveva le dimensioni di 213×213 centimetri ed era composto da oltre 90 mila caselle. Le parole da inserire erano 28 mila, il libro con le rispettive domande aveva cento pagine…

Alla fine, però, il regalo era rimasto inutilizzato fino all’aprile 2020: proprio in quel periodo i signori, annoiati a causa del lockdown, se ne sono ricordati e hanno deciso di iniziare la sfida. Dal punto di vista «logistico» non è stato impossibile: il cruciverba era in realtà stampato su nove fogli separati. Dal punto di vista «intellettuale» è stato un po’ meno facile: per completare l’intera opera sono stati necessari circa dieci mesi.

A gennaio 2021 il cruciverba risolto è stato presentato al figlio assieme alla richiesta (serissima, ahahaha) di controllare la correttezza delle parole inserite. Ma egli, il figlio, ha già iniziato a cercare il sudoku più grande al mondo.
Qual è la morale di questa storia? Direi che ce ne sono addirittura due.
Prima di tutto, provate a immaginare in quale situazione potrebbe rivelarsi utile un vostro regalo «particolare». Spero che non siate superstiziosi…
E poi considerate l’eventualità di essere coinvolti nell’utilizzo di quel regalo fatto con tanto umorismo.


Cosa farsi regalare

Alla fine di dicembre dell’anno scorso avevo provato a elencare i principi fondamentali che potrebbero aiutare a scegliere i regali da fare agli altri. Ma a tutti, più o meno di frequente, capita di dover rispondere anche alla domanda «cosa ti regalo per [inserite voi il nome di una qualsiasi festa]?»
Per affrontare una domanda del genere potremmo farci aiutare da almeno due principi utilissimi. Entrambi funzionano solo in presenza della vostra «lista dei desideri» contenente più di una voce.
Il principio № 1. Provate a individuare, tra i vostri desideri, quella cosa che non vi sareste mai decisi di comprare con i soldi propri. Non è necessario che sia una cosa super costosa in termini assoluti. L’importante è che l’idea del suo acquisto faccia venire una paralisi alla mano addetta al portafoglio.
Il principio № 2. Provate a pensare alla persona che vuole farvi un regalo. La psicologia ci insegna che regalando un oggetto costoso le persone sono convinte di fare un regalo di alte qualità, bellezza e, spesso, utilità. Quindi oltre a fare un bel gesto nei vostri confronti, si danno pure una bella soddisfazione a loro stessi. Mentre voi chiedete e ottenete una cosa desiderata. Insomma, è un vantaggio reciproco.
Naturalmente, è possibile tentare di combinare tra loro i due principi. E, sempre naturalmente, bisogna tenere conto delle capacità finanziarie di chi si propone di farvi un regalo.

Qualcuno mi regala il 51% dell’Alphabet Inc.?


L’arte dei regali

Per i miei amici cattolici (reali o formali) la festa più importante del periodo è già passata. Per me, invece, deve ancora arrivare. Ma posso già (o ancora) scrivere dell’unico elemento comune: i regali. Non so se il fare i regali (non importa se per Natale o per altre occasioni) debba essere definito una arte o una scienza. La prima parola è più «poetica», mentre la seconda sottolinea l’aspetto sistemistico dell’affare.
«Cosa c’entra l’aspetto sistemistico?», chiederanno i miei lettori.
E io rispondo che per fare i regali in modo sensato (quindi non comprando la prima cosa che capita cinque minuti prima dell’atto del dono) bisogna comprendere bene alcuni concetti.
Per esempio, le persone che fanno i regali da più anni allo stesso insieme di persone, prima o poi iniziano ad avere dei dubbi sui regali già fatti nelle occasioni precedenti. Il sottoscritto, per esempio, anni fa ebbe il sospetto di avere regalato lo stesso libro alla stessa persona per ben tre volte. Tale figuraccia si evita in un modo abbastanza semplice: facendo la lista dei regali già fatti a tutti i parenti e amici. La lista — che sia in formato digitale o analogico — va conservata in un posto sicuro e aggiornata dopo ogni regalo fatto.
Per ogni persona della suddetta lista, in realtà, andrebbero fatti due elenchi separati: i regali già fatti e le idee per i regali da fare in futuro. Perché il secondo concetto da sapere è: le persone esprimono i desideri (spesso inconsciamente) nei momenti più strani: settimane o mesi prima del compleanno o del Natale. Ma la nostra memoria incorporata non è infinita, quindi ci facciamo aiutare dal nostro elenco.
Al secondo concetto è strettamente legato il terzo, banalissimo. Un regalo deve essere pensato per la persona che lo riceverà. Se facciamo un regalo, significa che conosciamo almeno un po’ la persona e sappiamo almeno qualcosa sui suoi interessi e preferenze. Un regalo personale difficilmente verrà buttato, dimenticato nell’armadio, girato a un’altra persona o addirittura venduto.
Per un bambino o un neo-ragazzo conviene regalare una cosa monouso o un regalo-festa, ma non un giocattolo. Un qualsiasi giocattolo, anche il più bello del mondo, attrae l’attenzione del possessore solo nel corso della prima giornata. Successivamente viene usato una volta al mese e nella metà dei casi solo per caso. Con le bolle di sapone si può creare quasi sempre tanto divertimento, mentre con i giocattoli bisogna impegnarsi.
Un buon regalo non deve comportare delle spese di gestione eccessive. Per esempio, non è bellissimo regalare una Ferrari a un parente che da anni campa con i contratti da stage e apprendistato. Lo stesso vale per i regali palesemente inutilizzabili: per esempio, uno schermo da duecento pollici regalato a una persona che vive in una casa di 30 metri quadri.
Esistono anche tanti altri concetti, che per ora però non mi vengono in mente. Prometto di pubblicarne qualcuno tra un anno.
Nel frattempo concludo con la citazione presa da un bellissimo film russo: «Amare significa capire cosa serve alla persona e darle quella cosa». Sebbene la frase sia di una portata infinitamente più ampia, può essere applicata anche alla missione della scelta dei regali per le persone importanti della nostra vita.