Per puro caso ho scoperto che «L’Ultima cena dei drug queen alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi» della quale si lamentano i deficienti di tutto il mondo sarebbe questa:
Ehm, è una delle pochissime scene della cerimonia che mi è capitato di vedere (domenica ho pure postato il relativo video), ma senza il suggerimento dei suddetti deficienti non avrei mai immaginato che si trattasse di una imitazione de «L’Ultima Cena»… Evidentemente non ho abbastanza fantasia e/o conoscenze in materia. Per me, tanta gente vestita in modo strano seduta a un lato di un lungo tavolo nelle pose non tipiche non richiama in alcun modo la famosa opera d’arte; il personaggio sdraiato sul tavolo non sembra proprio appartenere al cristianesimo (per i più tonti nella descrizione è chiamato Dioniso); non si capisce cosa c’entri «L’Ultima Cena» con il contesto generale della cerimonia e/o delle Olimpiadi.
A questo punto sono andato a informarmi e ho fatto una bella scoperta: Continuare la lettura di questo post »
L’archivio del tag «olimpiadi»
Fino a ieri non avevo alcuna intenzione di vedere le Olimpiadi 2024 (come tutte le altre Olimpiadi e tutto lo sport in generale: perché non mi interessano) e/o le cerimonie di apertura/chiusura (gli spettacoli indirizzati alle grandi masse generalmente contengono troppe poche briciole di opere realmente belle e valide).
Da ieri pomeriggio, però, sento e leggo troppe reazioni contraddittorie sulla apertura delle Olimpiadi parigine. L’unica cosa che sono riuscito a capire bene è: a Parigi sono riusciti a fare qualcosa di realmente insolito e, in un certo senso, eccezionale.
Ma dove trovo il tempo per vedere tutta la cerimonia? O, almeno, dove trovo un video nel quale sono stati raccolti i momenti migliori della cerimonia? Boh… Dai pochi video riassuntivi – tipo quello riportato sotto – non sono riuscito a capire molto sulla qualità dello spettacolo (ma, probabilmente, ho iniziato a cercare troppo presto).
Di conseguenza, per ora posso solo constatare che una delle scene più discusse mi ricorda, per qualche motivo, la scena del festeggiamento di un compleanno tratta da qualche film un po’ stupido… Continuare la lettura di questo post »
Alla fine del mese, il venerdì 26 luglio, dovrebbero iniziare le Olimpiadi di Parigi. Io, personalmente, non intendo seguirle perché sono totalmente disinteressato allo sport professionale e allo sport osservato in un modo passivo…
N.B.: è inutile che gli ideatori e gli organizzatori delle Olimpiadi ci prendano in giro: tutti gli sportivi che vi partecipano, praticano il proprio sport come l’attività principale della vita e ci guadagnano pure dei soldi. Di conseguenza, lo fanno per lavoro. Di fatto, fanno lo sport in un modo professionale.
Ma ora vi faccio comunque una domanda sull’argomento:
Ovviamente, al sondaggio possono partecipare anche le persone non intenzionate a seguire le Olimpiadi.
N.B.: il sondaggio è anonimo per i votanti non registrati o non loggati sul sito. Il sondaggio più recente è sempre visibile sulla prima pagina del sito. Tutti i miei sondaggi sono raccolti su una apposita pagina.
Il Comitato esecutivo del Comitato olimpico internazionale ha annunciato la sospensione del Comitato olimpico russo fino a nuovo avviso. In particolare, ha dichiarato che il comitato russo ha violato la Carta olimpica quando ha incluso organizzazioni sportive delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhya che sono sotto la giurisdizione del Comitato Olimpico Nazionale dell’Ucraina.
Evito di ripetere per l’ennesima volta quanto poco mi interessano lo sport e le Olimpiadi. Ma trovo utile e interessante mettere in evidenza la velocità dei riflessi mentali dei membri del Comitato olimpico internazionale. In sostanza, potremmo sentirci [più] autorizzati a fare tutte le battute possibili sulle capacità «intellettuali» delle persone facenti parte del mondo dello sport: come ai vecchi tempi pre-" politically correct".
Non tutti lo sanno, ma il titolo del campione olimpico è accessibile a tutte le persone capaci di alzarsi dal divano. Infatti, per diventare un campione è sufficiente praticare qualche sport caratterizzato da una concorrenza interna minima. Per diventare un semplice campione del mondo si potrebbe anche inventare uno sport nuovo (quindi con la concorrenza nulla), ma in quel caso non si riuscirebbe ad accedere alle Olimpiadi: passeranno alcuni decenni prima che la vostra invenzione venga riconosciuta dai burocrati sportivi. Quindi va cercato lo sport olimpico meno popolare…
Per le Olimpiadi invernali la scelta mi sembra ovvia: il curling! Da quante decine di persone in tutto il mondo sarà praticato? Secondo me, poche.
Con alcuni amici universitari già oltre quindici anni fa avevamo pensato di fare una squadra di curling, e da quei tempi è cambiato ben poco in termini della concorrenza. Solo la nostra pigrizia innata ci ha impedito di iniziare il nostro progetto olimpico.
Pare che alla fine le Olimpiadi di Tokyo si svolgeranno con zero spettatori. La tendenza, infatti, sembra indicare che non saranno ammessi nemmeno quelli «locali» (non solo a Tokyo, ma pure nelle altre zone interessate).
Sarei anche rimasto indifferente di fronte a questa notizia – come a tutte le altre riguardanti le Olimpiadi – ma non posso ignorare una piccola soddisfazione comparsa per un attimo nella mia testa.
Ebbene, spero che gli stadi giapponesi vuoti di questa estate dimostrino, finalmente, che l’Umanità possa tranquillamente sopravvivere anche senza una manifestazione profondamente falsa come le Olimpiadi (dove non si osserva una traccia di tutti gli «ideali» ufficialmente dichiarati). Così, finalmente, gli sforzi e le buone intenzioni delle persone verranno indirizzati verso qualcosa di più utile e interessante.
Oggi avrebbero dovuto iniziare le Olimpiadi di Tokyo ma, per motivi ben noti [censured], sono stati posticipati di un anno. Nonostante il fatto che il mio interesse verso lo sport professionale tende allo zero, non posso non constatare che esiste una stranissima tendenza:
Nel 1940 le Olimpiadi di Tokyo furono annullate a causa della Seconda guerra mondiale.
Nel 1964 le Olimpiadi di Tokyo furono spostate per tre mesi a causa della siccità.
Nel 2020, infine, le Olimpiadi di Tokyo sono state spostate di un anno per il coronavirus.
Cosa possiamo imparare da questa tendenza? Possiamo imparare che la prossima volta che Tokyo si candida a ospitare le Olimpiadi, noi dobbiamo prepararci al peggio. Soprattutto se ipotizziamo che gli annullamenti e gli spostamenti dovessero alternarsi ahahaha
Molto probabilmente avete già visto il video delle cheerleaders nordcoreane alle Olimpiadi. A me ha ricordato molto i tempi dell’URSS: un altro Stato dove le emozioni potevano essere solo collettive.
Ho scoperto che le Olimpiadi invernali del 2018 iniziano oggi.
So che sto rischiando di dare una grande delusione ad alcuni miei lettori, ma devo ammettere una cosa: non mi interessa alcunché di quasi tutto lo sport e delle Olimpiadi in particolare. E, soprattutto, nutro dei sentimenti profondamente negativi verso lo sport professionale (nonostante il regolamento formale delle Olimpiadi, sappiamo benissimo che gli sportivi che vi partecipano praticano lo sport per lavoro).
Pensate a tutte quelle decine (e forse centinaia) di migliaia di giovani che hanno sacrificato gli anni migliori della loro giovinezza, la salute, lo studio e la creatività per rincorrere la fantomatica possibilità di diventare degli sportivi professionali di successo. Sulla pratica ci riesce uno su mille, mentre gli altri restano quasi al margine della società: senza un buon grado di istruzione, con la salute spesso gravemente danneggiata, con la sensazione di essere dei falliti.
In termini della salute rovinata non va molto meglio anche a quei pochi (relativamente pochi) che ce l’hanno fatta: non solo a causa degli sforzi fisici particolari, ma anche perché non esiste lo sport professionale senza il doping. Alla base di tutti gli scandali sul doping che possiamo ricordarci si trova almeno uno dei due motivi principali.
1) È stato inventato un nuovo farmaco (più efficiente o meno evidente nella fase dei controlli), quindi tutti quelli più vecchi vengono pubblicamente dichiarati fuori legge. In tale modo viene eliminata un po’ di concorrenza.
2) Qualcuno ha esagerato a doparsi, quindi i concorrenti si allarmano per il fatto di dover incrementare troppo le proprie dosi del doping.
A ogni giovane sportivo di oggi, arrivato a un certo gradino della propria carriera professionale, l’allenatore (o il manager) porge due mani: su una mano c’è una «pillola», sull’altra c’è un foglietto con la scritta «ciao». Perché senza il doping lo sport tornerebbe ai livelli degli anni ’60, diventando certamente più onesto, ma anche più noioso in qualità di uno show (quindi meno seguito e meno vendibile).
Immagino che molto probabilmente qualcuno si aspetta ancora che io commenti l’eliminazione della squadra russa. Per me si tratta più di una vicenda politica che sportiva (anche se i due motivi elencati sopra hanno avuto il loro peso), la quale può essere commentata in qualsiasi momento, non solo oggi. Forse ne scrivrò nei prossimi giorni. Se troverò la voglia di farlo.
P.S.: sì, so di cosa scrivo perché conosco di persona alcuni sportivi professionali.
Come probabilmente alcuni di voi sanno, quest’anno la Pasqua cattolica coincide con quella ortodossa.
Come probabilmente alcuni di voi sanno, la Pasqua 2017 è oggi, il 16 aprile.
Per fare gli auguri a tutti coloro che la festeggiano, ho deciso di pubblicare un breve video di divulgazione scientifica. Il trucco illustrato in esso potrebbe essere interessante anche agli atei e agli agnostici. Infatti, lo stesso trucco si usa anche in Grecia poco prima delle Olimpiadi.
Come probabilmente alcuni di voi sanno, il sabato prima di ogni Pasqua a Gerusalemme avviene un «miracolo»: il Sacro Fuoco si accende «da solo». Ancora meno persone sanno, però, che si tratta di una semplice reazione chimica di solfuro di carbonio e fosforo bianco.
I sacerdoti cristiani non sono però gli unici a imbrogliare il proprio gregge. Lo fanno anche i sacerdoti delle Olimpiadi che accendono il fuoco olimpico allo stesso modo.
Il fatto che alcuni di questi «giovani chimici» a volte sbagliano la quantità o la qualità degli ingridienti o le condizioni dell’ambiente, non fa certo venire meno il senso di quanto appena dimostrato. In un mondo di ignoranti la scienza si trasforma nella magia.