L’archivio del tag «novichok»

A tutti coloro che si interessano, per qualsiasi motivo, dell’avvelenamento dell’oppositore russo Alexey Navalny con il Novichok (avvenuto il 20 agosto 2020) segnalo il sito tematico creato dai colleghi/collaboratori di Navalny stesso. Su quel sito sono raccolte tutte le informazioni per ora note – ai creatori del sito e quindi a noi – sugli esecutori e sui loro strumenti e metodi, la cronologia dei fatti, la posizione ufficiale dello Stato russo in merito etc.. Come potete facilmente immaginare, mancano ancora diverse informazioni importanti (perché sono note non a noi, ma a poche persone concrete), ma certamente si tratta di una situazione temporanea. Mentre il suddetto sito già oggi è un interessante documento storico.

Il sito promette anche dei premi in bitcoin per alcune informazioni fondamentali mancanti circa l’avvelenamento di Navalny. Sono sicuro che prima o poi quelle informazioni salteranno fuori, ma non sono del tutto sicuro che lo faranno solo per una questione di soldi.


Il limite delle capacità

Non ci vuole tanto a falsificare le elezioni politiche nel proprio Stato: ci sono le «forze dell’ordine» per chi si lamenta in casa e la magica frase «sono i nostri fatti interni» per chi si sorprende all’estero.
È invece molto più difficile regolare le proprie «questioni interne» all’estero: ieri la polizia inglese ha dichiarato di avere individuato il terzo responsabile dell’uso della sostanza Novichok a Salisbury nel 2018.

Da anni ormai non riesco a capire perché i servizi segreti russi vengano (ancora) visti come una specie del «marchio di qualità»: la parte «segreti» del proprio nome l’hanno persa quasi completamente…


Si poteva immaginarlo

Come avevo probabilmente già scritto, non mi piace interrompere a metà il trattamento degli argomenti importanti. Così, per esempio, non posso non aggiungere un aggiornamento di rilevanza fondamentale a quanto avevo scritto la settimana scorsa sull’avvelenamento del politico russo Aleksej Navalny.
In una dichiarazione per la stampa il Governo tedesco (Navalny si trova in una clinica tedesca) ha dichiarato ieri che nell’organismo di Navalny sono state rilevate le tracce di un agente nervino simile al tristemente noto «Novichok».
Aggiungo anche il link al comunicato ufficiale.
Da questa notizia possiamo trarre solo una, ma importante conclusione: l’avvelenamento di Navalny è stata una opera dello Stato. Perché gli agenti nervini non si vendono nei negozi specializzati o mercati cittadini.
Ma non penso che la semplice conclusione appena riportata costituisca una grande notizia per la maggioranza dei miei lettori.


Il marchio di qualità

L’azienda russa Zolotoj Brend (il nome si traduce in italiano come il brand d’oro) ha presentato la richiesta di registrazione del marchio «Petrov & Boshirov». L’ambito di applicazione del futuro marchio rientra, secondo i richiedenti, nella categoria «merci e servizi». Ma il fatto più curioso è: sotto il marchio «Petrov & Boshirov» si intende produrre le sostanze chimiche per l’industria e per la ricerca.
Ebbene, sarebbe il caso di scrivere una frase che inizia col aspetto con ansia… Sì, aspetto con ansia che sotto il suddetto marchio vengano prodotte anche le sostanze «per la casa».

Il fotogramma dell’"intervista" ai due mostrata dal canale russo Russia Today il 13 settembre.
Per tutti coloro che vivono nel totale isolamento dal nostro mondo bellissimo, preciso: Aleksandr Petrov e Ruslan Boshirov (nomi partoriti dalla fantasia di una nota organizzazione) sono quei due fantastici personaggi, che vengono sospettati dalla polizia inglese per l’uso del Novichok nella città di Salisbury.