L’archivio del tag «putin»

Chi era Boris Nemtsov?
In Italia lo definiscono il «leader dell’opposizione». Ebbene, non lo era. Per una serie di motivi Nemtsov era uno dei rappresentanti dell’opposizione più noti, ma non un leader. L’unico oppositore del regime di Putin che oggi potrebbe realmente aspirare alla posizione di leadership è Aleksej Navalny (quello delle pubblicazioni sulla corruzione, massacrato con dei processi penali inventati). Boris Nemtsov, invece, apparteneva alla epoca dei difficili anni ’90 – quasi un dinosauro – e già per questo poco amato dalla maggioranza dei cittadini. In più, aveva fatto parte della squadra di Boris Eltzin ed era quasi diventato il suo successore disegnato alla carica presidenziale.

Sì: al posto di Putin avrebbe potuto esserci lui. La spiegazione è piuttosto lunga, per ora preferisco di saltarla. Con Nemtsov-presidente la Russia di oggi, molto probabilmente, sarebbe stata uno Stato completamente diverso, ma è andata come è andata. Il fatto che conta è: il primo mandato presidenziale di Vladimor Putin era stato il risultato del lavoro di quella squadra politica, di cui anche Nemtsov aveva fatto parte.


Continuare la lettura di questo post »


Tre dati sulla crisi ucraina

Sulle trattative tra Merkel, Hollande, Poroshenko e Putin bisogna sapere tre cose abbastanza semplici.

1. Hollande si sta sbattendo tanto per non essere considerato in Patria un Presidente totalmente fallito. In più, l’ipotetico ritorno di Sarkozy in politica lo spaventa. Merkel, invece, ha in mente l’esempio di Kohl, il quale è spesso considerato in riunificatore dell’Europa: non vorrebbe essere considerata lei la demolitrice della stessa Europa. E nessuno dei due rappresenta l’Europa, la quale non ha una posizione unica nei confronti della Russia (la Polonia è la più aggressiva per motivi geografici e storici, mentre la Grecia manifesta di essere disposta ad essere «comprata» dalla Russia).

2. Tutto dipende solo dalla volontà di Putin, per il quale il ritiro dalla Ucraina non ha alcun costo politico: avendo eliminato ogni forma di vera opposizione interna, ha la possibilità di uscire dalla crisi con un semplice «ci ho ripensato». Poroshenko, invece, non può dire «tenetevi pure l’est della Ucraina e smettiamola di litigare» perché questo sancirebbe la sua morte politica.

3. Ogni forma di mediazione occidentale è destinata a fallire. Perché Putin vede nelle relazioni internazionali con gli Stati occidentali l’unico senso della propria vita politica ma, allo stesso tempo, usa una logica da teppista. Infatti, il fatto che due leader occidentali si siano presentati da egli per trattare, viene da Putin interpretato come un segno di loro debolezza. Questo gli permetterà di non rispettare gli accordi raggiunti o non giungere ad alcun accordo.


Un brutto sbaglio polacco

Come alcuni si ricordano, il 27 gennaio 2015 sarà il 70simo anniversario della liberazione di Auschwitz, uno dei più grandi tra i migliaia esistenti e il più conosciuto oggi campo di concentramento nazista. Anche per quest’anno è quindi prevista una importante cerimonia commemorativa. Ieri pomeriggio ho appreso una notizia non tanto bella a riguardo.

In sostanza, il governo polacco, essendo particolarmente critico nei confronti dell’atteggiamento russo in Ucraina, ha cercato di fare tutto il possibile per non inviare un invito ufficiale a Vladimir Putin. Di conseguenza, ha delegato il compito di invitare i vari Capi di Stato e di Governo alla amministrazione del museo di Auschwitz. Il presidente russo, da parte sua, essendo da sempre particolarmente sensibile al riconoscimento internazionale della sua figura politica (per lui è molto più importante dei successi interni), si offeso. Quindi ha fatto sapere, tramite il suo portavoce, la propria intenzione di non andare ad Auschwitz il 27 gennaio. Il piano del governo polacco è quindi realizzato perfettamente. La Russia sarà rappresentata solo dall’ambasciatore Serghej Andreev.

Ecco, in questo specifico caso io mi posso definire deluso. Ritengo che la posizione polacca sia sbagliata per due motivi. In primo luogo, una buona parte dei detenuti di Auschwitz proveniva dall’ex URSS e pure la sua liberazione è l’opera dell’esercito sovietico. In secondo luogo, sarebbe stato intelligente dal punto di vista «pedagogico» invitare Putin a un avvenimento che in un certo modo ricorda l’affermazione di quell’ordine mondiale (nato con la fine della Seconda guerra mondiale) che proprio Putin sta cercando di distruggere con l’intervento in Ucraina.

Insomma, la scelta del governo polacco è sbagliata dal punto di vista morale e pure quello politico.

P.S.: invece con lo sbarco in Normandia la Russia c’entra ben poco (al massimo ricordiamo le ripetute richieste di Stalin di aprire «il secondo fronte»), eppure Putin era stato invitato.


Quale poteva essere il primo video da postare nell’anno nuovo? Ovvio: il discorso di capodanno del presidente russo Vladimir Putin (sottotitoli in italiano).

Avrei voluto farvi ascoltare pure il discorso del presidente ucraino Petro Poroshenko, ma non ho trovato alcun video con i sottotitoli in italiano o in inglese. Chi lo trova mi faccia sapere. Io, intanto, vi dico che nel proprio discorso Poroshenko aveva parlato dell’attentato alla indipendenza e alla integrità dell’Ucraina operato da parte del «terribile nemico» e delle tante prove da superare nell’anno nuovo.

Prevedo che anche per tutti coloro che seguono la politica internazionale, il 2015 sarà un anno molto divertente.

Infine, per il solo dovere di cronaca, allego il discorso di Poroshenko in lingua ucraina.
Continuare la lettura di questo post »


Balla!

Figo. Un filmato veramente figo.


62 anni

Tra tutte le notizie relative al compleanno di Vladimir Putin ce n’è solo un ache fa ridere: dicono che quest’anno per la prima volta in 15 anni si è preso una giornata di ferie per il 7 ottobre. Ai poco informati comunico che nessuno ha mai visto Putin lavorare per più di tre ore al giorno; passa la maggior parte dell’anno a Sochi, fa pochissimi viaggi all’estero (rispetto ai suoi colleghi occidentali), si sveglia tardi e pratica tanto sport. La giornata di oggi ha deciso di passarla in Siberia: sicuramente sparerà qualche tigre o prenderà un pesce da 50 kg.

Ma in Russia in che modo gli fanno gli auguri? Beh, nella capitale cecena Grozny c’è stata una manifestazione, con 100 mila partecipanti, guidata dal presidente Kadyrov:

Mentre il fan-club di Putin su Facebook lo ha paragonato a Eracle, paragonando le sue «conquiste più importanti» alle 12 fatiche mitologiche e pubblicando il seguente «ritratto»:

Alcuni esempi delle «fatiche di Putin»: la lotta al terrorismo corrisponderebbe alla sconfitta del leone di Nemea, le Olimpiadi di Sochi alla cattura della cerva di Cerinea e la riconquista della Crimea alla cattura del Toro di Creta.