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Sul referendum greco

Io non so chi siano realmente quei deficienti che dubitavano, almeno inizialmente, della vittoria del «NO» al referendum greco. Basterebbe ricordare che poco più di cinque mesi fa, il 25 gennaio 2015, la coalizione di Tsipras aveva vinto le elezioni politiche con un programma incentrato sul non pagamento dei debiti. Ieri, il 5 luglio 2015, il 61% dei greci ha ribadito di voler continuare a vivere alle spese del resto dell’UE. A vostre spese. Alle spese di te, che ora stai leggendo questo testo.

Nella logica perversa della Sinistra europea, però, chi non vuole mantenere un Paese di parassiti con le proprie tasse è un cattivo. Cattivo come i tedeschi che versano la quota più grande del capitale della BCE (quasi il 18%).

Io so bene, invece, chi sono quei deficienti che ora si complimentano con il «popolo greco». Sono quelle persone che sono state educate ad una concezione assistenzialista del mondo. Sono quelle persone che, in fondo, sognano di vivere anche essi a spese degli altri. E, la cosa più grave, sono convinte che qualcuno debba qualcosa a essi. Ebbene, no: nessuno vi deve aiutare per un cazzo. Potete andare avanti a spendere più di quello di guadagnate per fallire come la Grecia. Potete provare a fare il possibile per stare meglio e vivere più o meno bene secondo i propri redditi.

Ma è importante capire che la vera giustizia sta nella diseguaglianza: se c’è un ricco capace di guadagnare, ci devono essere anche cinque poveri capaci solo a pulire i cessi nella casa del ricco.

Le scimmie sono scese dagli alberi e hanno avviato il progresso per la sola pigrizia: volevano raccogliere più banane impiegando meno forza fisica. Quel socialismo moderno che oggi prevale in Europa è una forza di vettore opposto al progresso, irrazionale: spinge gli umani a pretendere più banane di quelle che hanno la forza di raccogliere.


Economia politica

Pure Donalda Trump si candida alla presidenza statunitense… E allora io approfondisco una mia vecchia idea: se volete scommettere dei soldi sul nome del prossimo presidente americano, puntate sulla Clinton.

Infatti, gli stessi elettori che sette anni fa hanno votato un nero solo perché è nero, tra poco voteranno una donna solo perché è una donna.

P.S.: in ogni caso, vinca il migliore.

P.P.S.: in ogni caso, vincerà il peggiore.


Da prendere come esempio

Jean-Marie Le Pen è stato sospeso dal partito, gli è stata ritirata la tessera ed entro tre mesi dovrebbe essere destituito dalla carica del Presidente onorario del Front National.

L’assurdità non sta nel fatto che il fondatore di un partito viene eliminato in questo modo. E’ assurdo (o, se preferite, curioso) che tantissimi partiti europei di destra e di sinistra (compresi quelli italiani) hanno da imparare da Front National. Imparare a eliminare i propri membri impazziti. Eliminarli senza considerare il loro ruolo nella storia partitica.


Il video dell’omicidio

Per me è importante, mentre per la maggioranza di voi molto probabilmente no. Ma dato che su questo sito sono io a fare da redattore, oggi continuo a scrivere dell’assassinio di Boris Nemtsov.

Devo ammettere che sull’unico video diffuso dalla televisione russa non vede proprio un cazzo. La risoluzione è bassa, la scena è troppo lontana, il camion-spazzaneve passa davanti nel momento decisivo, troppe persone passano e tornano sul luogo del delitto senza dei motivi comprensibili. Ma, perlomeno, abbiamo una prima impressione su quanto è accaduto.


Le trattative di Minsk

In assenza di risultati veramente seri, posso dire solo una cosa delle ultime trattative di Minsk.

Aleksandr Lukashenko resta, secondo me, l’unico politico realmente forte al mondo (prima o poi spiegherò bene la mia infinita stima nei suoi confronti). In pochi giorni è riuscito a passare dall’essere l’"unico dittatore in Occidente" a diventare il pacificatore d’Europa. Meriterebbe un bel applauso per questa ennesima dimostrazione della sua abilità politica.


La ricetta greca

Un breve riassunto del programma elettorale di Syriza:

– non paghiamo i debiti all’UE,
– nazionalizziamo le banche e facciamo una super tassa sui ricchi (perché vogliamo attirare gli investimenti),
– aumentiamo gli stipendi e le pensioni (la BCE ci deve dare i soldi necessari),
– sanità e istruzione gratis per tutti (la BCE ci deve dare i soldi necessari),
– insomma, facciamo la bella vita che c’era prima del default,
– e dopo tutto questo aspettiamo che l’economia si riprenda.

E ora raccontatemi pure quanto è stronza la Merkel. E che voi siete tanto buoni da voler continuare a sostenere la brava gente greca.