Il sito dedicato all’elicottero marziano della NASA (qualcuno lo chiama anche drone) è interessante. Merita anche di essere periodicamente controllato per vedere se sono stati pubblicati dei nuovi materiali multimediali trasmessi (ci vuole del tempo per riceverli da Marte, dato il loro peso).
Allo stesso tempo, l’interpretazione e l’uso di alcuni elementi del suo menu potrebbero farvi sentire degli ingegneri della NASA stessa. Tra tutti i siti apparenti a delle compagnie grandi, è veramente raro incontrarne uno così strano e imprevedibile…
L’archivio del tag «nasa»
Ad agosto del 2011 la NASA aveva lanciato la sonda spaziale Juno, il cui «compito» era lo studio di Giove.
Da quel momento a oggi sono state raggiunte diverse tappe della missione e sono emersi alcuni problemi, ma il mio post di oggi è dedicato a un aspetto recente, particolarmente curioso e ben preciso.
All’inizio di giugno del 2020 Juno ha fatto 27 giri attorno a Giove a una altezza poco inferiore a 34 mila chilometri e con la velocità di 209 mila chilometri all’ora. Questo viaggio, tra l’altro, ha permesso di scattare delle foto del pianeta per 90 minuti.
Ebbene, quando le foto scattate da Juno sono state pubblicate su internet, l’ingegnere Kevin M. Gill ha avuto l’idea, la pazienza e la capacità di trasformarle in un bel video. Un video che è già stato molto apprezzato dalla NASA:
Dato che ci siamo, vi consiglio anche l’account di Kevin M. Gill su Flickr.
Nel seguire le scoperte di Plutone e di Kepler 452b abbiamo perso un’altra curiosità spaziale, anche se di importanza infinitamente minore. Per la prima volta dal 1972 la NASA ha fotografato il nostro pianeta con un solo scatto. L’apparecchio DSCOVR (Deep Space Climate Observatory) ci ha visti così:
Quella del 1972 non era ovviamente l’unica immagine della Terra. C’è da sapere però che tutte quelle più recenti erano state eseguite dai satelliti di bassa quota, quindi in realtà raccolte come dei puzzle da più immagini parziali.