Buon Natale a tutti coloro che ci credono.
Tanti regali a tutti coloro che non ci credono ma approfittano comunque delle utili tradizioni.
Ma, comunque sia la vostra categoria di appartenenza, scegliete bene la compagnia per questi giorni di festa: la sostanza delle persone è sempre più importante della forma… Soprattutto in una epoca quando per molto tempo siamo stati costretti a limitare la quantità dei contatti.
Per me il 2022 non è proprio un anno da grandi festeggiamenti, ma spero (spero? boh…) che voi riusciate a essere messi meglio.
L’archivio del tag «natale»
Nel settembre del 1960 il cantante Charles Brown aveva registrato una canzone tipicamente natalizia in ogni suo aspetto: la «Please Come Home for Christmas»:
Successivamente, questa canzone era diventata tanto popolare da essere ripresa da moltissimi gruppi e cantanti anche abbastanza famosi. Per la vostra fortuna (?) non tento nemmeno di postare tutte le versioni esistenti: ne seleziono solo due tra le più interessanti.
La prima cover che potrei proporre oggi è quella probabilmente più nota: cantata/suonata dagli Eagles nel 1978 (ma non inclusa in alcun loro album di studio):
La seconda cover pubblicabile è di George Ezra. In questa interpretazione si notano delle leggere tendenze al pop, ma è comunque interessante per il suo carattere più moderno.
Bene, penso che per oggi possa bastare così. Nei prossimi giorni avrete abbastanza tempo (e, probabilmente, le forze) per cercare, volendo, le altre numerose versioni.
Buon Natale a tutti coloro che lo festeggiano oggi. Speriamo che Egli vi doni degli argomenti convincenti utili per affrontare ogni situazione dubbia della vita.
Riprendendo, in un certo modo, l’argomento del Babbo Natale, potrei finalmente scrivere di quel fenomeno che ormai da diversi anni commento nelle conversazioni tematiche con gli amici e conoscenti italiani. Si tratta delle date diverse del Natale cattolico e quello ortodosso.
Più o meno tutti sanno che il Natale ortodosso si festeggia il 7 di gennaio perché la Chiesa ortodossa segue [ancora] il calendario giuliano. Non tutti però sanno che per la Chiesa ortodossa la data della suddetta festività è fissa: infatti, nel corso dei secoli si è progressivamente spostata dal 23 dicembre al 7 gennaio dell’anno solare successivo. E, soprattutto, il processo dello spostamento della data non si dovrebbe fermare fino al momento della scomparsa del nostro sistema solare. Così, per esempio, a partire dal 2101 il Natale ortodosso si festeggerà l’8 di gennaio.
Il fenomeno dello spostamento della data è dovuto al fatto che il calendario giuliano — che è elevato al rango di un dogma e non può essere cambiato — considererà, a differenza del calendario gregoriano (quello seguito dalla Chiesa cattolica), l’anno 2100 come bisestile perché il suo numero si divide per 4. Secondo il calendario gregoriano, invece, l’anno 2100 non è bisestile perché il suo numero non si divide perfettamente per 400. Di conseguenza, nel calendario giuliano (quello ortodosso) compare un giorno «di troppo»: il 29 febbraio 2100 (che non può essere buttato via per una serie di motivi, la commemorazione di alcuni santi compresa). Questo comporta lo spostamento della data del primo Natale seguente al 29/II 2100 dal 7 all’8 di gennaio 2101. Sempre dalla data del 29 febbraio 2100 la differenza tra i calendari delle due Chiese sarà di 14 giorni e non più di 13.
Naturalmente, non è la prima volta che una cosa del genere si verifica in oltre due mila anni di storia. Quindi vi propongo una tabella che mostra come è cambiata la differenza in giorni tra il calendario giuliano e quello gregoriano. In sostanza, questa tabella mostra, secolo per secolo, quanti giorni vanno aggiunti al 25 dicembre per stabilire la data del Natale ortodosso in vigore per il secolo scelto.
Il secolo | I periodi (in anni) del calendario giuliano | La differenza in giorni | Il secolo | I periodi (in anni) del calendario giuliano | La differenza in giorni | ||
dal 1/III | al 29/II | dal 1/III | al 29/II | ||||
I | 1 | 100 | –2 | XII | 1100 | 1200 | 7 |
II | 100 | 200 | –1 | XIII | 1200 | 1300 | 7 |
III | 200 | 300 | 0 | XIV | 1300 | 1400 | 8 |
IV | 300 | 400 | 1 | XV | 1400 | 1500 | 9 |
V | 400 | 500 | 1 | XVI | 1500 | 1600 | 10 |
VI | 500 | 600 | 2 | XVII | 1600 | 1700 | 10 |
VII | 600 | 700 | 3 | XVIII | 1700 | 1800 | 11 |
VIII | 700 | 800 | 4 | XIX | 1800 | 1900 | 12 |
IX | 800 | 900 | 4 | XX | 1900 | 2000 | 13 |
X | 900 | 1000 | 5 | XXI | 2000 | 2100 | 13 |
XI | 1000 | 1100 | 6 | XXII | 2100 | 2200 | 14 |
Ovviamente, il cambiamento della differenza tra i due calendari comporterà — come ha comportato anche nel passato — lo spostamento anche di tutte le altre festività ortodosse.
La differenza tra i due calendari appare spesso una cosa bizzarra, scomoda, poco sensata etc. Entrambi i calendari, però, sono accumunati da un medesimo problema di logica: se nell’Occidente gli anni si contano dalla nascita di Gesù, perché la data della sua nascita è sempre diversa dalla data dell’inizio dell’anno? Perché secondo il calendario gregoriano l’anno inizia sei giorni più tardi e secondo quello giuliano sette (per ora) giorni prima?
Certo, nemmeno i teologi sono d’accordo tra loro sulla data precisa della nascita di Gesù: sanno solo che sarebbe nato verso la metà dell’inverno. Ma tale incertezza sarebbe un bel motivo aggiuntivo per abbandonare entrambi i calendari (gregoriano e giuliano) e passare a un calendario comune, nel quale la data del Natale sarà fissata per il 31 dicembre. Sarebbe una grande vittoria della logica.
Ma, purtroppo, l’eventualità di un largo consenso tra i rappresentanti dei gruppi concorrenti è un sogno tanto idillico quanto l’attesa delle azioni logiche intraprese da una qualsiasi Chiesa.
All’inizio di dicembre il vescovo siciliano Antonio Staglianò ha ingannato un gruppo di bambini in un modo particolarmente disgustoso… No, non ha raccontato a loro una di quelle frottole che è tenuto a raccontare quotidianamente in virtù della propria professione (anche se avrebbe potuto fare qualcosa di più utile nella vita). No, nemmeno l’affermazione «Babbo Natale non esiste» è così grave (anche se avrebbe fatto meglio ad ammettere qualche altra inesistenza).
Purtroppo, ha diffuso una affermazione sbagliata che rimarrà nelle teste dei suoi ascoltatori anche quando smetteranno di credere nella esistenza di tutte le creature fantastiche. Ebbene, non è vero che «il rosso del vestito che indossa [il Babbo Natale] è stato scelto dalla Coca-Cola esclusivamente per fini pubblicitari» (cit.). In realtà il Santa Claus, il Babbo Natale e tanti loro colleghi avevano i vestiti rossi anche prima della invenzione della suddetta pubblicità. Anzi, molti di loro li avevano anche prima della invenzione della bevanda stessa. La Coca-Cola ha solo preso una figura già ben riconoscibile e, grazie alla propria popolarità mondiale, ha trasformato in uno standard mondiale alcuni aspetti estetici dell’immagine del personaggio. L’unica caratteristica distintiva del Santa Claus inventato dalla Coca-Cola sono le sopracciglia nere: nessun altro grafico (o rappresentante di qualche altra professione), raffigurando il personaggio, ha voluto copiare quel dettaglio.
Se non volete fare una figuraccia da vescovo, rileggete pure la mia breve «Storia dei Babbi»: diventerete molto più informati sull’aspetto fisico, sulle abitudini e sui doveri professionali del Babbo Natale e dei suoi colleghi esteri che si impegnano onestamente per il bene di tutti: bambini ed ex-bambini.
La prima canzone natalizia che viene in mente alla maggioranza delle persone è quella di un duetto degli anni ’80. Ma io quest’anno vorrei postare qualcosa di meno banale (almeno dal punto di vista quantitativo).
Per esempio, potrei postare la «Driving Home For Christmas» di Chris Rea:
Della suddetta canzone esistono anche delle cover più o meno simpatiche (per chi fosse interessato a questo genere). Così, ha senso di ricordare l’interpretazione di Helene Fischer:
Oppure l’interpretazione della stessa canzone da parte di Glennis Grace:
Sì, a volte ci vuole qualcosa di leggero.
Buon Natale a tutti coloro che ci credono.
Tanti regali a tutti coloro che non ci credono ma approfittano comunque delle utili tradizioni.
Ma, comunque sia la vostra categoria di appartenenza, siate moderati durante queste giornate intense (e che vi rimangano solo dei ricordi positivi di questo periodo di festeggiamenti).
E spero che almeno per alcuni questo Natale sia più allegro di quello precedente:)
Buon Natale a tutti coloro che lo festeggiano oggi. Speriamo che Egli condivida con voi un po’ di servitori e di abbondanza.
Buon Natale a tutti coloro che ci credono.
Tanti regali a tutti coloro che non ci credono ma approfittano comunque delle utili tradizioni.
Ma, comunque sia la vostra categoria di appartenenza, siate moderati durante queste giornate intense.
A volte nei posti distanti del nostro strano mondo capitano degli eventi che sembrano fatti per completarsi a vicenda.
La notizia numero uno: il 12 novembre il ministro della salute belga Frank Vandenbroucke ha scritto una lettera a Père Noël e Sinterklaas, autorizzandoli (nonostante rientrino nel gruppo di rischio a causa dell’età avanzata) a evadere l’isolamento anti-covid per portare i regali ai bambini.
La notizia numero due: la sera del 18 novembre sulla Piazza Rossa, a Mosca, la polizia ha fermato un Babbo Gelo (Ded Moroz, il personaggio che porta i regali per il Capodanno invece che per il Natale) che manifestava contro l’annullamento dei tradizionali festeggiamenti del Capodanno per i bambini.
Dopo alcune ore il Ded Moroz è stato rilasciato. Ma la sanzione amministrativa gli è comunque stata inflitta.