Con pochissime eccezioni, gli anni ’80 del XX secolo possono essere definiti tragici per la musica non classica. Me lo ricordo ogni qualvolta nelle mie cuffie capita qualcosa di quella epoca…
Questa settimana, poi, le mie cuffie mi hanno pure ricordato di una certa Taylor Dayne, la quale aveva stabilito un record particolare nella velocità della carriera musicale. Infatti, nel 1988 era diventata molto famosa al primo tentativo, con la sua canzone «Tell it to My Heart» (poi inclusa nell’omonimo album), ma già nel 1990 la sua popolarità aveva iniziato a svanire altrettanto velocemente. Provate a valutare voi se si tratta di una grande perdita…
La prima canzone di Taylor Dayne che inserisco nel presente post è, appunto, la «Tell it to My Heart»:
La seconda canzone di Taylor Dayne scelta per oggi è la «I’ll Always Love You» (sempre dallo stesso album del 1988):
In conclusione, aggiungo che gli anni ’20 del XX secolo possono essere definiti, con pochissime eccezioni, assenti dalla storia della musica non classica: tantissimi «cantanti» e «musicisti» che stanno diventando famosi e premiati sono tanto pivi di caratteristiche da non riuscire nemmeno a fare schifo.
L’archivio del tag «pop»
L’11 giugno all’età di 82 anni è morto Brian Wilson uno dei fondatori del gruppo americano The Beach Boys. Più o meno tutta la musica del gruppo che mi è capitato di sentire in varie occasioni in passato mi sembra troppo pop, quindi non posso dire essere un grande fan… Allo stesso tempo, capisco che quella musica era in linea con le principali tendenze dell’epoca.
E allora, per puri scopi scientifici, posto nella mia rubrica musicale due canzoni famose dei Beach Boys.
La prima canzone scelta per oggi è la «Surfin’ U.S.A.» (dall’album omonimo del 1963):
La prima canzone scelta per oggi è la «California Girls» (dall’album «Summer Days (And Summer Nights!!)» del 1965):
Hanno un loro posto nella storia musicale.
Christopher Cross è un cantautore americano che ha vinto un Oscar, un Golden Globe e cinque Grammy Awards nei primi due anni della propria carriera musicale. Infatti, è noto soprattutto per il suo album di debutto «Christopher Cross» (del 1980) premiato con quattro Grammy: «Scoperta dell’anno», «Album dell’anno», «Disco dell’anno» e «Canzone dell’anno». Nel 2007, la rivista Entertainment Weekly ha descritto l’assegnazione del premio al «texano sovrappeso dalla voce fragile» come una delle decisioni più discutibili della storia del Grammy.
Boh, di decisioni molto discutibili – anche negli anni più recenti – al Grammy ce ne sono state tante. Allo stesso tempo, Christopher Cross stilisticamente mi sembra molto più vicino al pop che al rock (per me è una cosa negativa), dunque in una buona misura capisco e condivido la lamentela degli autori della Entertainment Weekly. Però quello di Cross è un «pop di qualità», quindi almeno le sue canzoni più note possono anche inserite nella mia rubrica musicale…
In qualità della prima canzone di Christopher Cross metterei la «Sailing» con la quale era iniziato il suo breve successo:
La seconda canzone di oggi è la «Arthur’s Theme» (facente parte della colonna sonora del film «Arthur» del 1981):
Bene, così abbiamo ricordato un altro personaggio che ha avuto i suoi cinque nanosecondi di gloria musicale.



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